Non è la prima volta che accade: il ghiaccio rosa sulle Alpi è causato da alghe che non sono pericolose, ma preoccupa perché velocizza il processo di scioglimento della neve.
Nella foto in copertina, Biagio Di Mauro del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) sta campionando della neve rosa sul ghiacciaio Presena lo scorso 4 luglio 2020 (credito: Miguel Medina / AFP) e mentre c’è chi discute sulla provenienza delle alghe lo stesso scienziato osserva che la neve rosa osservata su parti del ghiacciaio Presena è probabilmente causata dalla stessa pianta trovata in Groenlandia.
L’alga non è pericolosa, è un fenomeno naturale che si verifica durante i periodi primaverili ed estivi alle medie latitudini ma anche ai poli.
Ha detto Di Mauro, che aveva precedentemente studiato le alghe sul ghiacciaio del Morteratsch in Svizzera.
La pianta, nota come Ancylonema nordenskioeldii, è presente nella cosiddetta Dark Zone della Groenlandia, dove si sta sciogliendo anche il ghiaccio.
Ma allora se il fenomeno è naturale perché dovrebbe preoccuparci?
Normalmente il ghiaccio riflette più dell’80% della radiazione solare nell’atmosfera, ma quando appaiono le alghe lo scuriscono il ghiaccio e gli fanno assorbire maggiormente la luce pertanto si scalda prima e si scioglie più rapidamente.
Di Mauro ha anche detto che
stiamo cercando di quantificare l’effetto di altri fenomeni oltre a quello umano sul surriscaldamento della Terra.
Per esempio anche la presenza di escursionisti e impianti di risalita potrebbe avere un impatto anche sulle alghe.
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