A quanto pare le elezioni fanno male alla salute, almeno quel genere di elezioni che vanno di moda oggi: chiassose, divisive, pregne di toni radicalisti e di menzogne strategiche. A sostenerlo è la University of North Carolina, la quale ha analizzato le conseguenze cardiovascolari inferte dalle elezioni statunitensi del 2016, quelle che hanno visto Donald Trump uscire vincitore.
I ricercatori hanno studiato circa 2.500 cittadini della Carolina del Nord dotati di dispositivi cardiaci. Di questi, molti hanno subito un numero maggiore alla media di aritmie cardiache nei periodi immediatamente precedenti e successivi alle elezioni. Per la precisione, il rischio di aritmia cardiaca è salito del 77 per cento.
Le aritmie atriali sono aumentate a loro volta dell’82 per cento, mentre quelle ventricolari del 60. Tutti effetti che solitamente vengono registrati in concomitanza con gravi disastri naturali o con attentati terroristici. Per la cronaca, si sono dimostrati più vulnerabili gli elettori Repubblicani.
Simili risultati sono confermati, almeno parzialmente, da una ricerca sull’aumento della pressione sanguigna portata avanti dalla High Point University della Carolina del Nord, la quale ha identificato come nel pieno dell’Amministrazione Trump, le elezioni e la politica possa aver avuto un ruolo importante sulla salute delle persone.
Dopo un anno che Trump aveva messo piede nella Casa Bianca, i ricercatori hanno infatti notato che la pressione sanguigna sia rimasta estremamente problematica nelle persone ispaniche e afroamericane, mentre negli americani bianchi si è normalizzata entro pochi mesi.
Il legare questi fenomeni medici ai meri elementi elettorali è forse riduttivo, ma resta non di meno probabile che le ondate di stress causate da instabilità e narrazioni estreme della classe politica possano effettivamente logorarci lentamente, causando effetti simili a quelli che abbiamo visto accadere in relazione all’eccesso di lavoro.
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- Divisive 2016 US election linked to higher risk of heart trouble (theguardian.com)