Non tutti sanno che Chris Poole, fondatore di 4chan, era stato tempo fa reclutato da Google, ancor meno se lo ricordano. Poco importa: la Big Tech e il genio dei social underground hanno definitivamente rotto i rapporti, lasciandosi in quella che sembra reciproca amarezza.

Nel 2016, il sodalizio tra il programmatore e l’azienda tech aveva certamente fatto girare qualche testa, se non altro perché alcuni avevano trovato scandaloso che un’azienda della portata di Google potesse cercare colui che aveva creato una imageboard dai contenuti notoriamente controversi.

Durante i suoi “anni d’oro”, 4chan ha visto infatti nascere il gruppo di hacker Anonymous, ha consolidato il concetto di “troll” internettiano, ha fomentato l’alt-right nazistoide da tastiera, ha contribuito alla diffusione massiva di leak. Il social non era il male assoluto, ma era decisamente caotico e i suoi picchi viziosi potevano raggiungere abissi molto tetri.

Poole ha ceduto 4chan nel 2015, probabilmente con la consapevolezza che da lì a breve sarebbe entrato nel team di Google con l’intento di portare la sua esperienza al progetto di punta dell’epoca: Google+. Inutile dire che la collaborazione non ha portato ai frutti sperati, visto che il social di casa Google è defunto, seppellito e marchiato con una pesante damnatio memoriae.

Svuotato del suo scopo originale, Poole è stato trasferito per un po’ da un progetto all’altro, senza una destinazione che si sia dimostrata stabile. Era solo questione di tempo prima che le due parti decidessero di separare le proprie strade.

 

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