Il grande cinema russo torna al Festival di Venezia con il regista Andrei Konchalovsky e il film Cari Compagni!, pellicola ispirata ad un accadimento reale degli anni ’60, secretato fino agli anni ’90.
Sarà presentato in Concorso alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica CARI COMPAGNI! di Andrei Konchalovsky. Il regista – vincitore di un Leone d’Argento Gran Premio della Giuria nel 2002 con Dom Durakov – La casa dei matti e poi del Leone d’Argento per la Miglior Regia nel 2014 con “Le notti bianche del postino” e nel 2016 con Paradise – è anche autore della sceneggiatura con Elena Kiseleva.
Tratto da una storia vera, il film è interpretato da Julia Vysotsakaya (“Paradise”) nel ruolo della protagonista. CARI COMPAGNI! è stato realizzato con il supporto della Fondazione di Beneficenza “Arte, Scienza e Sport”, del Ministero della Cultura della Federazione Russa e del Canale Tv Russia 1.
Sinossi
URSS, Novocherkassk, 1962. Lyudmila è un membro del partito comunista locale, una convinta militante che nutre un’ incrollabile fiducia negli ideali comunisti e un profondo disprezzo per ogni forma di dissenso. Durante una manifestazione operaia in una fabbrica di locomotive, la donna assiste a una sparatoria sui dimostranti ordinata dal governo per reprimere lo sciopero: un evento che cambierà per sempre la sua visione del mondo. Molti i feriti e numerosi i dispersi, la città è sconvolta dagli arresti, da condanne sommarie e dal coprifuoco. E in quei giorni la figlia di Lyudmila scompare nel nulla. Per la donna inizia così un’affannosa, quanto rischiosa, ricerca senza sosta e senza quartiere – a dispetto del blocco della città, degli arresti e dei tentativi di insabbiamento da parte delle autorità.
Il film è basato su un fatto realmente accaduto a Novocherkassk il 2 giugno del 1962 e secretato fino agli anni ’90. Nel 1992 venne avviata la prima inchiesta. Le vittime del massacro erano state occultate in tumuli sotto falso nome perché non venissero mai ritrovate. I principali sospetti fra gli alti vertici governativi erano già morti. I responsabili non sono mai stati condannati.