Zoom ha cancellato una conferenza che vedeva trai relatori il membro di un’organizzazione terroristica. Subito dopo sono nati diversi eventi per protestare contro “la censura di Zoom”, ma l’azienda ha cancellato anche quelli.
Dopo che un evento organizzato su Zoom dall’Università di San Francisco era stato cancellato per aver ‘violato le policy del servizio‘, alcune associazioni studentesche avevano deciso di indire una serie di conferenze per discutere le politiche di censura dell’app. Zoom ha deciso di cancellare anche queste.
Il tema è estremamente delicato, perché l’ospite d’onore della conferenza promossa dall’università era Leila Khaled, un membro del gruppo terroristico Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. La stessa Khaled, tra il 1969 e il 1970, è stata responsabile del dirottamento di due aerei di linea.
Zoom, con una nota, ha spiegato che l’evento promosso dall’Università di San Francisco violava diverse policy. L’azienda non è invece entrata nei dettagli sulle ragioni dietro al ban delle conferenze online organizzate in polemica contro la decisione di censurare l’evento dell’università.
Adam Saeed, uno studente di Leeds, ha spiegato a Buzzfeed News di aver usato il suo account personale per organizzare un convegno online su Zoom per discutere quanto era accaduto poche settimana prima. L’evento è stato cancellato da Zoom senza grosse spiegazioni.
«Non possono deciderlo unilateralmente mascherandosi dietro un generico ‘Hai violato i termini d’utilizzo’», ha detto. «Devono darmi delle prove, dobbiamo avere il diritto di contestare la loro decisione e presentare le nostre ragioni».
Andrew Ross, un professore di analisi sociale e culturale della New York University, ha puntato il dito contro la dipendenza del corpo docenti e del mondo accademico nei confronti di piattaforme come Zoom. «Tutti quelli che lavorano ai più alti livelli dell’istruzione in questo momento dipendono da Zoom, non possiamo permettere che una compagnia esterna possa prendere questo genere di decisioni. È semplicemente insostenibile».
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina fa parte della lista delle organizzazioni terroristiche stilata dal governo statunitense, da quello canadese e dall’Unione Europea. Secondo The Verge, Zoom avrebbe preso provvedimenti contro l’evento dopo una campagna di lobby portata avanti da diverse associazioni vicine alla minoranza ebraica.
- Zoom Deleted Events Discussing Zoom “Censorship” (buzzfeednews.com)