Era ormai noto che sarebbe successo, tuttavia ecco finalmente che la Commissione Europea da fiato alle trombe: Apple ha sfruttato la sua “posizione dominante sul mercato delle app di streaming musicale attraverso l’App Store” e ora rischia una multa che potrebbe raggiungere il 10 per cento delle sue entrate annuali, nonché potrebbe trovarsi costretta ad alterare il suo modello d’affari.
L’indagine dell’Unione Europea era partita nel 2019 in relazione alle accuse di Spotify, la quale ha denunciato l’ormai celebre “Apple Tax”, ovvero la commissione del 30 percento che la Big Tech si trattiene su ogni spesa effettuata attraverso il suo sistema.
Ad aggravare la situazione di Apple, non manca di far notare la Commissione, c’è il fatto che l’azienda tech impedisca ai brand clienti di pubblicizzare metodi d’acquisto paralleli a quelli dell’App Store, di fatto assicurandosi di tenere ben strette le redini del gioco.
Our preliminary conclusion: @Apple is in breach of EU competition law. @AppleMusic compete with other music streaming services. But @Apple charges high commission fees on rivals in the App store & forbids them to inform of alternative subscription options. Consumers losing out.
— Margrethe Vestager (@vestager) April 30, 2021
Le regole di Apple distorcono la competizione nel mercato dei servizi streaming musicali alzando i costi agli sviluppatori delle app di streaming concorrenti. Questo, a sua volta, porta a un aumento dei prezzi per i consumatori su tutte le iscrizioni in-app per i servizi di musica su device iOS,
ha riferito l’Unione Europea in una dichiarazione
Apple potrà ora reagire alle accuse, verosimilmente portando avanti la sua narrazione storica e consolidata, tuttavia è facile che l’infinita vicenda dell’App Store possa protrarsi ancora per anni e che la Big Tech decida infine di patteggiare, piuttosto che cedere a una multa salata e a delle imposizioni ancora più pericolose.
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