Marco Gervasio: Intervista all’uomo dietro alle maschere di Paperinik e Fantomius

Su Topolino n°3429 e 3430 è stata recentemente pubblicata la toccante storia Paperinik e la minaccia alla fattoria per le matite di Giuseppe Facciotto su soggetto e sceneggiatura di Marco Gervasio.

Abbiamo già parlato del poliedrico artista Romano in occasione dell’uscita del volume Paperinik l’eroe dietro la maschera. Laureato in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma, Gervasio coltiva la passione del fumetto sin dall’infanzia e questo lo porta a frequentare la Scuola Romana dei Fumetti (dove poi diverrà anche insegnante).

Decisivo è l’incontro, nel 1996, con il maestro Giovan Battista Carpi che apprezza i suoi disegni e lo introduce all’Accademia Disney, dove si diploma nel giugno 1997  iniziando una collaborazione assidua con la Disney Italia producendo numerose storie sia come disegnatore che come sceneggiatore per Topolino e per diverse testate Disney come Paperinik, PKNA e PK².

Recentemente la saga scritta e disegnata da Gervasio dedicata al ladro gentiluomo Fantomius è approdata in Francia con un cofanetto che raccoglie tutte le storie del ciclo dedicato al personaggio riscuotendo enorme successo e suscitando tanti interrogativi anche da parte del pubblico d’oltralpe riguardo le future scorribande di John Quackett e Dolly Paprika.

Raccontaci del Tuo rapporto con Paperinik

Paperinik è uno di quei personaggi con cui ho avuto feeling sin dagli inizi, quando ero solo un lettore delle storie pubblicate sul settimanale Topolino. Nel corso degli anni ho avuto modo di occuparmi del vendicatore mascherato in varie testate Disney: Topolino, il mensile Paperinik, e anche PKNA dove il ruolo del personaggio si era evoluto moltissimo rispetto alle origini.

Con l’arrivo di Alex Bertani alla direzione di Topolino, con cui condivido la visione del papero mascherato (e non solo), ho avuto modo di riprendere in mano il Diabolico Vendicatore proponendo un ritorno alle origini delle sue storie in un’ottica di continuità che recentemente ha visto la pubblicazione di Paperinik e la Minaccia alla Fattoria ma che trae origine già in un ciclo di storie iniziate ormai un paio di anni fa.

Questa continuity è già ben rodata ed è pronta a regalare nuove sorprese già entro la fine dell’anno, con altre due storie esplosive, per poi continuare per tutto l’arco del 2022 con una programmazione in parte già definita.

Troveremo ancora un Paperinik più Paperino e meno supereroe?

Certo che sì anche perché dal mio punto di vista ho cercato di reinterpretare il personaggio del vendicatore mascherato in maniera più affine agli originari intenti di Guido Martina e Giovan Battista Carpi. Il loro Paperinik nasce da Fantomius, il ladro gentiluomo, e rispetto a PK, che ha una smaccata componente supereroistica, ha un volto molto più “umano”: quello di Paperino!

Col passare degli anni, Paperinik era diventato una sorta di Batman: l’eroe che va in giro la notte, sui tetti di Paperopoli a fare la ronda per controllare se ci sono i criminali. È Paperinik a cercare per primo il crimine per reprimerlo.

Quando io ed Alex ci siamo incontrati la prima volta in Redazione ci siamo resi conto che il pubblico si stava dimenticando che dietro Paperinik c’è pur sempre Paperino, il simbolo per eccellenza dell’uomo comune, con i suoi pregi e i suoi numerosi difetti!

Molte storie di Paperinik iniziavano già con il super eroe che faceva la ronda notturna, ma Paperino la notte vuole fare tutt’altro: dormire tra due guanciali! Se non dorme lo fa solo perché è successo qualcosa che coinvolge personalmente lui o i suoi cari, perché Paperinik, così come originariamente concepito da Martina, è prima di tutto Paperino che per esigenze varie deve calarsi nei panni del Diabolico Vendicatore!

