La recensione di Quella Notte a Miami nel febbraio del 1964 si riunirono quattro leggende che decisero le sorti delle loro vite e di un’intera comunità. Esordio alla regia di Regina King, disponibile su Amazon Prime Video dal 15 gennaio.

Metti una sera in albergo con quattro leggende.

Quella notte a Miami (in originale One night in Miami) è il racconto della serata in cui Cassius Clay divenne campione del mondo di Boxe dei pesi massimi, era il 25 febbraio del 1964, e, a causa della segregazione razziale, Clay trascorse quella serata in albergo con un paio di amici: Malcolm X, Sam Cooke, e Jim Brown.

In questa recensione di Quella notte a Miami (da poco disponibile su Amazon Prime Video) vogliamo descrivere la magia di quella notte, e di questo film.

 

 

Il film che “incorona” Regina King

One night in Miami, recensione

 

Iniziamo questa recensione di Quella Notte a Miami con uno spunto di base: Regina King fa il suo esordio come regista con un lungometraggio che rappresenta a pieno il periodo di tensione e voglia di voltare pagina che viviamo in questo nuovo decennio degli anni 2000. Prendere come spunto la notte in cui Cassius Clay divenne per la prima volta campione del Mondo è un punto di passaggio, non solo per la vita del futuro Muhammad Ali, ma anche della comunità afroamericana in generale.

Regina King è abile a far comprendere durante il film la necessità di Malcolm X di passare il testimone, di utilizzare come cassa di risonanza tre grandi uomini afroamericani di quell’epoca, per portare avanti una causa che di lì a poco non avrebbe più potuto sfruttare il suo contributo.

Quella Notte a Miami è stato presentato alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia, e non poteva esserci scenario migliore per portare per la prima volta sullo schermo un film d’impatto.

La regista Regina King è da tutti considerata un’attrice di livello, soprattutto dopo la sua performance nella serie TV su Watchmen (altro progetto che mette al centro la questione della parità razziale e della situazione degli afroamericani). Dopo l’uscita di Quella Notte a Miami la King è stata inserita da Variety tra i dieci registi da tenere d’occhio nel futuro del cinema. Il motivo? Proviamo a spiegarlo.

 

 

Quella notte a Miami prende spunto da uno spettacolo teatrale che prova a immaginare cosa accadde quella sera in albergo quando Sam Cooke (grande cantante soul), Jim Brown (stella del Football americano), Cassius Clay (che sarebbe diventato il più grande pugile di tutti i tempi), e Malcolm X (la più importante voce della comunità afroamericana assieme a Martin Luther King), si riunirono per stare insieme, decidendo le sorti delle loro vite, e non solo.

Regina King riesce a distaccarsi dalla pièce teatrale che, chiaramente, una volta trasposta sullo schermo diventerebbe limitante. La regista va oltre, e crea un dinamismo difficile da trovare in lungometraggi del genere, per un film ambientato in una camera con quattro personaggi e nulla da fare se non discutere.

 

 

Uno scontro tra Avengers dell’anima

One night in Miami, recensione

 

La forza dei moti interiori umani, dei confronti su cosa è la propria vita e quella di un’intera comunità, sono queste le basi su cui è costruito Quella Notte a Miami. Ciò che accade dentro lo spirito di un essere umano equivale alla più grande battaglia vista in un film degli Avengers.

Quella notte a Miami non è un film per tutti, ma è un film che tutti potrebbero e dovrebbero vedere, avendo la pazienza di arrivare fino all’ultimo minuto per capirne il senso.

L’idea di Malcolm X di portare Cassius Clay all’interno della comunità islamica è un ultimo grande progetto dell’attivista americano, che sentiva intorno a sé le pressioni di un ambiente che lo stava soffocando e che, a breve, lo avrebbe condannato a morte.

 

 

Quattro attori per quattro leggende

One night in Miami

 

Ad elevare un film che si muove sulla recitazione di pochi attori protagonisti sono: Kingsley Ben-Adir (interprete di Malcolm X), Eli Goree (che veste i panni di Cassius Clay), Aldis Hodge (che fa Jim Brown), e Leslie Odom Jr. (interprete di Sam Cooke).

La sinergia tra le quattro performance di questi attori è la forza del film, che parte forte, arriva a calare di ritmo, e poi sale vertiginosamente alzando la tensione tra i quattro protagonisti e portando allo scioglimento in un finale efficace.

Sono questi quattro personaggi a dettare il ritmo del film, ed il tutto funziona, nonostante si appiattisca leggermente nella parte centrale.

Kingsley Ben-Adir prova a fare del suo meglio per reggere il confronto con un Malcolm X che è stato interpretato in maniera iconica in passato da Denzel Washington (anche se, a livello fisico, ci somiglia di più). Arrivare a quei livelli di carisma e coinvolgimenti è difficilissimo, perciò Kingsley Ben-Adir interpreta la sua versione dell’attivista politico afro-americano in maniera più misurata ma con dei picchi d’intensità che trasmettono abbastanza empatia.

Svetta però la prestazione di Leslie Odom Jr., che recita nelle vesti di un Sam Cooke capace di essere superficiale e profondo al tempo stesso. Anche il popolare cantante soul durante quella notte a Miami troverà la via per svoltare la sua carriera. La prestazione di Odom Jr. è supportata da una colonna sonora che ne esalta il ruolo e che intervalla bene dialoghi, recitazione e momenti musicali.

E soprattutto si fa notare nei panni di Cassius Clay l’interprete Eli Goree che riesce a riprendere le movenze, la parlata veloce e frenetica, ed allo stesso tempo l’intimo conflitto che vive un ragazzo di 22 anni che è diventato il simbolo di uno sport e di un’intera comunità, e che deve decidere cosa farsene di tutto questo grande peso.

Quella notte a Miami è una piccola grande lezione di vita

Insomma, Quella notte a Miami è una piccola grande lezione di vita, che forse avrebbe potuto essere più pungente e intensa, ma che comunque permette a Regina King di farsi notare, e di puntarla come una regista da seguire con grande interesse per il futuro.

Su Amazon Prime Video gli appassionati di cinema, ma anche quelli di storia contemporanea, di sport e di musica potranno trovare un film nelle loro corde, capace di far muovere in maniera vibrante i moti dell’animo, a livelli tali da farli sembrare uno scontro tra Avengers.

In conclusione di questa recensione di Quella notte a Miami, abbiamo voluto soprattutto mettere in evidenza questo: la forza dell’animo umano è ciò che di più intenso possa essere raccontato e rappresentato su qualsiasi medium, e quindi anche sullo schermo.

E quando in una notte a Miami riunisci quattro leggende in una camera d’albergo non può succedere altro che fare la Storia.

 

 

Quella notte a Miami è disponibile su Amazon Prime Video