SpaceX sta mantenendo un ritmo serrato e da inizio marzo ha spedito nell’orbita terrestre ben 300 satelliti Starlink, raggiungendo ora la ragguardevole quota di 1.443 satelliti dispiegati. La ditta ha dichiarato in passato di voler raggiungere una costellazione da 1.500 pezzi entro la fine dell’anno e sembra essere a buon punto nel concretizzare il proposito.

Il ritmo è talmente incalzante che, recentemente, SpaceX ha dovuto aggiornare gli accordi presi in passato con la NASA, la quale ormai faticava a coordinare le proprie manovre in un panorama spaziale caratterizzato da un traffico di razzi tanto massiccio, con il rischio concreto di causare collisioni di traiettoria tra i satelliti delle due organizzazioni.

Ad agevolare non poco la cadenza delle missioni è il fatto che l’azienda faccia uso di booster Falcon 9 i quali, una volta adoperati, riatterrano pacatamente al suolo, pronti per essere riforniti e riutilizzati. Una pratica propria a SpaceX e che è ormai ultracollaudata.

Nel frattempo continua la situazione difficile che vede Elon Musk, CEO di SpaceX, e Jeff Bezos, presidente di Amazon, contendersi le aree orbitali. Ai due si aggiunge ora anche l’azienda OneWeb, la quale dice di offrire un progetto di rete satellitare più sobrio e oculato, di fatto accusando i due miliardari di essere degli scriteriati che non faranno altro che inquinare l’orbita terrestre con una sovrabbondanza di materiale, generando ciarpame galattico.

 

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