La Anom era una delle tante aziende che promettevano ai loro clienti smartphone sicuri, protetti dalla crittografia e virtualmente impossibili da hackerare. La calcolatrice dello smartphone nascondeva un’app di messaggistica a prova di intercettazioni.
Peccato che la Anom fosse una compagnia fantoccio creata dalla stessa FBI e che i criminali che hanno acquistato uno di questi smartphone per gestire i loro traffici abbiano fornito tutti i loro segreti direttamente ai federali. Il mese scorso l’FBI ha annunciato centinaia di arresti in tutti gli Stati Uniti d’America.
È una storia che ricorda molto da vicino il caso EncroChat – ne abbiamo parlato di recente -, se non per il fatto che l’azienda europea era effettivamente nata per offrire un servizio ai criminali, salvo venire hackerata dall’Europol. Nel caso americano, l’azienda è nata fin da subito con l’intento di truffare i clienti e vendere smartphone a prova di intercettazione che in realtà venivano intercettati di default 24/24.
Non è nemmeno il primo caso di un’azienda fantoccio che, con la premessa di vendere prodotti per la sicurezza, era in realtà controllata da agenzie di intelligence o dalle forze dell’ordine. Aveva fatto scalpore, non troppi anni fa, l’emblematico caso della Crypto AG, un’azienda svizzera che forniva ai governi di mezzo mondo sistemi di comunicazione crittografati. In realtà era controllata dalla CIA e dai servizi segreti tedeschi. Trai clienti c’era anche l’Italia.
Ma torniamo ai criptofonini dell’Anom: si trattava di dei Google Pixel 4a modificati. Al posto di Android montavano Arcane OS, un sistema operativo progettato per mimare uno smartphone normale. Uno specchietto per le allodole che – in teoria – avrebbe dovuto ingannare eventuali occhi indiscreti. Ad esempio, le app non funzionavano nemmeno: se si provava ad aprire Instagram lo smartphone non dava segni di vita. Digitando un apposito PIN speciale il criptofonino cambiava volto, rivelando la sua vera natura. Non mancava nemmeno un comando per cancellare tutti i dati conservati nello smartphone.
Il cuore nevralgico dei servizi della Anom era nascosto nella calcolatrice: in teoria un’app per le comunicazioni crittografate, nella pratica si trattava di un trojan dell’FBI.
Curiosamente, questi peculiari Pixel 4a modificati non sono rimasti nelle mani dei criminali. Moltissimi smartphone – come racconta un’inchiesta di Vice – sono finiti a clienti completamente ignari, viaggiando per mezzo mondo. Molti criminali si sono liberati dello smartphone rivendendolo – tipicamente a prezzi stracciati – su siti come eBay o Craiglist. Così Vice ha trovato decine di post su forum tedeschi, australiani e perfino lituani. “Non riesco a capire cosa ho acquistato, dovrebbe essere uno smartphone Android ma la schermata mostra un certo ArcaneOS”, scrive un utente su un forum in lingua tedesca. “Non posso nemmeno scaricare nessuna app”. E di messaggi così ce ne sono a decine nei forum di mezzo mondo. Foto in apertura via VICE / Motherboard.
- Phones the FBI secretly sold to criminals were hacked Pixels (androidauthority.com)
- We Got the Phone the FBI Secretly Sold to Criminals (vice.com)