Google ha posticipato ancora una volta il ritorno dei suoi dipendenti in ufficio. L’azienda ora parla esplicitamente di gennaio del 2022, una scelta giustificata dalla nuova ondata di contagi negli USA, dove la campagna di vaccinazione ha subito un importante rallentamento.

“A partire dal 10 gennaio, i singoli paesi e uffici regionali potranno decidere in autonomia quando terminare il periodo di lavoro da casa, sulla base della situazione locale”, si legge in una email inviata dal CEO di Google, Sundar Pichai, ai dipendenti.

Google inizialmente aveva programmato il ritorno in ufficio dei suoi dipendenti per settembre del 2021, salvo poi posticiparlo ad ottobre e, infine, a gennaio del 2022. Altre grandi aziende tech, come Amazon e Lyft, hanno a loro volta posticipato il rientro dei lavoratori all’anno prossimo.

Nel frattempo, sui dipendenti di Google pesa anche l’incognita delle nuove condizioni economiche previste per chi sceglierà di continuare a lavorare in telelavoro. L’azienda ha già specificato che lavorare da casa comporterà una decurtazione dello stipendio, determinata sulla base del costo della vita della nuova città di residenza del dipendente e su altri fattori. In media, i lavoratori che continueranno a lavorare da casa rinunceranno a circa il 10% del loro stipendio.