Robin Williams: la vedova Susan Williams vuole far luce su molti malintesi

robin williams

Susan Schneider Williams ha visto suo marito, Robin Williams, soffrire di demenza a corpi di Lewy, una malattia non diagnosticata prima che si suicidasse nel 2014. Un nuovo docu-film, Robin’s Wish, cercherà di fare luce sulla sua storia e mettere a tacere le supposizioni sulla sua morte.

 

Dopo la morte di Robin Williams nell’agosto 2014, all’età di 63 anni, molto è stato detto sulle cause di quel gesto. C’è stata una prevedibile speculazione sul motivo per cui una star di Hollywood estremamente amata e apparentemente sana avrebbe posto fine alla propria vita. Alcune affermazioni  riguardavano una presunta depressione o l’aver ceduto a vecchie dipendenze.

Altri hanno parlato, di Williams come di un genio di comicità (Mork & Mindy, Mrs Doubtfire, Piume di Struzzo, Aladdin); un brillante attore drammatico (L’attimo fuggente, Risvegli, Good Will Hunting, One Hour Photo). Una cosa su cui tutti erano d’accordo era che aveva una mente straordinaria. I comici hanno parlato di come nessuno pensasse più velocemente sul palco di Williams; quelli che hanno fatto film con lui hanno detto che non ha mai fatto la stessa ripresa due volte, diventando ogni volta più divertente.

Nel documentario della HBO del 2018 di Marina Zenovich su Williams, Come Inside My Mind, ascoltiamo una vecchia intervista in cui gli viene chiesto se ha delle paure. Williams risponde:

Credo di aver paura che la mia coscienza diventi, non solo noiosa, ma inaccessibile.

Fu solo dopo la sua morte che i medici furono in grado di vedere che le peggiori paure di Williams si erano avverate: l’autopsia suggerì che avesse sofferto di una grave demenza a corpi di Lewy (LBD).

Non sapevo nemmeno cosa fosse la demenza a corpi di Lewy. Ma non fui sorpresa. Il fatto che qualcosa si fosse infiltrato in ogni parte del cervello di mio marito? Era perfettamente sensato. Ha dichiarato Susan Schneider Williams dopo aver parlato con i medici.

La LDB forma ammassi anomali di proteine ​​che si raccolgono nelle cellule cerebrali e si ritiene che siano responsabili del 10-15% dei casi di demenza. Le persone con LBD tendono a sperimentare, tra le altre cose, ansia, perdita di memoria, allucinazioni e insonnia, e questi sintomi sono generalmente accompagnati o seguiti dai sintomi del Parkinson. Da quando ha ricevuto quella diagnosi, Schneider Williams ha come missione di correggere i malintesi sulla morte del marito, educare gli altri su questa malattia cerebrale ancora relativamente poco conosciuta e scoprire cosa ha sopportato suo marito mentre soffriva di LBD.

 

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