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Le migliori Graphic Novel del 2019

Arriva puntuale la classifica di fine anno per i migliori fumetti, divisa in tre parti. In questa troverete i migliori volumi unici stranieri editi in Italia nel 2019, a cui seguiranno la TOP 10 Fumetti Italiani e la TOP 10 Serie a fumetti straniere. Siete pronti per il meglio del meglio del 2019?

Il mercato del fumetto italiano, dal punto di vista editoriale, è decisamente in ottima salute. La qualità dei titoli proposti quest’anno è stata notevole, con tanta varietà e con tante diverse declinazioni.

È interessante notare come tra i best seller di quest’anno non ci siano solo prodotti pop o già radicati in libreria e fumetteria, ma che ci sia sempre più spazio per le opere indipendenti e per i titoli autoriali.

Le premiazioni di Napoli Comicon, Treviso Comic Book Festival e Lucca Comics parlano chiaro.

Ma sono qui per raccontarvi non quello che ha venduto di più (ci mancherebbe), ma quello che a mio avviso ha colpito di più. Andate sul sicuro, i fumetti che troverete in questa classifica sono tutti spettacolari, per i più diversi motivi, e non vi deluderanno.

C’è roba per tutti i gusti e panche per tante diverse fasce di età.

 

 

 

.10

Le figlie di Salem

di Thomas Gilbert (Diabolo Edizioni)

I fumetti belli sanno anche essere terribili. Ed è il caso di questo capolavoro di Thomas Gilbert, in cui ci viene narrata la triste storia di Abigail Hobbs, vittima delle persecuzioni dell’inquisizione del 1692 nella colonia di Salem, ovvero la Caccia alle Streghe.

Il fumetto è commovente ed intenso, tanto da sviluppare sentimenti contrastanti nel lettore che per tutto il tempo sarà coinvolto in una lettura emozionante, a metà tra la compassione e l’istinto di ribellarsi.

I momenti di felicità sono pochi, ve lo dico, preparatevi ad una sonora mazzata. I disegni sono molto caratteristici, asciutti, espressivi e sofferenti come i colori che ben descriveranno l’atmosfera di questa bellissima opera.

 

 

.09

I Maestri

di S. Skroce (Panini Comics)

Ne I Maestri Steve Skroce ci racconta una storia che in parte abbiamo già sentito varie volte, quella del figlio che non intende seguire il retaggio del tremendo padre. Lo abbiamo visto in tante forme e salse, vero? Will è figlio del più grande stregone di tutti i tempi, un despota cinico e insensibile che nella sua vita non ha mai concesso nulla al figlio.

Ma ad un certo punto il padre verrà assassinato e toccherà a Will indossare la corona e trovare l’assassino, cosa che al nostro protagonista non potrebbe fregare di meno. Divertente, caustico, squisitamente super splatter, Steve Skroce confeziona un libro che coinvolge dal primo all’ultimo capitolo, con colpi di scena, dialoghi al vetriolo e situazioni folli.

La magia è un mezzo per mostrare il proprio vero io e Will troverà la sua identità nella caccia a Mardok, lo stregone ghoul che minaccia il creato.

E non vi ho detto che Skroce disegna anche incredibilmente bene, dedicandosi con particolare gusto e impegno ai dettagli più gore dell’intera vicenda. Si ride come si rideva un tempo con certe opere di Garth Ennis (Chronicles of Wormwood con il quale condivide parecchi elementi) e si riflette anche molto, quasi come in quel capolavoro di Mister Miracle di Tom King. Una bomba.

 

 

 

.08

La Fortezza

di J. Sfar e L. Trondheim (Bao Publishing)

Quanto mi sono divertito questa estate con La Fortezza. La saga fantasy di Joan Sfar e Lewis Trondheim è un gioiello di comicità, storytelling e sentimenti.

Il protagonista è Herbert, un nobile papero decaduto, più abile con la parlantina che non con la spada, che si troverà prima ad affrontare il terribile dungeon della Fortezza e poi a diventare uno degli abitanti della stessa (con Marvin, il Guardiano e molti altri personaggi al limite dell’assurdo) con diversi incarichi e avventure.