Non è il supereroe che va in giro a combattere i crimini, sono semmai i crimini che arrivano da Paperinik e siccome Paperino è una persona onesta, con una morale e valori importanti e uno spiccato senso della giustizia, cerca di risolverli.

Se vogliamo fare un parallelismo è un po’ come nelle storie di Topolino di Gottfredson dove Mickey Mouse era più un uomo comune e non ancora un investigatore, ma suo malgrado si trovava costretto a risolvere dei misteri e sventare dei crimini.

È stato difficoltoso proporre questo ritorno al passato per Paperinik?

Assolutamente no, con Bertani ci siamo trovati perfettamente in linea con questa visione di Paperinik che oltretutto è molto affine al suo precursore Fantomius.

Il “mio” Paperinik si allontana solo a tratti da Fantomius: questi, seppur gentiluomo, è comunque un criminale, ma con un suo personale senso della giustizia, se ci pensi i furti sono sempre ai danni di persone considerate “negative”, arroganti ricchi e nobili che fanno del loro patrimonio (talvolta acquisito con mezzi illeciti) e del loro titolo uno strumento di potere con cui vessare i più deboli e Fantomius, come un novello Robin Hood, li combatte rubandogli la fonte del loro potere.

Si tratta di due personaggi mossi dalla medesima morale che differiscono nei mezzi con cui combattono le ingiustizie. Se i due si scontrassero si troverebbero ai poli opposti rispetto la legge, ma sono molto vicini dal punto di vista morale perché entrambi combattono i torti e l’ingiustizia.

Ciò che ha richiesto più impegno del previsto è stato bilanciare il ruolo dei protagonisti con quello di personaggi femminili molto forti. Dolly Paprika non è semplicemente una spalla femminile ma è un vero e proprio personaggio paritario. Anche guardando alla storia più recente di Paperinik pubblicata su Topolino, la stessa nonna Papera, seppur disperata dalla perdita subita mostra comunque una gran forza interiore perché vuole che tutti i suoi cari non si disperino per lei.

Visto il tuo duplice aspetto creativo ti chiedo da disegnatore com’è gestire la stesura di una storia che sai dover essere realizzata da altri?

In generale anche quando scrivo per me cerco di non dare mai per scontato il fatto che poi sarà io a realizzare le illustrazioni, cerco quindi di essere il più dettagliato possibile.

La maggior differenza è data dal fatto che quando scrivo una sceneggiatura ho già nella testa le vignette quindi man mano che butto giù il plot di una pagina vedo già la tavola graficamente nella mia testa. Quando la sceneggiatura è assegnata ad altri autori, all’inizio non mi cambia nulla, ma quando esce la storia ho qualche sorpresa perché, com’è giusto che sia, ogni disegnatore ha la sua sensibilità, la sua visione e regia che quasi sempre è diversa da come l’ho idealizzata io.

Questo però non è un elemento negativo anzi, ogni volta che vedo il lavoro che un disegnatore ha eseguito sulla base della mia sceneggiatura vedo qualcosa che io avrei realizzato in un modo differente e questa è una visione importante che mi apre la mente e mi fa capire come io stesso avrei potuto agire e raccontare diversamente quel che ho scritto. Di fatto è un continuo insegnamento, uno scambio di idee che poi potrò usare nei miei successivi lavori.

Parliamo anche di Fantomius, un personaggio che trae chiara ispirazione da Lupin, ma cos’altro c’è in quel personaggio?

Fantomius è nato con Martina e Carpi ma lì non lo vediamo neanche, ne sentiamo solo parlare quando Paperino accetta la sua “eredità”. A me questa cosa, sin da piccolo mi aveva incuriosito. Da ragazzino speravo che qualcuno potesse approfondire meglio la storia di questo misterioso personaggio e io stesso, nel momento in cui ne ho avuto l’occasione, ho cominciato ad immaginarmi un mondo in cui Fantomius potesse agire. Ovviamente ho contestualizzato il tutto negli anni 20 per dare coerenza con la storia in cui Paperinik trova Villa Rosa e da lì ho iniziato a inserire tutti i riferimenti che avevo già in mente.

