Dal 10 giugno arriva su Netflix Curon, thriller psicologico in 7 episodi diretto da Fabio Mollo e Lyda Patitucci. Il campanile che emerge dal lago di Resia nasconde diversi segreti: ne abbiamo parlato con Margherita Morchio e Federico Russo, i protagonisti.
La suggestiva immagine del campanile che emerge dal lago di Resia è già cinema: Curon, serie originale Netflix, arriva dal 10 giugno sulla piattaforma di streaming ed è pronta a farci scoprire un territorio poco conosciuto del nostro paese.
Sembra quasi di trovarsi in Alaska, invece siamo a Curon Venosta, in in Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano.
Boschi, animali selvaggi, neve: sembra quasi di trovarsi in Alaska, invece siamo a Curon Venosta, in in Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano. Qui, nel 1950, il vecchio villaggio è stato davvero sommerso, con il campanile della chiesa medievale a fare da testimone.
Proprio da questo tema, quello del doppio, prende spunto la storia della serie: protagonisti sono due gemelli (eterozigoti), Daria e Mauro, 17enni nati e cresciuti a Milano, che si vedono costretti dalla madre a trasferirsi nel piccolo paese. Anna (Valeria Bilello), dopo essere scappata quando aveva la stessa età dei suoi figli, cerca l’aiuto del padre Thomas (Luca Lionello), che però le consiglia di lasciare Curon per sempre.
A Curon succedono cose strane: c’è chi dice che ogni tanto qualcuno senta ancora le campane, ormai rimosse da tempo dal campanile, e quando si sentono quei rintocchi assordanti non è mai un buon segno. Thriller sovrannaturale diretto da Fabio Mollo e Lyda Patitucci, la serie Netflix in sette episodi gioca con un genere oggi poco frequentato nel panorama produttivo italiano.
Ne abbiamo parlato con Margherita Morchio e Federico Russo, interpreti dei gemelli protagonisti.
La video intervista
Guarda la nostra intervista a Margherita Morchio e Federico Russo, protagonisti di Curon:
Curon: intervista a Margherita Morchio e Federico Russo
Arriva oggi su Netflix #Curon, la nuova serie TV italiana ambientata lungo il lago di Resia dove sorge il suggestivo campanile di Curon. In occasione dell'uscita della serie, la nostra Valentina ha intervistato i due giovani protagonisti, interpreti dei gemelli Daria e Mauro che da Milano vengono trascinati dalla madre nel suo paese di nascita, appunto Curon. Ma quali misteri nasconde questo piccolo paese dall'inquietante passato?
Posted by Lega Nerd on Wednesday, June 10, 2020
Curon come Twin Peaks
Una piccola città sperduta tra le montagne, fenomeni inspiegabili e una comunità che si conosce (o crede di conoscersi) tutta: impossibile non pensare a Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost. Abbiamo raggiunto via web Margherita Morchio e Federico Russo e i giovani attori ci hanno detto di essere felici di poter sperimentare con questo genere:
Mi fanno molta paura gli horror e i thriller psicologici, ma farli ti rende molto più consapevole di come vengano realizzati. È stato divertentissimo.
ci ha detto l’attrice.
D’accordo il collega, veterano dei set televisivi grazie a I Cesaroni, in cui recitava da piccolissimo:
È anche una responsabilità, non deludere le aspettative: affrontare per la prima volta nella tv italiana questo genere ti dà la consapevolezza del peso. Questo ti sprona a fare un buon lavoro. Speriamo esserci riusciti.
Per quanto mi riguarda sul set ho avuto zero paura, tranne forse in alcuni momenti più fisici. Ma ho avuto soprattutto curiosità nell’affrontare questo percorso.
Visto che abbiamo citato Twin Peaks, impossibile non chiedere se secondo gli attori in Curon c’è un personaggio destinato a diventare una maschera terrorizzante come Bob. Federico Russo non ha dubbi:
Lionello! Chi più di lui! Luca Lionello, che interpreta Thomas, nostro nonno, ha un viso molto forte, come la sua recitazione: asciuga tanto, è tutto occhi. È una bella presenza all’interno della serie. È stata una fortuna averlo.
Curon: una storia di legami familiari forti
In Curon i legami di sangue sono al centro di tutto: non solo quello tra i protagonisti Daria e Mauro, ma anche tra i fratelli Miki (Juju Di Domenico) e Giulio (Giulio Brizzi). Nella serie vediamo finalmente dei ragazzi confrontarsi tra loro, confidarsi, anche accettare cose impensabili fino a qualche tempo fa come un bacio tra due ragazze.
Quanto sono importanti le serie tv nel percorso di rappresentazione, e accettazione, di voci sempre più diverse secondo i due attori?
Per Margherita Morchio:
Le relazioni che sono raccontate nella serie sono molto realistiche: mi sono ritrovata moltissimo nel rapporto tra Mauro e Daria. È come quella che ho con mia sorella: è un legame strettissimo, pur avendo due personalità completamente opposte. Sono complementari: l’una ha bisogno dell’altro e viceversa. I fratelli e le sorelle sono così: hanno bisogno di confidarsi e di parlare.
Secondo Federico Russo invece:
Parlo per esperienza personale: ho molti fratelli, cinque più piccoli, quindi capisco cosa voglia dire avere dei rapporti belli e consolidati con i fratelli. Puoi litigarci quanto vuoi, non andarci d’accordo, però loro sono sempre lì e li amerai per tutta la vita. È sangue del tuo sangue, non puoi farne a meno.
Una colonna sonora che spazia da Myss Keta a Dinah Washington
La colonna sonora di Curon è quasi schizofrenica: si passa da brani di Myss Keta e Britney Spears a This bitter earth di Dinah Washington. Queste canzoni le ascoltavano anche sul set?
Federico Russo ci ha detto che, anche se nella sceneggiatura alcune canzoni erano già scritte, ogni attore di Curon ha fatto una playlist del suo personaggio:
Fabio Mollo e la nostra acting coach hanno chiesto a tutti di fare una lista delle canzoni che, secondo noi, rappresentavano il personaggio.
È stato molto utile: sembra strano, ma capire i gusti musicali di un personaggio aiuta a costruirlo, scegliere quale via seguire. Britney Spears è mia: anzi, citando Fabio Mollo: più Beyoncé.