Elon Musk è uno dei fattori più rilevanti ed espliciti che influenza la volatilità del mercato delle criptovalute: basta un suo schiocco di dita che il mercato crolla. Stufi del suo atteggiamento capriccioso e manipolatorio, degli investitori hanno intavolato StopElon, valuta di base blockchain attraverso la quale sperano, come suggerisce il nome, di fermare proprio Musk.

L’idea è semplice: consolidare il mercato della nuova criptovaluta, diventare ricchi, comprare la quota di maggioranza di Tesla, raggiungere Plutone. Semplice, no?

A parziale discolpa dei creatori, il loro piano prende la forma di una vera e propria protesta nei confronti del mercato speculativo e dei personaggi/delle istituzioni che manipolano il valore delle criptomonete, una protesta che prende la forma di un modello finanziario che vuole premiare coloro che preservano intatto il loro portafogli.

Chi deciderà di non trattenere gli StopElon verrà infatti flagellato da un rincaro del 10 per cento, “commissione” i cui introiti verranno ridistribuiti tra gli utenti virtuosi e il fondo di liquidità. Una volta ottenuta sufficiente trazione, il sogno sarebbe quello di entrare nei sistemi di exchange quali Binance e Coinbase.

Da questo punto la cosa diventa più fumosa e improvvisata: forti delle risorse così ottenute, i fondatori vorrebbero allargarsi sul potere decisionale dell’azienda automobilistica Tesla, a prescindere che questo avvenga comprando direttamente le azioni della ditta o convincendo chi di dovere a concedersi al voto per delega.

StopElon è un modo di protestare contro il modo in cui Elon Musk manipola il mercato. Elon è una persona scaltra, sa cosa comportano le sue azioni e sa l’influenza che vanta sulla sfera dei crypto, tuttavia usa le sue risorse per manipolare il mercato,

ha confessato “Daniel”, uno dei fondatori di StopElon, alla testata Gizmondo.

 

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