La saga si compone di 6 libri, ognuno ambientato in un diverso momento della storia di questo strampalato universo fantasy così simile alla nostra società. Fa ridere, coinvolge, ha un ritmo perfetto e non sbagli mai un tempo comico, complici anche i disegni minuziosamente divertenti di Trondheim. Da avere. Grande Bao che ha portato in Italia quest’opera davvero squisita, colmando un vuoto davvero incredibile.

Ho riso per giorni ripensando alla “ruota degli schiaffi”.

 

 

 

.07

Il Principe e la sarta

di Jen Wang (Bao Publishing)

Ho incontrato Jen Wang al Treviso Comic Book Festival e ho capito subito che la sua spontaneità è alla base del suo successo.

Ambientato nei primi del ‘900 questo fumetto racconta di come i pregiudizi di oltre 100 anni fa siano rimasti purtroppo quasi del tutto immutati anche oggi. L’incontro tra i due protagonisti darà forma ad una favola moderna, quasi disneyana nella struttura, ma incredibilmente profonda e matura nello sviluppo. Ha scaldato il mio cuore esattamente come quello di mia moglie o delle mie amiche e i premi Eisner che ha ottenuto Jen Wang sono testimonianze di una capacità narrativa unica.

Delicato ma anche deciso, sognante ma anche fortemente concreto. _un grande fumetto che racchiude e armonizza diverse anime.

 

 

 

.06

Il Diario della Mia Scomparsa

di Hideo Azuma (J-Pop Manga)

C’era una volta Pollon. E c’era una volta Hideo Azuma, il suo autore.

Tutti lo abbiamo conosciuto per due cartoni animati che sono diventati leggendari da noi, la suddetta Pollon e Nanà Supergirl. Quello che non sapevamo è che da artista di riferimento in Giappone, con la fine degli anni ottanta, dopo un tracollo psicologico molto grave, Azuma sia diventato un barbone, costretto a vivere per strada e a nutrirsi di rifiuti e soffrendo di alcolismo poi.

Pensate ad una società rigida come quella giapponese che rifiuta il fallimento in ogni sua forma e pensate alla condizione di un homeless negli anni del buco economico finanziario.

Questo è il suo diario, raccontato con lucidità, humor e brutale onestà. Una fotografia del Giappone e una fotografia dei giapponesi, il tutto con i disegni che riportano alla mente la piccola e sorridente Pollon. Da brividi.

 

 

 

.05

La mia Prima Volta.  My lesbian Experience With Loneliness

di Kabi Nagata (J-Pop)

Se parlando di Hideo Azuma abbiamo accennato alla rigidità del Giappone nei confronti del fallimento, non si può sorvolare sulle difficoltà attualmente ancora persistenti nel Sol Levante nel dichiarare il proprio orientamento sessuale e ad affermare la propria identità.

Kabi Nagata lo fa con un fumetto autobiografico nel quale si racconta e in maniera molto aperta ci svela tutte le difficoltà, gli imbarazzi e i timori della sua “prima volta”.

Anche in questo caso il fumetto trascende i generi e diventa un manifesto importante e appassionante per tutti, non solo per chi condivide l’orientamento sessuale dell’autrice.

Perché se è innegabile che yaoi e boys-love siano manga estremamente di moda, fare i conti con la realtà della società giapponese è tutto un altro paio di maniche.

Credo che molti dovrebbero leggerlo per chiarirsi le idee.

 

 

 

.04

Dal Vangelo Secondo Giuda

di J. Loveness e J. Rebelka (Panini Comics 9L)

Avete presente i “What If” Marvel? Ecco quello che ci viene presentato in questa graphic novel è uno dei più interessanti e coinvolgenti what if che abbia letto negli ultimi tempi.

Siamo abituati a considerare Giuda come il traditore per eccellenza, la rappresentazione del male che si è insinuato nell’uomo, arrivando a far crocifiggere Gesù. E se invece il suo terribile gesto nascondesse un compito e un risultato più profondo e importante? E se Giuda in realtà fosse un eroe, persino migliore degli altri apostoli?

