La gentrificazione non risparmia neppure le case chiuse. Ormai da tempo Amsterdam aveva dichiarato di voler bloccare le vetrine del più noto quartiere a luci rosse del mondo, adesso iniziano a saltare fuori le prime soluzioni, una delle quali prevede la costruzione di un “palazzo erotico” a cinque piani, una via di mezzo tra un parco di divertimenti e un centro commerciale.

L’edificio è stato proposto direttamente dalla sindaca della città, Femke Halsema, e si estenderebbe per un’area complessiva di 5.000 mq. Quanto basta per ospitare due bar, cento camere da letto e almeno uno spazio per “l’intrattenimento erotico” pensato per club spogliarellisti o omologhi. In più zone per i servizi di emergenza, in modo che le sex worker possano essere assistite immediatamente in caso di urgenze.

Il progetto è ora stato proposto al Consiglio, il quale sta cercando partner commerciali che supportino economicamente la visione dell’amministrazione cittadina. Il quotidiano Het Parool suggerisce che siano al vaglio nove diverse location, tutte ben distanti dal centro storico e con un probabile biglietto di ingresso, in modo da evitare che i turisti si mettano a fare le vasche senza consumare.

Halsema ha proposto la chiusura del polo a luci rosse di Amsterdam nella speranza di migliorare le condizioni delle sex worker, almeno ufficialmente. Probabile che il motivo principale sia da riscontrarsi nel desiderio di “ripulire” il centro della città turistica. L’opinione delle dirette interessante non è coesa ed è possibile trovare professioniste che sarebbero ben liete di allontanarsi dalle vetrine, mentre altre percepiscono un simile cambiamento come una forma di esilio, nonché come il desiderio di voler nascondere un qualcosa che viene bigottamente considerato riprovevole.

 

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