LEGO Macchina da Scrivere: recensione del set Lego Ideas 21327 Typewriter

Nata prima su Lego Ideas proposta da Steve Guinness e poi completamente riprogettata dai designer LEGO una volta che è stata scelta per diventare un “vero” set, la nuova macchina da scrivere è un omaggio al design di diverse storiche macchine degli anni sessanta e settanta e in particolare vuole ricordare la storica macchina da scrivere utilizzata da Ole Kirk Kristiansen, il fondatore di LEGO.

La scocca della macchina è completamente realizzata con il sand green di LEGO, colore che da un ulteriore tocco di vintage al tutto e che si abbina benissimo al design scelto per questo modello.

La prima parte del montaggio è parecchio ripetitiva perché dovremo costruire i meccanismi che consentono di muovere i martelli, anzi il singolo martello come vedremo, partendo dal movimento dei 32 tasti. Come vi ricordo sempre, state ben attenti alle parte ripetute: in questo caso ci sono un sacco di elementi da costruire per ben nove volte (9x) e quindi vi consiglio caldamente di farli contemporaneamente, procedendo replicando per nove volte ogni step indicato nelle istruzioni.

State bene attenti a questa prima parte in cui si costruisce il meccanismo di movimento dei tasti e del martello, perché è semplice sbagliare o confondersi, ci sono come ho detto diverse parti ripetute e molto simili tra loro.

Tutti i 32 tasti presenti si possono premere e, grazie ad un complicato meccanismo, fanno muovere un unico martello centrale e addirittura tutto il carrello che può poi essere rimesso in posizione grazie alla leva di ritorno, proprio come una vera macchina da scrivere.

In ogni caso dei tanti tasti presenti, solo la riga centrale funziona davvero bene e muove sempre il carrello e il martello, per le altre serve premere più a fondo e spesso il tasto si incastra. Niente di drammatico, intendiamoci: rimane davvero incredibile il lavoro di progettazione fatto per riuscire a realizzare un meccanismo del genere.

Il carrello funziona esattamente come un vero carrello da macchina da scrivere ed è possibile caricare un vero foglio di carta.

Il carrello non solo si muove da destra a sinistra ad ogni pressione dei tasti, ma funziona esattamente come un vero carrello da macchina da scrivere: gira e grazie a due gomme avvolge per davvero un foglio di carta. È infatti possibile inserire un proprio foglio o, meglio, uno di quelli inclusi nel set: c’è una bella lettera dell’amministratore delegato di LEGO, disponibile in ben 43 lingue, compreso ovviamente l’italiano.

Ci sono solo due adesivi in questo set: ogni lettera è stampata su delle round plate 2×2.

I due adesivi presenti vanno sulla placca frontale “SYSTEM” e su quella posteriore, che riporta un omaggio al designer originale del set: SG sono le iniziali di Steve Guinness, appunto, a seguire vediamo l’acronimo NGUOYD, che sta per “Never Give Up On Your Dreams” e poi “03-07-74”, che è il compleanno di Steve. Per finire “Billund”, la città danese dove è nata e dove ha tuttora sede LEGO.

Tra i brick nuovi o interessanti vi segnalo il ritorno dei nuovissimi curved slopes 2×10 che abbiamo già visto nella Porsche 911, questa volta naturalmente sand green invece di bianchi, servono a creare la curva nella parte superiore anteriore, a protezione dei martelli.

LEGO ha addirittura incluso un nuovo pezzo in tessuto per questo set: è fatto dello stesso materiale con cui solitamente si fanno (ad esempio) i mantelli delle minifigure e in questo caso ricrea il nastro nero e rosso tipico di queste macchine da scrivere. È stato ricreato anche il selettore che serviva a cambiare appunto colore, anche se è finto: si muove, ma non aziona nulla.

Sembra vera.

La costruzione è semplificata grazie alla divisione dei brick in buste numerate, come ormai succede in tutti i set LEGO (molto bene) e il manuale è ben fatto, con diverse pagine dedicate alla storia di questo set: prima una breve introduzione di Thomas Kirk Kristiansen (di cui troveremo anche una lettera di benvenuto/ringraziamento, in ben 43 lingue, da inserire nel modello finito come vedete nelle foto) e poi il racconto di come è nato il modello, dalla prima proposta di Steve Guinness al set finale realizzato dai LEGO Model Designer James May, Wes Talbott e Martin Fink.

La scala del modello finito è vicina a quella reale: con 26x27x11cm questo set farà davvero bella figura quando lo esporrete.

Il carrello si muove per davvero e può essere “riavvolto” con la leva, come in una vera macchina da scrivere.

Il risultato finale è eccezionale: le tecniche utilizzate permettono di nascondere quasi ogni stud LEGO e quindi le linee del modello sono pulite e molto realistiche.

Il prezzo di listino è di 200 euro: non è certo poco, ma è accettabile considerando il numero di brick inclusi, la presenza di pezzi speciali, l’uso del sand green (colore ricercato e non comune) e infine il dettaglio del modello finito.

Ho montato i 2079 pezzi del set in circa quattro ore, ma può portarne via tranquillamente anche cinque o sei se andate con calma.

96
LEGO Macchina da Scrivere
Recensione di Antonio Moro

Questa macchina da scrivere è davvero il culmine della nuova strategia di LEGO di accontentare anche gli adulti: un set esponibile e funzionante, evidentemente pensato per i collezionisti adulti che possano unire la loro passione per LEGO a quella per un oggetto vintage di questo tipo. La realizzazione poi è impressionante: linee pulite, scala quasi reale e praticamente nessun stud in vista: da lontano sembra una macchina da scrivere vera, non certo un modello LEGO. Poi ti avvicini e c'è la ciliegina: ti accorgi che i tasti "funzionano" e che il carrello si muove. Duecento euro non sono pochi, ma se siete tra gli appassionati che sanno apprezzare questo tipo di set, l'avrete già sicuramente comprata o messa in wish list, è proprio inevitabile.

ME GUSTA
  • I tasti e il carrello funzionano davvero
  • La scala è quasi reale, il risultato è impressionante, da lontano sembra vera, non un set LEGO
FAIL
  • Davvero non trovo lati negativi: se non vi piace, semplicemente siete fuori target
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