Il penultimo satellite del sistema BeiDou è in orbita e funzionante, la nascita del GPS cinese è ormai alle porte e si prepara a stravolgere tanto gli equilibri tecnologici quanto quelli militari.

Il satellite noto come BDS-3 è stato lanciato il 9 marzo 2020 dalla stazione spaziale di Xichang. La sua attivazione segna l’ingresso nella fase finale di un progetto decennale che, una volta concluso, permetterà alla Cina di competere con il GPS statunitense, con il Glonass Russo e con il Galileo europeo.

Assieme al 5G, BeiDou rappresenta il successo cinese nel rendersi indipendente dalla tecnologia occidentale. Stando alle dichiarazioni dell’azienda stessa, già il 70% degli smartphone nazionali si appoggia su questo sistema satellitare e i suoi ricevitori sono stati installati su più di 6.5 milioni di veicoli.

 

beidou satelliti

 

Con 27 satelliti, BeiDou ha superato di tre unità la copertura garantita dal GPS americano, proiettando la propria influenza su tutto il continente asiatico e su diverse regioni dell’Africa. Il raffinato sistema di radionavigazione è un nodo cruciale nel cementare i rapporti nati coi trattati commerciali della cosiddetta “nuova via della seta”, ma si dimostra inquietantemente efficiente anche nelle sue applicazioni militari.

BeiDou garantisce infatti un controllo minuzioso degli armamenti balistici moderni e il suo sistema di guida è da anni alla base della produzione missilistica dell’Esercito Popolare di Liberazione. Non solo, armi basate sul nuovo sistema satellitare sono già state vendute e collaudate sul territorio pakistano.

 

beidou lancio satellite

 

Il timore è che la Cina stia utilizzando il Pakistan per mettere in mostra le potenzialità della sua industria bellica, così da poter sedurre commercialmente quei governi che non vedono l’ora di emanciparsi dalle influenze occidentali e russe. Un panorama reso verosimile dall’enorme vantaggio che la Cina ha accumulato nella corsa spaziale.

Stando alle previsioni, BeiDou sarà completato a maggio e garantirà una copertura e un servizio molto superiori a quelli offerti dalla concorrenza. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno dato vita alla Space Force, intensificando la sorveglianza e la difesa nei confronti di eventuali attacchi nemici. L’Europa rimane invece il fanalino di coda, con il Regno Unito post-brexit che vorrebbe dare vita a un sistema satellitare totalmente made in UK.