Mi piace molto il periodo storico quindi il passaggio successivo è stato combinare l’altra mia passione per le storie mistery e thriller.

La prima fonte è stata Maurice Leblanc perché alla fine Fantomius, come Arsene Lupin, è un ladro gentiluomo, ma grande ispirazione è stata tratta anche da Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, due autori che amo.

Poi, oltre che dalla letteratura, ho inevitabilmente attinto anche dal cinema, da quelle pellicole che mi hanno colpito. Un film che ho voluto citare è il King Kong del 1933, ma i riferimenti ad altre pellicole sono davvero tantissimi. The Artist è citato nella storia “Silenzio in sala”, realizzata come un film muto e raccontata per lo più per immagini, fatta eccezione per le classiche didascalie con poche parole che, prima dell’avvento del sonoro, venivano inserite solo nei punti indispensabili. In quella storia ho omaggiato anche The Phantom of the opera, la versione in bianco e nero con Lon Chaney Jr e anche Nosferatu il vampiro, il film muto del 1922.

Sia visivamente che nei contenuti Fantomius è profondamente legato al mio mondo, alle mie passioni, anche quelle dell’adolescenza. Da ragazzino ho amato Belfagor il fantasma del Louvre e mi sono trovato a riprenderlo nelle mie storie con Brutfagor che si aggira in un museo preso pari pari dallo sceneggiato televisivo.

Un altro importante riferimento viene anche dall’arte, mi rifaccio molto ai dipinti d’epoca: per alcune vignette ho volutamente ripreso opere pittoriche. In “Fantomius a bordo”, classico giallo all’inglese ambientato su una nave, per la sala da pranzo della nave mi sono rifatto a un’immagine di un dipinto che rappresentava l’interno del Titanic.

Sostanzialmente in Fantomius c’è un riassunto di tutto il mio background di libri, film e passioni che faccio rivivere a John Quackett…mi piace pensare che, fatta eccezione per titolo nobiliare, patrimonio e soprattutto per la sua attività ladresca,  Lord John Lamont Quackett sia il mio alter ego fumettistico!

In tutto questo turbinare di citazioni e riferimenti però, quel che più mi preme, è sì che chi conosce romanzi, pittori e autori, colga tutti i riferimenti ma anche e soprattutto che un ragazzino di 12 anni, pur non conoscendo i riferimenti riesca comunque ad apprezzare la storia in sé e magari colga lo spunto per approfondire altri temi che ho citato!

Ci hai già dato una piccola anticipazione riguardo Paperinik, ma cosa ci dobbiamo aspettare nell’imminente futuro?

Al momento è in edicola un nuovo episodio della saga di Paperbridge e, anche grazie ad Alex Bertani, questa nuova continuity su Paperinik sta procedendo molto bene e credo che questo sia un bel risultato visto che un simile concetto, solo poco tempo fa, era una novità assoluta su Topolino.

Posso dire che ci attendono nuove storie con Red Duckan che è ormai una nemesi molto forte e ostica di Paperinik perché non è un criminale ma un ricco miliardario che agisce sempre nei limiti della legalità stando sempre molto attento a non oltrepassarli.

Parlando sempre di Paperinik, aggiungo che lo rivedremo presto in azione anche fuori città, visto che la saga della Bella Addormentata non è ancora terminata… E poi tornerà anche Fantomius, con le conseguenze dell’ultima incredibile saga.

Infine a settembre è in uscita una serie nuova che non riguarda i paperi, sarà una saga molto importante e particolare. Non potendone realizzarne io i disegni per questioni di tempo, la redazione li ha affidati a un autore che vi sorprenderà per la sua incredibile bravura, ma per ora non posso dire di più.

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