Era il re dello schema ponzi, con una fortuna di oltre 16 milioni di dollari ottenuta frodando oltre 3.500 vittime in tutto il mondo, soprattutto americani. Per Roger Nils-Jonas Karlsson, 47enne di nazionalità svedese, le manette erano arrivate già nel 2019, quando le autorità – su richiesta degli Stati Uniti – lo avevano fermato in Thailandia, dove viveva e gestiva diverse imprese – tutte finanziate con i soldi della truffa.

A marzo si era dichiarato colpevole, mentre in queste ore è arrivata una condanna a 15 anni di carcere. Dovrà anche risarcire le vittime delle sue truffe.

Il più classico degli schema Ponzi: l’uomo prometteva guadagni astronomici a fronte di un investimento in una compagnia di sua invenzione, la Eastern Metal Securities. Ma i soldi pagati dalle vittime, ovviamente, non andavano nei fondi di nessun’azienda. Finivano direttamente nei conti di Karlsson che negli anni ha accumulato ricchezze faraoniche, tra resort in Thailandia, ville e auto di lusso. Aveva perfino una pista da corsa.

I pagamenti andavano fatti rigorosamente usando le criptovalute, in modo da facilitare le operazioni di autoriciclaggio. Non che questo sia servito molto ad occultare i suoi affari alle autorità americane.

Oggi al re delle truffe non rimane più nemmeno la corona: tutti i suoi asset sono stati sequestrati e verranno liquidati in modo da consentire – nel limite del possibile – il risarcimento delle oltre 3.000 vittime.