Molti paesi dell’Unione Europea sono ancora molto indietro sul fronte delle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche. L’UE punta a mettere a bando la vendita di auto a motore a combustione interna entro il 2035, la data è solo apparentemente lontana e ne consegue che sarà fondamentale sostenere questa ambizione con investimenti nei paesi più in difficoltà.

Ben 10 paesi europei hanno meno di una colonnina di ricarica per auto elettriche ogni 100 Km.

Sono dieci i paesi europei (su 27) con meno di un punto di ricarica per EV ogni 100 Km. Praticamente – almeno che non si viva nella capitale o in una grande città – è fondamentalmente impossibile viaggiare usando un auto elettrica, soprattutto se si ha la necessità di fare abitualmente lunghe tratte.

A dirlo è un report di ACEA, l’associazione di categoria dell’industria automotive europea, riportato in Italia dal sito HD Blog. Il report prende in considerazione il mercato automobilistico europeo, che include, dunque, anche alcuni paesi extra UE.

Come se la cava l’Italia? Non malissimo: in Italia in media si trovano 5,1 punti di ricarica ogni 100 Km. C’è ancora molto lavoro da fare, ma i dati da tenere in considerazione sono questi: come detto 10 paesi europei hanno meno di un punto di ricarica ogni 100 Km, 19 paesi europei hanno meno di 5 punti di ricarica ogni 100 Km, mentre sono solo 4 i paesi virtuosi con più di 10 punti di ricarica.

L’Italia si posiziona settima del ranking europeo.

Il paese più virtuoso è l’Olanda: una media di 47,5 colonnine ogni 100 Km di strade. Seguono Lussemburgo (34,5) Germania (19,4), Portogallo (14,9) e Austria (6,1).

La classifica dei paesi ‘infernali’ per i proprietari di EV è dominata dai seguenti cinque paesi: Lituania (0,2), Grecia (0,2), Polonia (0,4), Lettonia (0,5), Romania (0,5).