Addio a tubetti arrotolati e stritolamenti forsennati: Colgate ha chiamato LiquiGlide, azienda sviluppatasi originariamente all’interno del MIT, per mettere in commercio dei tubetti di dentifricio il cui contenuto viene reso disponibile senza alcun sforzo, scivolando direttamente sulle setole del proprio spazzolino di fiducia.
Il nuovo accessorio per l’igiene orale, Elixir, si pone come prodotto di lusso, imitando le fattezze di balsami e prodotti di bellezza per introdurre sul mercato europeo un prodotto che vuole reclamizzarsi come la risposta definitiva alle strategie di recupero delle plastiche.
Svuotare perfettamente i tubetti di dentifricio è infatti praticamente impossibile, con il risultato che le confezioni esauste finiscano con l’essere smaltite nell’indifferenziata. Certo, esistono i dentifrici solidi venduti in pastiglie o in polvere, ma essere ecologisti, a quanto pare, non deve necessariamente tradursi nel rinunciare alle comodità della vita moderna.
Più che per la sua – fiacca – narrativa di marketing, Elixir si fa tuttavia notare come applicazione massiva e commerciale della tecnologia LiquiGlide, ovvero quella stessa tecnologia che nel 2012 era diventata famosa per la “miracolosa” bottiglia di ketchup che si svuotava con pochissimo sforzo.
L’azienda progetta bottigliette le cui pareti interne sono dotate di micro texture che, entrando in contatto con un liquido progettato ad hoc per ogni prodotto, creano una sottilissima pellicola capace di renderne terribilmente sdrucciolevoli le superfici.
Colgate sta immettendo sul mercato il suo nuovo dentifricio alla cifra di circa 13 euro, un prezzo decisamente fuori scala, ma che molti sarebbero felici di pagare anche solo per il gusto di sentire il dentifricio fuggire con prontezza della propria confezione.
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