Dal 1988 grazie al regista Tom Holland e alla sua La bambola assassina (Child’s Play), i giocattoli fanno rima con sangue, terrore e suspense. Chucky è senza dubbio il giocattolo assassino più famoso del cinema e nel corso degli anni oltre, ad una prolifica serie cinematografica di cui è protagonista, ha dato vita anche ad un filone che vede i pupazzi commettere omicidi e altre atrocità. Un connubio quello tra giocattoli e cinema dell’orrore che funziona, soprattutto quando a questi è unita una buona dose di ironia.

Proprio unendo ironia e pupazzi assassini il regista Karl Holt è riuscito a dare vita ad un horror comedy divertente e spassoso. Nella recensione di Benny Loves You vi racconteremo di un peluche molto geloso e dell’incubo che farà vivere al suo proprietario. Tra omicidi, sangue e feste di compleanno.

Benny Loves You è una divertente horror comedy dove sangue e risate abbondano

Scritto, diretto ed interpretato da Karl Holt, il film vede protagonisti anche Claire Cartwright, George Collie, James Parsons, Anthony Styles, Darren Benedict, Lydia Hourihan, David Wayman Jennifer Healy, Bella Munday, Catriona McDonald, Greg Barnett, Logan Murray e Greg Page. Il film è stato presentato al Trieste Science+Fiction Festival.

 

 

 

Love is forever

Jack è un trentenne che lavora come designer in un’azienda di giocattoli, ma le cose non vanno bene per lui. Poco considerato dal suo capo ufficio, che lo ritiene troppo remissivo e troppo immaturo, a complicargli la vita c’è anche il suo collega e rivale Richard, tipico figlio di papà borioso e senza talento.

La vita per Jack prende una piega inaspettata quando durante i preparativi per festeggiare il suo 35esimo compleanno i suoi genitori – con cui viveva – muoiono accidentalmente. Con un impiego sottopagato e un mutuo che non può permettersi, Jack dovrà trovare il modo di andare avanti con la sua vita.

Decide così di rinnovarsi e di dare una svolta alla sua vita

L’uomo decide così di rinnovarsi e di dare una svolta alla sua esistenza gettandosi il passato (e le sue passioni) alle spalle. Per farlo deciderà di seguire i consigli di una guida per l’autostima. Stravolgendo completamente sé stesso, Jack inizierà un cammino di rinnovo tanto esteriore quanto interiore. Ma le cose non andranno propriamente nel verso sperato.

 

recensione di Benny Loves You

 

Vivrà l’infermo quando deciderà di buttare il suo vecchio peluche Benny

Proprio seguendo i consigli della guida, la vita di Jack diventerà un vero e proprio inferno. La decisione che lo catapulterà in una spirale di morte e sangue, sarà quella di sbarazzarsi di tutto ciò che lo legava alla sua infanzia e che quindi lo faceva risultare immaturo ed incapace di crescere. Tra gli oggetti di cui si libera vi è Benny, peluche con il quale è cresciuto e che per lui è stato come un amico.

Benny prenderà vita ed inizierà ad uccidere chiunque si avvicina al suo proprietario

Una scelta che si rivelerà alquanto sbagliata. Infatti Benny prenderà vita e farà di tutto per dimostrare il suo amore a Jack e farsi rivolere da lui. Il pupazzo così inizierà a proteggere il suo proprietario da persone ritenute scomode o che possano sostituirlo nel suo cuore. Jack sarà protagonista di un brutto sogno ad occhi aperti.

Starà all’uomo, aiutato da due suoi colleghi, fermare il pupazzo assassino e porre così fine ad un ciclo di uccisioni, sangue e continue ritinteggiature delle pareti di casa. Il tutto contornato da visite inopportune dell’inutile polizia. Riuscirà il nostro eroe ad uscire dall’incubo?

 

 

Sangue, citazioni e risate

Tutti da bambini avevamo un giocattolo preferito, quel giocattolo che lasciavamo mai e che portavamo ovunque e che per noi era una sorta di amico. Ma tutti prima o poi crescendo lo abbiamo dato via, regalandolo a bambini più piccoli e facendoli felice o semplicemente buttandolo nella spazzatura, perché orami troppo logoro e vecchio. Proprio prendendo spunto da questo gesto di vita quotidiana, il regista inglese Karl Holt prende spunto per la sua horror comedy Benny Loves You.

