Un nuovo report di Forbes ha rivelato il ruolo determinante di Apple nel contrasto dei contenuti pedopornografici. Secondo la rivista, Apple monitorerebbe attivamente le email dei suoi utenti in cerca di contenuti illegali.
Ovviamente non si tratta di una vera invasione di privacy: Apple come gli altri colossi tech utilizza degli algoritmi per confrontare gli allegati alle email con i database disponibili sulle immagini e i video già noti alle forze dell’ordine.
La maggior parte delle aziende tech utilizzano un tool creato da Microsoft per questo scopo. Si chiama PhotoDNA ed è considerato il migliore per il contrasto alle immagini pedopornografiche perché in grado di identificare i contenuti anche quando questi sono stati pesantemente alterati per eludere i controlli.
Quando una email viene segnalata dagli algoritmi viene poi controllata manualmente da un membro dello staff di Apple. Una volta accertata la natura illegale dell’allegato, spiega sempre Forbes, questa viene segnalata alle autorità.
Nel 2019 un’inchiesta del New York Times aveva fatto uso di PhotoDNA per individuare la presenza di materiale pedopornografico nei principali motori di ricerca. Ne era venuto fuori che, paradossalmente, era proprio Bing —di proprietà di Microsoft— il motore di ricerca ad essere più negligente nel contrasto alla pornografia illegale.