Geoglifi: scoperta una nuova figura grazie ai droni

Geoglifi

Con l’utilizzo dei droni gli archeologi hanno individuato nuovo geoglifo: una nuova figura che rappresenta il legame tra due antiche civiltà.

L’archeologo Johny Isla è riuscito ad individuare con i droni nuovi geoglifi. Si tratta di una nuova figura rilevata sul fianco di una collina nella zona di Palpa a circa 30 miglia a nord di Nazca in Perù. La scoperta è molto importante perché potrebbe rappresentare uno degli anelli di congiunzione tra centinaia di altre figure minori e due civiltà distinte.

Conosciute da tutti come linee di Nazca, queste linee tracciate nel terreno rimuovendo rocce e terra per creare un’immagine in negativo sono identificate con il termine tecnico di geoglifi.

Già qualche anno fa è stato possibile individuare ben cinquanta nuove figure grazie alla campagna GlobalXplorer che con l’aiuto delle foto satellitari e i droni ha permesso di mappare le zone della regione meridionale del Perù individuando nuove figure e ampliando così il catalogo delle famose linee di Nazca già conosciute.

L’aiuto dei droni è stato fondamentale perché grazie alle scansioni 3D del terreno è stato possibile individuare molte delle linee e delle figure che a cause delle depressioni del terreno erano scarsamente visibili anche per i satelliti.

Gli esperti ipotizzano che molti di questi nuovi geoglifi siano attribuibili ai Paracas, una popolazione andina vissuta in quei luoghi tra il 500 a.C. e il 200 d.C. risalenti quindi ad un periodo precedente a quello in cui si è sviluppata la civiltà Nazca.

Rispetto a quelle più conosciute e recenti presenti nel deserto di Nazca queste rilevate con i droni sono linee che si trovano lungo il dorso delle colline con forme di esseri umani.

Si pensa che siano state fatte per essere viste dalle persone ai piedi delle colline.

 

Con l’aiuto dei droni l’archeologo Johny Isla ne ha scoperto un’altra di figura che si rivela importante perché per le sue caratteristiche potrebbe rappresentare il passaggio tra le due civiltà.

La figura è grande e rappresenta una creatura mitologica e spaventosa.

È una figura tra un’orca e un essere umano che sostiene delle teste mozzate come trofei di caccia, con teste simili all’interno del suo corpo.

 

Date le caratteristiche anche questa figura antropomorfa risale all’epoca dei Paracas e potrebbe rappresentare la figura di congiunzione tra altri geoglifi minori e le incisioni imponenti che si trovano nel deserto di Nazca.

Ha affermato Isla:

Questa orca è stata realizzata in un momento di abbondanza e crescita della popolazione in un momento di cambiamento da una società all’altra

Gli archeologi stanno ancora cercando di capire la transizione tra la rappresentazione della cultura di Paracas di figure in gran parte umane destinate ad essere viste da altre persone all’iconografia di Nazca in cui gli umani sono quasi assenti.

 

 

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