Il grande radiotelescopio di Arecibo è definitivamente perduto, la gravità dei danni che ha subito hanno reso la struttura troppo pericolosa da riparare.
La National Science Foundation (NSF) disattiverà l’enorme antenna radio dell’Osservatorio di Arecibo. Dopo i danni subiti la sua struttura è stata definita come troppo pericolosa per essere riparata. Diciamo così addio ad uno degli strumenti più iconici della storia dell’astronomia.
Il radiotelescopio di Arecibo anche conosciuto come National Astronomy and Ionosphere Center (NAIC) è uno dei telescopi più rinomati dell’astronomia.
Largo 305 metri ad Arecibo il radiotelescopio si trova a Porto Rico e ora sta chiudendo definitivamente. Così termina la storia di uno dei telescopi più iconici e scientificamente produttivi nella storia dell’astronomia.
Ha servito in questi anni tre grandi aree di ricerca: la radioastronomia, la fisica atmosferica e l’osservazione radar di oggetti del sistema solare.
Il radiotelescopio con il suo design unico è stato inaugurato nel 1963 e ha permesso importanti scoperte scientifiche come determinare il periodo di rotazione di Mercurio e riportare la prima evidenza dell’esistenza delle stelle di neutroni nell’Universo.
I danni subiti recentemente, ad agosto di quest’anno, sono stati causati da un cavo tirante in acciaio che spezzandosi ha lesionato il disco centrale e deformato la piattaforma e distruggendo 8 pannelli della cupola.
A questo danno già grave all’inizio di questo mese inaspettatamente si è aggiunta la rottura di un altro tirante rendendo così la struttura ancora più pericolante.
La struttura è instabile e non si ha la possibilità di riparare il danno in sicurezza.
Nonostante la volontà dei tecnici e degli scienziati di poter rimettere in funzione la struttura non c’è nulla da fare.
Il nostro obiettivo è stato quello di trovare un modo per preservare il telescopio senza mettere a rischio la sicurezza di nessuno. Tuttavia, dopo aver ricevuto e rivisto le valutazioni ingegneristiche, non abbiamo trovato alcun percorso da seguire che ci consenta di farlo in sicurezza. E sappiamo che un ritardo nel processo decisionale lascia l’intera struttura a rischio di un collasso incontrollato, mettendo inutilmente a rischio le persone e anche i servizi aggiuntivi.
ha detto in una conferenza stampa Sean Jones, vicedirettore per la direzione delle scienze matematiche e fisiche presso la NSF
I tecnici fanno sapere che molta della tecnologia recuperabile verrà riciclata ed utilizzata in altre strutture.
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