Un gioiello grafico e di narrazione ci si presenta in questo volume che con maestria e coscienza non vuole porsi a manifesto anticristiano, ma che racconta una vicenda umana e spirituale, come non ci si aspetterebbe. Empatizzeremo con Giuda e saremo posti di fronte a quesiti e dubbi naturali, arrivando a capire che non sempre le cosiddette “verità assolute” sono tali.

Splendido nei disegni quanto nell’assoluta originalità, una delle migliori uscite di Boom Studios, un’opera di straordinario livello autoriale.

 

 

 

.03

I Miei Eroi sono sempre stati tossici

di Ed Brubaker e Sean Phllips (Panini Comics)

La prima graphic novel dell’autore di Criminal, Ed Brubaker, sempre in coppia con il fido Phillips con cui ha sviluppato un’alchimia perfetta, è una dannato capolavoro, pur nella sua brevità.

La storia di Ellie si incastra perfettamente in quell’universo sporco e tossico di Criminal, dove le cose che succedono sono inquietanti perché fortemente verosimili e attuali.

Ellie attirerà in un gorgo di perdizione lo sfortunato ed ingenuo Skip; lei è drogata di inganni e di un’illusione riflessa nelle opere dei grandi artisti maledetti del passato che segue, lui è nelle mani del suo fascino malizioso e seducente. Ogni pagina è una mazzata, ma allo stesso tempo irresistibile e affascinante.

Brubaker non poteva esordire in maniera migliore nel campo delle graphic novel, anche se mi rendo conto quanto il termine “esordio” sia fuoriluogo nel descrivere un maestro della narrazione come lui. Pazzesco.

 

 

 

.02

Nelle Indie Perigliose

di A. Ayroles e J. Guarnido (Rizzoli Lizard)

Senza ombra di dubbio ci troviamo di fronte al fumetto meglio disegnato (dipinto) di tutto l’anno.

Sono un fan di Guarnido (come non adorare Blacksad) e quando è arrivato questo nuovo titolo non stavo nella pelle. La storia di Pablos de Segovia è un’avventura fantastica nel Nuovo Mondo alla ricerca dell’El Dorado, peccato che il nostro protagonista sia in effetti un furfante, un ciarlatano, un bugiardo cronico, uno scansafatiche e molto altro, rendendo l’intera vicenda un racconto comico, divertente, a volte tragico che segue i dettami del romanzo picaresco con continui ribaltamenti di fronte e giochi di trama.

Come vi dicevo i disegni di Guarnido sono a dir poco sensazionali così come la sua capacità di storytelling e l’intero racconto è imbastito perfettamente nei tempi e nei dialoghi da un Ayroles straordinariamente in forma. È un gioiello, ma credo che vi basterà aprirlo per rendervene conto.

 

 

 

.01

Murder Falcon

di Daniel Warren Johnson e Mike Spicer (saldaPress)

È il fumetto di cui mi sono perdutamente innamorato quest’anno e a giudicare da ciò che è successo a Lucca Comics e dalle reazioni sui social non sono il solo.

La storia epica e struggente di Jake e del suo compagno proveniente dalla dimensione dell’heavy, Murder Falcon, riesce a scatenare l’euforia nei suoi momenti di slancio metal e nei numerosi combattimenti e riesce anche a commuovere sinceramente quando si scoprirà il vero significato di questa vicenda e il suo struggente finale.

Jake e i Brooticus siamo noi, travolti dalla vita ed in particolare dalla paura che certi traumi possono scolpire nei nostri cuori. Murder Falcon è come si dovrebbe reagire a tutto ciò.

È un dannato capolavoro e Daniel Warren Johnson è destinato a diventare una delle next big thing del fumetto americano.

Dai disegni ai personaggi, dalla costruzione di trama (lineare ma genuina) ai dialoghi, a volte epici e surreali a volte dolci e profondi, tutto di questo fumetto grida forte che “il metal sconfiggerà il male”.

Onore a Murder Falcon, un capolavoro.

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