Robinhood aveva deciso di limitare l’acquisto delle azioni di GameStop, ma ora che queste sono crollate l’azienda molla la stretta.

Il caso Gamestonk ha scosso Wall Street e catalizzato l’attenzione del mondo occidentale. In questa guerra finanziaria, l’app di trading online è finita nel mezzo di un fuoco incrociato e si era trovata a prendere difficili decisioni che hanno frustrato i suoi user e indignato l’opinione pubblica.

Vlad Tenev, CEO di Robinhood, ha infatti comandato che l’accesso alle azioni di GameStop e di altri titoli omologhi fosse limitata, il tutto mentre Wall Street subiva la fase più acuta dell’assedio portato avanti da milioni di piccoli investitori.

Molti dei redditers di Wallstreetbets si sono quindi trovati così improvvisamente fuori dai giochi e la Borsa ha potuto prendersi una preziosa boccata d’aria. Affidandosi alle giustificazioni fornite dall’azienda, tuttavia, sia la scelta di bloccare l’acquisto, sia quella di sbloccare le azioni risultano totalmente comprensibili.

Robinhood aveva sospeso i titoli di GameStop quando il loro valore nominale era di 325 dollari, valore che aveva fatto lievitare i costi di deposito che l’azienda deve sostenere per coprire i potenziali pericoli che derivano dal giocare in Borsa.

Ora che le azioni sono calate a 53,50 dollari, gli oneri economici laterali si sono enormemente ridimensionati e Robinhood ha potuto riaprire le dighe, anche se ormai l’entusiasmo per il caso Gamestonk sembra essere in gran parte rientrato.

 

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