Lo scontro tra Apple ed Epic Games è più acceso che mai, con Apple che cerca di trainare Steam nel mezzo della zuffa.

Steam ha ricevuto una citazione in giudizio piena zeppa di richieste, richieste a cui l’azienda videoludica non vuole in alcun modo rispondere, anche perché ritiene di non avere nulla a che fare con la questione presa in considerazione dal tribunale.

Apple, in pratica, vorrebbe che Steam fornisse tutti i dati relativi al proprio business model, ovvero che rendesse pubblici i suoi guadagni annuali, la lista completa dei prodotti caricati sul suo portale e il prezzo di ogni app o videogame distribuito dall’azienda.

Valve, azienda proprietaria di Steam, sottolinea come simili dati non siano utili a giudicare la questione, ma anche che produrre informazioni simili sarebbe difficile e particolarmente costoso.

Valve non produce né vende telefoni, tablet o videogiochi per device mobile, tantomeno compete con questo mercato. Fortnite non è disponibile su Steam ed Epic ha dichiarato pubblicamente e senza ambiguità che non metterà Fortnite a disposizione di Steam a meno che Valve non modifichi il suo business model,

ha scritto Valve.

Apple ha ricevuto comunque dei documenti, ma questi sono solo una parte minima di quelli che aveva chiesto, per dipiù con degli omissis che li rendono effettivamente inutilizzabili. Apple, rendendosi conto che l’azienda tenga molto ai suoi dati, promette un patto di segretezza, ma Valve non cede di un passo.

Valve ha scelto di rimanere un’azienda privata anche per evitare gli oneri in cui incorrono le aziende pubbliche quali Samsung o Google, ovvero gli obblighi di divulgazione e comunicazione.

Valve non rende pubbliche le informazioni e le proiezioni sulle sue vendite e sui suoi guadagni. Valve ricava un significativo vantaggio, nel mantenere confidenziali simili informazioni, cosa che include l’evitare che questi dati finiscano nelle mani di aziende che vengono giochi per il PC, quali Epic,

ha ribadito Valve.

 

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