La Nigeria, un Paese africano con una popolazione di 206 milioni di persone, è il terzo Paese al mondo per volume di scambio di criptovalute. Un report della BBC spiega perché.

Mentre le politiche monetarie della Nigeria hanno svalutato la valuta locale, il Naira, di oltre il 24% solamente negli ultimi 12 mesi, la popolazione iniziava a guardare alle criptovalute con sempre maggiore interesse.

Per capire la grandezza del fenomeno, ci basta guardare ad un dato sorprendente e unico a livello mondiale: circa un nigeriano su tre usa abitualmente le criptovalute.

Come spiega un nuovo report della BBC, il primato nigeriano nel campo delle criptovalute si spiega con un cocktail di circostanze politiche, economiche e finanziarie sfavorevoli che hanno creato un clima di sfiducia nei confronti degli asset tradizionali e del circuito bancario.

 

 

La Nigeria è il secondo Paese più ricco del continente africano, subito dopo l’Egitto e prima del Sud Africa. La sua popolazione di 206 milioni di abitanti ha sofferto due violente recessioni in un periodo di appena cinque anni. Il Naira, stimano gli esperti, dovrebbe svalutarsi ulteriormente del 10% nel corso del 2021, mentre il costo della spesa per i beni alimentari ha raggiunto il suo massimo da luglio del 2008.

Le generazioni più giovani hanno iniziato a cercare con ansia nuove opportunità

In questo contesto, le generazioni più giovani hanno iniziato a cercare con ansia nuove opportunità di affermazione personale. Il boom delle criptovalute e la loro larga adozione nel Paese ha dato vita a diverse storie di successo, ma alimenta anche le paure che un improvviso scoppio della bolla dei Bitcoin possa compromettere la sicurezza economica di milioni di giovani nigeriani.

Ho iniziato a fare ricerche intensivamente, passavo diverse ore tutti i giorni a guardare video su YouTube e leggere articoli sui Bitcoin. Non avevo molti soldi, ho iniziato ad investire a colpi di 100 o 200$

ricorda Tola Fadugbagbe, un investitore che oggi ha oltre 200.000 dollari in criptovalute. Oggi Fadugbagbe ispira altri nigeriani a seguire la sua scelta, dando consigli sugli investimenti.

Presto mi sposterò nella mia nuova casa, la sto costruendo. Ho già una fattoria molto grande, e lo devo alle criptovalute.

Fadugbagbe non è l’unico. La Nigeria è diventato rapidamente il Paese con il terzo volume di scambi in criptovalute, subito dopo Stati Uniti e Russia. Il Paese africano da solo genera oltre 400 milioni in transazioni.

La Nigeria è il terzo Paese al mondo per volume di transazioni in criptovalute. Un Nigeriano su tre possiede e utilizza abitualmente criptovalute come il Bitcoin.

Michael Ugwu racconta una storia molto simile:

Guadagnavo in Naira ma perdevo in dollari. Non c’è voluto molto per capire che stavo facendo dei passi indietro ed è stato allora che ho deciso di interessarmi ai Bitcoin.

Ugwu su alcune criptovalute ha visto guadagni pari a 50 volte il capitale investito.

 

Via Reuters

 

La politica e le istituzioni non sono rimaste a guadare

Nel frattempo, la banca centrale nigeriana ha cercato di reprimere il fenomeno ma senza ottenere grossi risultati. L’istituzione nel 2017 ha intimato alle banche locali di non facilitare le transazioni legate alle criptovalute. Diversi nigeriani hanno visto il loro conto corrente – a volta con decine di migliaia di Naira – congelato dall’oggi al domani per aver acquistato criptovalute attraverso i principali exchange.

Vi consigliamo caldamente di non usare il votro account per attività legate alle criptovalute, in questo modo non avrete problemi con la legge

si legge nel messaggio di customer service inviato da una banca ad un suo cliente.

Le restrizioni delle banche non hanno scoraggiato il fenomeno ma, al contrario, hanno reso i bitcoin ancora più popolari. I nigeriani hanno iniziato a scambiarsi criptovalute senza intermediari istituzionali, da un wallet all’altro.

Nel frattempo, c’è chi consiglia alle istituzioni di dominare il fenomeno, invece di subirlo.

Le criptovalute forniscono una forma di sostentamento a moltissime persone all’interno di un’economia depressa. La Nigeria è il terzo Paese al mondo per scambi in criptovalute, dobbiamo costruire un ecosistema attorno a questo dato, creare delle leggi e regolare

suggerisce ad esempio Kingsley Moghalu, ex funzionario della banca centrale nigeriana. Per il momento le sue parole sono rimaste inascoltate e i nigeriani come Fadugbagbe non sembrano voler far passi indietro: «Non mi fido dei bond o delle azioni, sono quelle le vere truffe. Preferisco le criptovalute». Ovviamente non c’è bisogno di sottolineare come nessun consulente finanziario sarebbe d’accordo con la sua affermazione, ma se il bivio è tra la certezza dell’instabilità dei Naira e l’aleatorietà delle scommesse sulle criptovalute, ci risulta davvero difficile metterci nei panni di un giovane nigeriano e compiere una scelta razionale.