Joe Biden segnerà il ritorno alla neutralità di rete negli USA?

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L’Amministrazione Trump aveva dichiarato guerra alla Neutralità di Rete, l’elezione di Joe Biden e la nomina di un nuovo vertice della FCC riaccendono le speranze degli attivisti.

Joe Biden ha nominato Jessica Rosenworcel come nuova presidente della Federal Communications Commission, l’ente che, tra le altre cose, si occupa anche di internet governance.

Durante l’amministrazione Trump la FCC ha avuto un ruolo centrale nella cronaca tech mondiale. Questo perché l’ex presidente Ajit Pai aveva messo in discussione la Net Neutrality che, banalizzando, possiamo descrivere come l’obbligo in capo ai provider di trattare in modo eguale tutti i dati.

 

La Net Neutrality (estremamente) in breve

Questo, almeno sulla carta, significa che i provider non possono creare clienti di serie A o di serie Z, ad esempio creando dei piani aziendali ‘premium’ che permettono di privilegiare alcuni utenti a svantaggio di altri. Significa anche che non è possibile privilegiare alcuni usi della rete rispetto ad altri, ad esempio garantendo un accesso veloce ad alcuni siti a discapito di altri portali o servizi. Un altro corollario della Net Neutrality —forse quello che ha trovato meno applicazione anche in UE— è il divieto di zero rating: ossia la possibilità per gli operatori mobile di garantire l’accesso illimitato a determinati servizi partner, danneggiando la libera concorrenza. Pensate alla possibilità di poter usare WhatsApp, ma non Telegram o altre app concorrenti, senza consumare i GB messi a disposizione mensilmente dal nostro operatore mobile.

Le sorti della Net Neutrality negli Stati Uniti hanno un eco importante anche nell’Unione Europea. Non è un caso che negli stessi anni in cui la FCC ha tentato di smantellare la Net Neutrality si sia discussa un’ipotesi analoga anche nel Parlamento Europeo. Dal 2015 l’UE ha una normativa sulla neutralità di rete che ha ricevuto pareri estremamente discordanti da parte degli attivisti, con diverse critiche che sono arrivate da nomi illustri come quello di Tim Berners-Lee.

 

La nomina di Jessica Rosenworcel

Negli USA il fronte contro la Net Neutrality ha ottenuto delle importanti vittorie sotto la presidenza Ajit Pai, soprattutto grazie ad una riforma delle norme che regolano l’internet governance negli USA. The Verge nel 2019 aveva pubblicato un’interessante chiacchierata tra il suo direttore e Gigi Sohn, fellow del Institute for Technology Law dell’Università di Goergetown. La conversazione è stata registrata esattamente ad un anno dalla riforma, e racconta i primi piccoli-grandi cambiamenti dell’era post neutralità di rete. La trovate a questo link.

In due anni, a dirla tutta, non ci sono stati gli stravolgimenti preannunciati dalle cassandre del fronte a favore della neutralità di rete, ma molti attivisti, incluso Sohn, hanno sostenuto che quel poco che è cambiato di fatto preannunci grandi rivoluzioni in negativo sul modo in cui gli americani accederanno ad internet nei prossimi anni.

Oggi quel mondo di attivisti a favore della neutralità di rete ha ricevuto un’importante rassicurazione dall’elezione alla Casa Bianca di Joe Biden. Tra le prime mosse nel nuovo Presidente c’è stata la nomina al vertice della FCC di Jessica Rosenworcel, considerata un nome vicino alle istanze dei movimenti per i diritti digitali.

È ancora presto per trarre considerazioni affrettate. La nomina della Rosenworcel è ad interim. Significa che non è stata confermata definitivamente, e che le è semplicemente stato chiesto di dirigere la FCC finché non verrà presa una decisione finale.

Ora gli attivisti spingono per la conferma del suo nome oppure per un’altra candidatura, quella di Geoffrey Starks, già membro della commissione della FCC, anche lui particolarmente vicino alle posizioni dei sostenitori della neutralità di rete. Ancora prima, l’Amministrazione Biden dovrà assicurare la maggioranza nel consiglio dell’Authority, e per farlo dovrà proporre un nuovo commissario al Congresso.

 

 

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