Pornhub ha cancellato 9 milioni di video, dimezzando il suo archivio

I video caricati da Pornhub sono passati da 13,5 milioni a 4,7 milioni. Il sito per adulti ha cancellato quasi 9 milioni nel tentativo di rifarsi una reputazione dopo un duro attacco del New York Times.

Pornhub ha oscurato quasi 9 milioni di video, nel tentativo di smarcarsi dalle accuse di chiudere un occhio sui video che ritraggono abusi e pornografia minorile. Come conseguenza di questa purga, i video disponibili ai visitatori sono passati da 13,5 milioni a solo 4,7 milioni.

Nella giornata di ieri i video caricati su Pornhub erano 13,5 milioni. Oggi sono scesi a 4,7 dopo una purga senza precedenti ad opera del sito.

Il dimezzamento dei video fa parte della strategia di Pornhub per ricostruirsi una reputazione dopo le accuse arrivate da un articolo del New York Times. Lo scorso 4 dicembre il giornalista Nicholas Kristof aveva raccontato le storie di diverse ragazze, all’epoca dei fatti tutte minorenni, che hanno visto la loro vita distrutta da alcuni filmati non consensuali diffusi su Pornhub. In alcuni casi si parla di donne vittime di tratta sessuale, altre ragazze invece sono state vittima di revengeporn quando erano liceali. Il New York Times ha presentato le storie di queste ragazze non come una infelice eccezione, ma come una pratica comune e diffusa sul sito per adulti.

Come conseguenza, Mastercard e Visa hanno annunciato che non accetteranno più i siti di MindGeek, la parent company di Pornhub, come clienti:

Già la scorsa settimana Ponhub era corso ai ripari annunciando due nuove misure di sicurezza:

  1. la possibilità di caricare nuovi video sul sito è limitata esclusivamente agli account verificati
  2. Non è più possibile scaricare video dal sito, un tentativo per contenere il fenomeno per cui se un video finisce su Pornhub non importa quante volte sarà cancellato, perché verrà comunque ricaricato sul sito e altrove all’infinito. Proprio quest’ultimo meccanismo era alla base delle storie strazianti delle ragazze intervistate dal New York Times.

Dei 9 milioni di video rimossi, ovviamente, non tutti ritraggono scene di sesso non consensuale o pornografia minorile. Pornhub ha oscurato tutti i video che sono stati caricati dagli utenti non verificati, ossia quelli che, a differenza degli account ufficiali dei performer e degli studio di produzione, non hanno fornito al sito informazioni idonee a permettere la verifica della loro identità.

Nonostante la mossa senza precedenti, Pornhub è partita al contrattacco accusando i suoi detrattori di far parte di un movimento per rendere illegale pornografia tout court, senza distinzioni tra sesso consensuale e non.

È chiaro che Pornhub è preso di mira non per via delle nostre policy ma perché siamo una piattaforma di video per adulti. I due gruppi che hanno promosso la campagna contro la nostra azienda sono il National Center on Sexual Exploiation (ex Morality Media) e Exodus Cry/TraffickingHub. Queste sono organizzazioni che vogliono abolire la pornografia e rendere illegale il materiale che loro definiscono osceno, annientando allo stesso modo il lavoro dei sex worker. Sono le stesse forze che per 50 anni hanno demonizzato Playboy, il National Endowment for the Arts, l’educazione sessuale e i diritti delle donne e della comunità LGBT.

si legge in un comunicato dell’azienda.

I video oscurati dovrebbero tornare disponibile man mano che il sito sarà in grado di verificare l’identità dei performer e dei proprietari dei canali su cui sono stati caricati. Dopo essere stati portati a 4,7 milioni, i video disponibili sono già passati a 7,2 milioni e il numero è destinato a crescere.

Sull’argomento:

 

 

Stop all'accesso a porno e gioco d'azzardo: ecco come funziona il filtro attivo sulle SIM dei minori
Stop all'accesso a porno e gioco d'azzardo: ecco come funziona il filtro attivo sulle SIM dei minori
Texas, bocciata la legge che voleva limitare i siti per adulti ai minori: "è incostituzionale"
Texas, bocciata la legge che voleva limitare i siti per adulti ai minori: "è incostituzionale"
L'Australia ci rinuncia: i siti per adulti non dovranno verificare l'età degli utenti
L'Australia ci rinuncia: i siti per adulti non dovranno verificare l'età degli utenti
Il New York Times minaccia di fare causa ad OpenAI: "ChatGPT addestrato usando anche i nostri articoli"
Il New York Times minaccia di fare causa ad OpenAI: "ChatGPT addestrato usando anche i nostri articoli"
Il New York Times vieta l'uso dei suoi articoli per addestrare le IA: "fatelo e vi facciamo causa..."
Il New York Times vieta l'uso dei suoi articoli per addestrare le IA: "fatelo e vi facciamo causa..."
Il Garante ha aperto un'indagine su Pornhub. Nel mirino i sistemi di profilazione e tracciamento
Il Garante ha aperto un'indagine su Pornhub. Nel mirino i sistemi di profilazione e tracciamento
Netflix ha pubblicato il trailer di un documentario su Pornhub
Netflix ha pubblicato il trailer di un documentario su Pornhub