Lo statunitense Trent Jarrett, 12 anni, era impegnato in un’escursione in solitaria su un quad quando il mezzo a quattro ruote si è ribaltato sul ciglio del percorso. L’incidente è stato trasmesso in diretta su TikTok, social adoperato in quel momento dal bambino per trasmettere le sue avventure, e uno dei suoi follower, Caden Cotnoir, ha trovato il modo di assistere il giovane influencer anche in remoto.

Più spaventato che ferito, il dodicenne si è messo infatti a chiedere disperatamente di contattare un certo numero di telefono per segnalare la sua condizione, numero che poi si è rivelato essere quello dei nonni, i quali sono riusciti a raggiungerlo in meno di venti minuti.

Tutto è bene ciò che finisce bene: Jarrett ne è uscito solamente con qualche graffio, Cotnoir è diventato un piccolo vip delle televisioni locali e i potenziali danni dell’incidente sono stati del tutto mitigati dalla prontezza di riflessi del pubblico di TikTok.

Nessuna emittente statunitense sembra però essersi interessata ad alcune domande chiave, a partire dal cosa ci facesse un dodicenne privo di supervisione, in mezzo al nulla, a giocare con un mezzo a motore. In secondo luogo: com’è che Jarrett aveva un profilo TikTok su cui trasmettere la sua impresa, visto che neppure le permissive policy dell’app ne consentirebbero l’iscrizione?

 

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