Il primo visore per la realtà virtuale e aumentata di Apple potrebbe non funzionare autonomamente: secondo nuovi rumor, dovrà essere connesso ad un iPhone o un Mac. A suggerirlo è un articolo di The Information.

Apple starebbe, infatti, lavorando ad un chip proprietario per il suo visore VR/AR. Il chip in questione non solo non avrebbe la tecnologia neural engine di Apple – usata per processare IA e machine learning -, ma al contrario sarebbe ottimizzato per trasmettere e ricevere dati e comprimere/decomprimere video. Proprio questo elemento lascerebbe presupporre che il visore non è progettato per processare informazioni complesse, ma per delegare questo compito ad un device terzo più potente.

Il vantaggio è che un simile visore – scrive sempre The Intercept – avrebbe un’ottima autonomia, permettendo un uso prolungato con una singola carica.

Non è esattamente una rivelazione completamente nuova. Un articolo dell’anno scorso di Bloomberg – che avevamo riportato qui – aveva descritto un importante divisione all’interno del team a lavoro sul visore: parte degli ingegneri volevano che il visore avesse un device satellite, una specie di Mac in miniatura, progettato per elaborare il grosso delle informazioni. All’epoca l’articolo di Bloomberg aveva spiegato che l’idea era stata accantonata da Jony Ive, che avrebbe voluto a tutti i costi che il visore fosse completamente autonomo e in grado di funzionare senza bisogno del supporto di hardware esterni.

Ad ogni modo, non è da escludere che il visore di Apple sia comunque in grado di lavorare anche in autonomia, ad un livello di dettaglio inferiore a quello che si avrebbe comunicando con un iPhone/Mac.