Lo streaming tv ha avuto un’impennata record nel 2020, di cui Netflix ha giovato fortemente, consapevole tuttavia che la competizione, nel 2021, si farà serrata.

Netflix festeggia il nuovo anno con un traguardo importante: il raggiungimento dei 203 milioni di abbonati su scala mondiale. Una cifra impressionante, che tuttavia non è necessariamente destinata a crescere, quantomeno con questo ritmo, nel 2021.

La situazione attuale è rassicurante, con 8 milioni e mezzo di abbonati arrivati nell’ultimo trimestre dell’anno e 37 in tutto il 2020 e una minore necessità di richiedere fondi e finanziamenti esterni.

Il 2020 ha visto anche i record di visualizzazioni, grazie a titoli come La regina degli scacchi, Bridgerton, The Crown, che viaggiano sulla cifra dei 63 milioni di visualizzazioni.

Leggi anche:

 

Tuttavia, nonostante la grande fan base creata da questi prodotti, la vera fidelizzazione è un’altra cosa, e a differenza dei social media, dove si rimane fedeli (anche) per abitudine e rete di contatti, le piattaforme in streaming viaggiano e conquistano grazie ai contenuti e la concorrenza rischia di erodere il terreno di Netflix, non così consolidato come si potrebbe pensare.

Netflix non è certo (e non è stata) l’unica piattaforma del genere sul mercato, ma sicuramente aveva dalla sua il miglior rapporto qualità/prezzo. Nel 2021, però, questo rapporto di forze è destinato a cambiare.

BRIDGERTON

Disney+ ha fatto oramai il suo ingresso in campo e, dopo un iniziale periodo in cui si è appoggiata su nostalgici e famiglie, sta lanciando o si prepara a lanciare molti nuovi titoli di richiamo, così come Amazon Prime Video, oramai lanciatissima e con utenti “agganciati” tramite account shop.

HBO Max si farà forte di un catalogo molto grande e di tutti i nuovi film Warner Bros. destinati alla sala, Paramount+ adotterà un approccio simile e avrà dalla sua anche lo sport. Senza contare Sky, Peacock, Now Tv, Crunchyroll e altre realtà, ognuna coi propri punti di forza rispetto al proprio pubblico d’elezione.

L’avere la possibilità di poter fare abbonamenti mensili e non solo annuali rende facile per l’utente scegliere, anche su base mensile, quali utenze tenere attive e quali sopite, a seconda delle uscite di interesse: del resto è relativamente uno spreco tenere attivi account per quattro o cinque servizi contemporaneamente quando non si riuscirebbe certo a sfruttarli.

Catturare l’attenzione dell’utente quindi non è più il punto della questione (gli account sono gratuiti e semplici da creare), quanto il tenerselo stretto: il 2020 ha visto un vero e proprio walzer degli utenti tra una piattaforma e l’altra, con account aperti e poi sospesi con quote del 25% in ottobre.

the crown 4

La tendenza al binge watching che Netflix ha sdoganato e che è stata inizialmente un punto di forza, potrebbe ritorcerglisi contro nel momento in cui, finita tutto d’un fiato una serie, un utente potrebbe mettere in stand-by il proprio account in attesa della prossima hit e nel frattempo continuare a seguire sempre Disney +, che invece ad esempio ha lanciato The Mandalorian e WandaVision con un episodio a settimana, “costringendo” i suoi abbonati ad essere costanti nel tempo.