Questo martedì Spotify ha presentato i nuovi abbonamenti ai podcast. Per il momento il nuovo servizio è un’esclusiva del mercato statunitense, ma l’azienda ha già spiegato di essere intenzionata a portarlo anche nel resto del mondo.

I creatori di podcast potranno scegliere di produrre degli episodi esclusivamente dedicati ai loro abbonati. Per i creatori di contenuti si inserisce, quindi, una nuova ed interessante opportunità di monetizzazione. Apple ha presentato un servizio molto simile solamente la scorsa settimana, in occasione dell’evento Spring Unloaded.

Spotify si è impegnata a mantenere il servizio privo di commissioni per i prossimi due anni. Il 100% della cifra raccolta dalle sottoscrizioni andrà al creatore del podcast. Poi, a partire dal 2023, Spotify prenderà una tariffa fissa del 5%.

È una scelta estremamente generosa, ma del resto Spotify non aveva scelte: l’azienda ha avviato una battaglia contro Apple per la sua commissione del 30% sugli acquisti (e sugli abbonamenti) in-app. Chiedere una fetta più onerosa sarebbe stato ipocrita, oltre che un possibile boomerang nei numerosi casi antitrust (anche in UE) dove ha citato Apple.