Benny Loves You gioca con tutti i canoni del genere horror

Un film con budget quasi nullo – girato in casa di amici e con una troupe formata da membri della famiglia del regista – che non è esente da difetti, ma che riesce pienamente nel suo intento di divertire e far ridere di gusto. Holt ha scritto, diretto e interpretato una storia che gioca con tutti i canoni del genere, portando sullo schermo tutte le scene tipiche degli horror con protagonisti sadici assassini, condendo il tutto con una buona dose di auto ironia che rende il tutto fantasticamente esilarante e grottesco.

Peluche dall’aspetto amichevole e al contempo inquietante. Uno psicopatico fatto di pezza

Protagonista assoluto un peluche dall’aspetto amichevole e al contempo inquietante, geloso, possessivo e arrabbiato e per questo molto pericoloso. Uno stalker che perseguita la sua vittima con giochetti angoscianti fatti di rumori sinistri, messaggi scritti con il sangue e angoscianti richieste di coccole. Uno psicopatico fatto di pezza ma agile come un ninja, tosto come Rambo e pieno di risentimento. Carino e coccoloso come i pinguini di Madagascar ma letale come Chucky.

 

recensione di Benny Loves You

 

Il sangue scorre a fiumi

Una vicenda quella di Benny Loves You dove il sangue scorre a fiumi, tra teste mozzate e ventri squartati – e chi più ne ha più ne metta – non ci si può lamentare e dove la parodia ed il citazionismo la fanno da padrone. Oltre ad omaggiare e fare il verso a La bambola assassina per ovvie ragioni, il film cita il genere horror slasher in generale, presentandone tutte le caratteristiche tipiche. Non mancano quindi l’assassino che controlla sempre la sua vittima e a cui lascia messaggi d’amore, la tipica inquadratura sulla mano dell’assassino che impugna il coltello e innumerevoli uccisioni. Il tutto ovviamente si svolge in una grande ed isolata casa.

Un serial killer la cui spietatezza e cattiveria sono inversamente proporzionale alla sua stazza

Un assassino in questo caso caratterizzato da grandi occhi a palla e dall’aspetto carino, che ti fa venire voglia di coccolarlo. Un serial killer la cui spietatezza e cattiveria sono inversamente proporzionale alla sua stazza e che ripete le solite quattro fasi ripetutamente, una minacciosa cantilena che preannuncia la catastrofe. Un artista dell’omicidio, tanto da avere una sua personalissima firma e che non si ferma davanti a niente.

 

 

Fa il verso alle commedie romantiche, ai monster movie, al padrino e al cinema action anni ’80

Inoltre nella recensione di Benny Loves You evidenziamo come il film faccia il verso anche alle commedie romantiche, tanto che oltre alla storia d’amore tra lo sfigato, che riesce a farsi valere e la bella ragazza di turno, assistiamo allo scorrere del tempo con il classico momento musicale che ci mostra la nuova meravigliosa vita del protagonista, tra produttive e divertenti giornate in ufficio con la bella collega e le giornate a casa con l’irrequieto Benny. Così come non manca la classica scena dell’innamorato deluso che cammina triste e solo in una città deserta sotto la pioggia. A queste vanno aggiunte le citazioni ai monster movie, a Il Padrino e al cinema action anni ’80, Rambo nello specifico. Gustatevi la preparazione dello scontro finale, tra trappole improvvisate e vestizione per la guerra.

Karl Holt da vita ad una versione survival di Mamma ho perso l’aereo

Karl Holt da vita ad una versione survival di Mamma ho perso l’aereo, dove al posto dei ladri il nemico è rappresentato da un peluche assassino armato di stelle ninja, pugnali Sai (l’arma di Raffaello delle Tartarghe Ninja per intenderci) e katana. Un chiaro richiamo al Gizmo battagliero di Gremlins 2, ma con intenti molto più letali.

Commedia surreale e fuori di testa

Una commedia surreale e fuori di testa che si inserisce a pieno titolo nella commedia d’oltremanica, dove non mancano la spocchia e l’aplomb tipicamente britannici, così come la polizia inetta, a dir poco inutile ed alquanto invadente. Il tutto ornato da situazioni al limite dell’assurdo e giocattoli molto poco amichevoli.

