La Commissione di sicurezza nazionale degli USA insiste per i killer robot e chiede al presidente di non considerare le richieste dell’ONU.

Avevamo parlato del caso a gennaio: il Governo statunitense ha incaricato una commissione di vagliare come la nazione debba comportarsi in relazione allo sviluppo di IA militari autonome, con la commissione che aveva allora stabilito che creare robot assassini fosse un “imperativo morale“.

Una posizione tanto esplicita espressa con toni tanto sferzanti non poteva che incappare in forte reazioni, quasi tutte contrarie. Nonostante il generale feedback negativo, i consulenti scelti dalla Casa Bianca insistono, giustificando la loro insistenza con una profonda diffidenza nei confronti di Cina e Russia.

Come succede nelle discussioni riguardanti il disarmo nucleare, gli specialisti USA suggeriscono che una demilitarizzazione concordata su scala globale rischierebbe di essere portata avanti solamente dagli Stati Uniti. In pratica, non c’è da fidarsi di Vladimir Putin e Xi Jinping, sono tipi loschi.

La Commissione sostiene accoratamente che le armi autonome gestite da intelligenze artificiali siano più che accettabili, ammesso che a premere il pulsante d’accensione sia un essere umano responsabile.

I detrattori fanno notare che gli specialisti di IA “con più esperienza al mondo” siano concordi nel mettere in guardia sulle conseguenze di una simile scelta. Allo stesso tempo, è necessario ricordare come “responsabilità”, “armamenti” e “USA” non siano termini che storicamente vanno a braccetto, considerando gli innumerevoli casi in cui gli abusi sono rimasti impuniti.

A opporsi strenuamente a questo genere di ricerca miliare sono la Human Rights Watch e il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, tuttavia la loro richiesta di proibire le armi autonome ha accolto un supporto modesto, con solamente 30 nazioni che si sono a oggi espresse esplicitamente.

L’Italia, per esempio, ha più o meno fatto spallucce, appoggiando a grandi linee la posizione degli USA sui killer robot, ovvero che l’importante sia che il range d’azione delle macchine sia determinato da un operatore umano.

 

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