The Eddy, la recensione: un ritorno alle origini per Damien Chazelle

recensione di The Eddy

La recensione di The Eddy, a ritmo di musica jazz, introspezione e macchina a mano. Un ritorno alle origini per Damien Chazelle che sbarca su Netflix dall’8 Maggio con la sua miniserie di otto episidi. Un viaggio nel dolore e nella rinascita emozionante.

Abbiamo imparato ad amare Damien Chazelle e la sua grande passione per la musica in questi anni. Dall’esordio con Whiplash, passando per quel capolavoro che è stato La La Land e il grande scandalo degli Oscar 2017, fino ad arrivare all’ultima grande fatica un po’ sottovalutata, First Man.

Attraverso la recensione di The Eddy andiamo, invece, a compiere un viaggio a ritroso. La musica ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita e nella cinematografica del regista statunitense. Solo in First Man aveva perso un po’ il suo ruolo da protagonista, concentrandosi su un film completamente diverso dal solito, ma che comunque ci portava a scoprire la vita di un’iconica figura della storia mondiale e americana da un punto di vista prettamente umano.

 

recensione di The Eddy

Attraverso The Eddy, invece, piccola sperimentazione nel campo seriale, Damien Chazelle torna alle origini. Ritorna dove tutto è cominciato riportando la musica, per la precisione la musica jazz, ad essere l’indiscussa protagonista di tutto quanto.

La serie è ambientata in una multiculturale Parigi e ruota tutto (o quasi) intorno a un jazz club, al suo proprietario e alla sua band. Protagonista, infatti, è Elliot Udo (interpretato da Andre Holland), ex rinomato pianista di New York che tempo addietro, assieme al migliore amico Farid, ha deciso di ricominciare da capo da Parigi, creando un jazz club. Purtroppo la vita di un jazz club non è così facile come sembra, ed Elliot si ritrova fin troppo in fretta a dover constatare gli effetti delle serate semideserte, conti e stipendi da pagare.

Il tutto comincia nel pieno già di questa monotonia che schiaccia, prosciuga il protagonista e chi lo circonda, in particolar modo Maja (Joanna Kulig), meravigliosa cantante della band che solitamente anima il locale. Maja ed Elliot hanno avuto una relazione turbolenta finita male. Lei è un’alcolista e cerca disperatamente, giorno dopo giorno, una ragione per continuare a vivere, che da prima trovava nella musica, ma che adesso le sembra scivolare tra le dita.

 

 

 

 

Terzo personaggio particolare all’interno della serie è Julie (Amandla Stenberg) la figlia di Elliot nata con la precedente compagna e che vive a New York ma che ha deciso di andare a trovare il padre a Parigi per poter ricostruire il loro rapporto. Questo ci porterà anche a scoprire da cosa sia davvero scappato Elliot e perché Parigi per lui ha rappresentato una seconda possibilità, ma è davvero così?

La vita non si può raggirare, così come il destino.

La vita non si può raggirare, così come il destino. Ti inseguirà sempre, perfino in capo al mondo, e in questo The Eddy è precisissimo, quasi cinico e violento nel mostrarti quanto cruda, dura e feroce possa essere a volte la vita stessa. Un po’ come Chazelle ci aveva mostrato con il suo Whiplash, ecco perché è impossibile non parlare di ritorno alle origini.

 

recensione di The Eddy

 

Certo questo genere di tematiche per il regista statunitense sono da sempre stata pane quotidiano che, in fondo, possiamo trovare anche nei già citati La La Land – pellicola che gli è valsa il suo primo Premio Oscar alla Regia – e First Man.

Damien Chazelle produce, dirige e scrive – assieme a Jack Thorne – The Eddy, portandoci a compiere un nuovo incredibile viaggio assieme al suo Elliot. Un viaggio intenso, molto introspettivo ed intimo, alimentando il senso di oppressione, dolore e frustrazione del protagonista anche grazie all’uso della camera mano. Movimenti di macchina fluidi, molto vicini ai protagonisti, come se volesse scavare ancora di più dentro ognuno di essi. Fa emergere le loro paure, le loro debolezze e i loro limiti.

