La recensione di Oggetti di scena (Prop Culture in originale), docuserie che ci porta nei Walt Disney Archives alla scoperta di veri e propri tesori cinematografici: dalla borsa di Mary Poppins al modellino di Jack Skeletron. Dal primo maggio su Disney+.
Arriva il primo maggio su Disney+ Oggetti di scena (Prop Culture in originale), docuserie che, in otto episodi, ci porta dentro i Walt Disney Archives alla scoperta di veri e propri tesori cinematografici. Dalla borsa di Mary Poppins al modellino di Jack Skeletron, è difficile non mettersi in piedi sul divano e urlare quando viene mostrata l’ennesima reliquia da set. Cavolo, non è facile rimanere calmi nemmeno nello scrivere la recensione di Oggetti di scena!
Creata da Jason C. Henry e Dan Lanigan, è proprio quest’ultimo a guidarci in questo mare di materiali meravigliosi. Produttore e scrittore, Laningan è a sua volta un collezionista ed è il primo a non trattenere l’entusiasmo di fronte agli oggetti di scena che può toccare con mano (facendo ovviamente molta attenzione).
Oggetti di scena ci porta dentro i Walt Disney Archives alla scoperta di veri e propri tesori cinematografici.
Siamo con lui quando, con le lacrime agli occhi, guarda il primo modellino di Jack Skellington costruito da Pete Kozachik prima ancora che ci fosse l’idea del film Nightmare Before Christmas (lui e Tim Burton erano colleghi e amici quando il regista lavorava come animatore alla Disney). O quando Danny Elfman gli canta, nel suo salotto, davanti al pupazzo di Jack vestito da Babbo Natale (custodito sotto una campana di vetro), Il lamento di Jack.
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Mary Poppins e Nightmare Before Christmas quindi, ma non solo: gli altri sei episodi ci portano nel mondo di Tron (quello originale del 1982), Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio, The Muppet Movie e, soprattutto, Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis. Tenetevi forte: nell’episodio appare come guest star anche Christopher Lloyd. Sì, il giudice Morton in persona.
Aiutato da attori come Jason Schwartzman (che ha recitato in Saving Mr. Banks e prende dunque parte al primo episodio, quello dedicato a Mary Poppins), produttori, addetti ai lavori (come il compositore Richard M. Sherman) e soprattutto maghi degli effetti speciali, Dan Lanigan non solo ci fa ammirare capolavori di artigianato, ma fa spiegare a chi li ha usati e creati come sono stati concepiti e realizzati.
Non solo curiosità: c’è anche amore per la storia
Uno degli aspetti più interessanti di Oggetti di scena è testimoniare il lavoro di salvaguardia e conservazione della propria storia che la Disney sta mettendo in atto: valorizzare i materiali contenuti nei Walt Disney Archieves non è soltanto una manna per gli appassionati, ma partecipa anche a un discorso più grande e importante.
Disney sta mettendo in atto un lavoro di salvaguardia e conservazione della propria storia
Gli europei – e in particolare un paese come l’Italia, in cui, scavando sotto il manto stradale di Roma, vengono a galla antiche rovine – hanno ben chiaro il valore della storia. In America, paese giovane, non è sempre stato così: come si vede in un episodio della serie tv How I met your mother, in USA si preferisce buttare giù vecchi palazzi per far posto a strutture più moderne, invece di preservare un pezzo del proprio passato.
In Oggetti di scena si testimonia un cambiamento: man mano che i film presi in esame si avvicinano a noi, i materiali sono di più e meglio conservati. Questo perché prima non c’era questa cultura: come si dice nella serie, una volta finito un film, i materiali si buttavano, si regalavano. Addirittura gli artisti che li avevano realizzati potevano decidere se portarseli a casa o venderli. Oggi la prospettiva è completamente ribaltata: la lezione di Indiana Jones è stata imparata. Queste testimonianze preziose sono state messe in un museo. E, addirittura, filmate.