 

 

Mai buttare i giocattoli

Come molti horror Benny Loves You inizia mostrandoci un antefatto, che in questo caso è tanto divertente quanto sanguinolento. Con una mamma stressata da una figlia troppo viziata e con un orsacchiotto che vuole essere ancora speciale. Un inizio che ricorderà alla bambina che non è carino gettare i propri giocattoli nel dimenticatoio con violenza e cattiveria. Incipit che sottolinea come ad ogni azione corrisponda una conseguenza. A volte mortale.

Dopo averci mostrato un piccolo assaggio di quello che ci aspetta, veniamo catapultati nella misera vita di Jack, fatta di un lavoro che lo umilia costantemente e di partite alla PlayStation, arriviamo nel vivo della vicenda grazie morti assurde e divertenti – che fanno il verso ai Darwin Awards – e a decisioni sbagliate. Letteralmente letali.

Il film non si prende mai sul serio e punta tutto sull’assurdo

Un film che non si prende sul serio ma consapevole di ciò che è punta tutto sull’assurdo e spinge ogni situazione al limite del nonsense. Assistiamo così all’inizio di una convivenza forzata e surreale in cui il povero Jack avrà a che fare con un coinquilino chiassoso, invadente e per nulla facile da gestire, sfuggendogli spesso il coltello. Una convivenza decisamente mortale, fatta di macabri omicidi, occultamenti di cadavere, romantici appuntamenti con il terzo incomodo e imbiancature di pareti.

Un Teddy Bear mortale e spassoso che non lascia scampo

Proprio il pupazzo Benny, la sua improbabile ed esilarante andatura e la sua sete di sangue, alimentata da un’insana gelosia, sono le colonne portanti di una commedia splatter fatta letteralmente in casa che non ha nulla da invidiare a quelle più costose. Un Teddy Bear mortale e spassoso che non lascia scampo e il cui unico desiderio è essere amato, sopra ogni cosa.

 

recensione di Benny Loves You

 

Discreta la regia di Karl Holt

Discreta la regia di Karl Holt. Tra primi piani di gente impaurita o stressata, armi affilate pronte a colpire, puntando molto sui particolari e su atmosfere dark, riesce a far immergere lo spettatore totalmente nell’assurda vicenda, facendolo così diventare uno dei protagonisti. Tra jump scare e pochi movimenti di macchina, ma usati nei momenti giusti, ci si ritrova ad amare una storia fantasticamente assurda.

Benny Loves You però non è esente da difetti. Per quando divertente, ironico ed esilarante sia, il film ha una sceneggiatura debole e abbastanza scontata. Non ci sono sorprese o colpi di scena eclatanti. Siamo più davanti ad una lunga puntata di una serie tv che ad un film. Un insieme di scene che mettono il buon umore e capaci di far ridere molto ma collegate tra loro maldestramente. Una storia che scorre senza intoppi e velocemente, ma che risente della mancanza di un collante che tenga il tutto saldamente unito insieme e non lo faccia sfaldare.

Non è esente da difetti, a partire da una sceneggiatura debole e abbastanza scontata e personaggi piatti

Stesso discorso per i personaggi, mono dimensionali e stereotipati e quindi poco interessanti. Personaggi banali e alquanto triti, privi di una minima crescita emotiva o psicologica, si limitano a subire quello che gli succede. Jack in particolare. Il classico perdente che ha talento ma troppo timido per farsi valere. In questo caso anche pigro ed incapace di badare a sé stesso. Un film quindi che non propone nulla di nuovo, ma al contrario presenta e propone situazioni e personaggi fin troppo familiari, ma che riesce comunque a far passare un’ora e mezza di allegria. Lo script risulta un po’ pigro e svogliato, come il suo protagonista.

Puro divertimento trash al limite del demenziale

Nonostante ciò ed effetti speciali artigianali e cheap (ma comunque funzionali), in conclusione della recensione di Benny Loves You, Karl Holt è riuscito a dare vita ad un film ironico, divertente ed esilarante. 90 minuti di puro intrattenimento trash al limite del demenziale, letteralmente homemade, dove non mancano citazioni, situazioni tanto assurde quanto spassose, sangue e risate. Sicuramente un budget più alto avrebbe aiutato a limare od eliminare completamente alcuni (evidenti) difetti, ma il risultato è comunque soddisfacente. Piucciosamente letale.

 

 

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