 

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First Man

 

Li mette davanti allo specchio, e con loro anche noi, costringendoli quasi ad affrontare se stessi, a confrontarsi una volta per tutte con la propria vita e con gli ostacoli che non hanno mai davvero superato ma semplicemente raggirato. E quando, purtroppo, un evento sconvolgente metterà nuovamente a dura prova Elliot e Maja e tutti gli altri protagonisti della serie, ci si troverà di fronte al punto di non ritorno. Non si potrà continuare a tergiversare, ma bisognerà prendere una decisione. Agire. Reagire. Crescere.

The Eddy si dimostra essere una viaggio di crescita.

La crescita di personaggi già fin troppo maturi, ma che in fondo ci mostrano che non si smette mai davvero di imparare e, appunto, crescere. Elliot verrà portato allo stremo di se stesso, in una continua giostra di felicità e dolore, tirando fuori costantemente la parte migliore e peggiore di sé, quasi come in una sorta di terapia. Una terapia che ci porta ad affrontare con lui la sofferenza, il lutto ma anche l’accettazione della morte, della vita, delle difficoltà e della necessità di liberarsi davvero dei propri demoni interiori per poter poi rinascere.

 

recensione di The Eddy

 

Come abbiamo già detto ad inizio della recensione di The Eddy, la musica torna ad essere la protagonista indiscussa. Ed infatti questo viaggio nelle emozioni, nell’animo umano dei personaggi principali della serie lo facciamo proprio con la musica, la musica jazz. Un tripudio di suoni, melodie che parlano direttamente all’anima, che diventano la perfetta rappresentazione dell’emozione, della sensazioni e dei sentimenti che animano i personaggi. Ruggente, frenetica, briosa ma anche triste, intensa e angosciante.

La musica diventa un megafono di emozioni

La musica diventa un megafono di emozioni pronta ad esplodere e a travolgere con sé tutto quanto la circonda. Ovviamente la colonna sonora originale è interamente composta dal sei volte premio Grammy Award Glen Ballard, oltre ad un cast di attori/musicisti che danno una sensazione di maggiore realismo ed immersione al tutto, trascinando letteralmente lo spettatore in una girandola di emozioni.

 

recensione di The Eddy

 

Inutile dire che una spanna su tutti proprio i due protagonisti, Andre Holland e la meravigliosa Joanna Kulig, la quale dopo Cold War sembra ancora di più un angelo letteralmente caduta. Dannata nel peso dei suoi troppi sentimenti e turbamenti che sembrano trovare unicamente pace solo nella musica.

Menzione ad honorem all’attrice Leïla Bekhti nel ruolo di Amira che, fin da subito, ci mostra un personaggio forte, una donna matura, una madre combattiva, ma che dentro di sé è a pezzi, ritrovando la sua felicità spazzata via all’improvviso, come un vaso che cade a terra e finisce in mille pezzi. Lei, come del resto anche Elliot, dovrà ritrovarli e provare a rimetterli insieme, uno per uno, avendo solo la certezza che nulla sarà davvero come prima.

 

recensione di The Eddy

 

Sicuramente non una serie da binge watching questo piccolo grande esperimento, assolutamente riuscito di Damien Chazelle. The Eddy è una serie che va assorbita, metabolizzata. È una di quelle storie che ferisce, ferocemente, e che stringe il cuore e l’anima di chi sta guardando, chi sta ascoltano. Una storia che, per forza di cose, appesantisce, porta a riflettere e quindi anche a metabolizzare quanto appena visto, “costringendo” lo spettatore ad un attimo di respiro, di pausa, per poi ricominciare tutto da capo.

In conclusione della recensione di The Eddy possiamo dire che Damien Chazelle ancora una volta ci fa viaggiare sul filo delle emozioni assieme alla musica. Un viaggio di crescita, di dolore e redenzione. Un viaggio che ci porta dentro l’anima della musica stessa assieme a tutte le sfumature del caso, da quelle più dolci a quelle, inevitabilmente, più amare. E no, non è tanto importante la meta ma quanto quello che ci porterà a raggiungerla assieme ai suoi personaggi.

Ed così che sembra di trovarci nuovamente nella vita di Andrew Neiman e della sua grande passione per la batteria, in quello che è un vero ritorno alle origini dove, non importa quante volte cadrai, quanto le tue mani sanguineranno e le tua guance si bagneranno, bisogna sempre rialzarsi, bisogna sempre andare avanti e credere, crederci fino alla fine.

 

The Eddy è disponibile su Netflix dall’8 Maggio.
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