Twitch ha deciso di prendere iniziativa contro il fenomeno dei cosiddetti ‘hate raid‘. La piattaforma di Amazon ha formalmente querelato due persone responsabili di aver promosso le campagne d’odio contro alcuni streamer, molti dei quali appartenenti a minoranze.

I documenti presentati in tribunale menzionano i due convenuti usando gli pseudonimi con cui sono noti in rete e, in particolare, su Twitch: CreatineOverdose e CruzzControl. Quest’ultimo, in particolare, è accusato di aver inondato la chat di alcuni streamer con oltre 3.000 account bot, spammando messaggi razzisti, omofobi e altre oscenità.

I cosiddetti ‘hate raid’ prendevano di mira prevalentemente streamer afroamericani o appartenenti alla comunità LGBT. CruzzControl, riporta The Verge, avrebbe già ammesso di usare i bot per diffondere odio su Twitch. Anche CreatineOverdose avrebbe ammesso il suo ruolo nella chat di diversi streamer, attribuendosi il merito degli episodi di razzismo, misoginia e omofobia.

Il problema era diventato particolarmente sentito tra la community di streamer, che in parte avevano accusato Twitch di non star facendo abbastanza per proteggere i loro colleghi. L’1 settembre migliaia di streamer sono andati in ‘sciopero’, interrompendo ogni attività e ogni live per 24 ore. La manifestazione è stata largamente partecipata e, come risultato, quel giorno Twitch ha perso una fetta importante del suo traffico.