Il fondatore della startup Nikola, Trevor Milton, è stato formalmente accusato del reato di frode dalla procura di Manhattan. Secondo l’accusa, Milton avrebbe scientemente ingannato il pubblico e gli investitori sul reale stato di sviluppo dei suoi veicoli, millantando progressi e obiettivi mai raggiunti.

Sembrava che la Nikola dovesse rivoluzionare il mondo del trasposto pesante grazie ai suoi innovativi veicoli ad idrogeno. Non a caso, i media e gli investitori l’avevano soprannominata “la Tesla dei camion”. Per un breve momento la startup aveva trovato un alleato potente in General Motors, ma poi i dubbi sull’effettiva concretezza del progetto, al di là dei proclami roboanti dell’azienda e del suo fondatore, erano iniziati ad essere troppi e sempre più pesanti.

Nonostante dichiarazioni e teaser facessero pensare diversamente, l’azienda non aveva mai prodotto veramente un prototipo funzionante del suo camion alimentato ad idrogeno. L’azienda si è quotata in borsa nel 2020, puntando soprattutto sull’interesse dei cosiddetti “investitori retail”.

Parallelamente alle accuse sul piano penale del procuratore di Manhattan, la SEC ha aperto un procedimento civile con l’ipotesi di frode azionaria.

Il procuratore di Manhattan e la SEC hanno accusato Trevor Milton di avere usato i social network, la televisione e i podcast per diffondere dichiarazioni false o fuorvianti sui prodotti e sulla tecnologia della sua azienda. A partire dal fatto che Nikola sostenesse di avere un prototipo funzionante del suo camion ad idrogeno ad alta autonomia. Cosa che si è rivelata falsa, il camion è tutt’ora in una fase di progettazione embrionale.