Cranio Creations ci porta a bordo della Nemesis, una nave spaziale dove tutto è andato storto. Dopo un risveglio brusco dalla stasi, dobbiamo difenderci dagli attacchi degli alieni e dai nostri stessi compagni. Riusciremo a portare a casa la pellaccia?
Le luci fluorescenti disegnano ombre inquietanti sui pannelli di controllo della Nemesis. Da quando vi siete svegliati poche ore fa, tu e la tua ciurma avete avuto solo brutte sorprese, la prima delle quali è stato trovare il cadavere di uno dei vostri compagni davanti alle camere di stasi.
Tutto è andato a puttane ormai, la nave è infestata da alieni, non ti puoi fidare nemmeno dei tuoi uomini ed ora devi pilotarla fino a casa. Speriamo che il morso che hai ricevuto prima non ti abbia infettato con una di quelle larve schifose, o per te sarebbe la fine…
Nello spazio nessuno può sentirti lanciare i dadi
Nemesis è un gioco di sopravvivenza semi collaborativo dove andremo ad interpretare la ciurma di una nave spaziale alla deriva. Tutti i giocatori hanno personaggi con capacità uniche e dovranno collaborare per riuscire a sopravvivere…sempre se la sopravvivenza di tutti è il loro obiettivo.
Quel “semi” in “semi collaborativo”, infatti, implica che gli obiettivi segreti dei personaggi non si allineino necessariamente con ciò che è meglio per tutti ed oltre a dover sopravvivere agli alieni che infestano la nave dovremo anche stare attenti agli “accidentali” bastoni fra le ruote che i nostri compagni di sventura ci getteranno. Andiamo però con ordine.
In Nemesis avremo innanzitutto una plancia principale che va a rappresentare l’omonima nave. La plancia è stampata sia sul fronte che sul retro e presenta la mappa standard più una versione più difficile dedicata agli esperti.
Le stanze che compongono la Nemesis sono rappresentate da delle tessere esagonali che saranno coperte all’inizio della partita; i nostri personaggi infatti sono stati in stasi per così tanto tempo da non ricordare più di preciso la disposizione delle stanze della nave ed avranno bisogno di esplorarla un po’ alla volta per carpirne i segreti.
Ogni stanza possiede dei poteri particolari che possono essere attivati dentro di essa: ad esempio, nel Centro di Controllo delle porte potremo aprire e chiudere le porte lungo i corridoi a nostro piacimento, nella Cambusa potremo rifocillarci, nell’Armeria potremo rifornirci di munizioni e così via.
I giocatori invece sono dotati di una plancia che rappresenta il loro personaggio (con relativa miniatura) e di un portacarte che gli permette di tenere nascoste le carte oggetto raccolte nel corso della partita. Inoltre ogni giocatore ha un suo mazzo di carte azione dal quale pesca all’inizio di ogni turno che saranno utilizzate per poter interagire con il mondo di gioco.
Durante ciascun round ogni giocatore potrà compiere fino a due azioni prima di dover lasciare agire il giocatore successivo. Possono essere azioni standard (come muoversi o attaccare) oppure essere azioni speciali segnate sulle carte. In ogni caso, prima di compierle sarà necessario scartare un certo numero di carte dalla nostra mano, che diventa così anche la nostra riserva di punti azione. Quando non vorremo o non potremo più agire dovremo passare il round e dopo che tutti i giocatori avranno passato il round il turno finirà.
Quando finiscono di giocare i giocatori iniziano a divertirsi gli alieni. Viene estratta una carta evento che determina in che direzione si muovono le brutte bestie che abitano la nave e che azioni speciali compiono.
Una creatura che si trova nella stessa stanza di un giocatore lo attacca e lì iniziano i guai. Se infatti voi potete sparare ad una creatura e danneggiarla, quando subite una ferita da parte di un intruso rischiate di ricevere una carta contaminazione.
Si tratta di una carta “morta” che viene aggiunta al vostro mazzo e che non può essere scartata (appesantendovi inutilmente la mano, quindi) e che se passata allo scanner rivelerà se siete infetti o meno. Due carte contaminazione e per voi non c’è speranza: nella migliore tradizione di Alien un chestbuster vi sbuca dal petto e per voi è la fine.
In Nemesis morire non è per nulla strano. Tra assalti alieni, avarie varie, compagni infedeli e classica sfiga lasciarci la pelle è davvero sempre ad un paio di tiri di dado di distanza.
Data la lunghezza della partita (generalmente un paio d’ore), Awaken Realms ha ovviamente pensato ad un modo per intrattenere il primo dipartito.
Chi per primo finirà orizzontale potrà prendere il ruolo degli alieni con un mazzo speciale e dare la caccia ai propri amici. Niente di meglio che mangiare l’infame che ti ha ammazzato chiudendoti dentro una stanza con la regina madre!
All’inizio del gioco vengono distribuiti degli obiettivi segreti e sono questi a determinare chi e quante persone vinceranno la partita. Se infatti generalmente tutti dovrebbero essere sulla stessa lunghezza d’onda (ripariamo la nave, impostiamo la rotta verso la Terra ed iberniamoci), alcuni obiettivi richiederanno di uccidere uno specifico giocatore, di distruggere la nave o di portarsi via oggetti ben precisi. E lasciatevelo dire: i vostri amici non metteranno mai a rischio la loro vita se per caso la cosa intralcia il loro obiettivo segreto.
Escono dalle fottute pareti
A chi mi chiede di riassumere questo gioco in poche parole mi sento di dire “Nemesis è il gioco che un super appassionato di Alien farebbe se non avesse i diritti per fare il gioco di Alien”. Buttateci un pizzico di Dead Space ed avete la miscela esplosiva di questo gioco, fatto di carne, sangue e metallo spaziale.
La sensazione claustrofobica della nave disabitata nella quale si svegliano i nostri protagonisti, il design delle miniature, la corsa alla sopravvivenza: tutto urla a gran voce “Xenomorfi!” senza mai scivolare nella violazione di copyright.
È disponibile una modalità totalmente cooperativa ma sinceramente non riesco a capire chi dovrebbe volerla giocare; nelle partite che ho fatto una delle cose più appassionanti è stata quella sensazione di incertezza che si ha solamente non sapendo se i nostri amici sono pronti ad accoltellarci oppure no.
A differenza di Dead of Winter, il traditore non è solamente uno e tradimenti con relativi controtradimenti sono all’ordine del giorno.
Il livello di difficoltà è ben bilanciato e la rigiocabilità eccellente. Anche ignorando il design alternativo della Nemesis che si trova sul retro della plancia di gioco, il fatto di avere le stanze piazzate in maniera casuale, le debolezze del mostro che cambiano ad ogni partita e gli obiettivi differenti di volta in volta permettono di avere ogni partita diversa dalle altre ed ogni partita che va ad essere un’esperienza unica.
Alcune meccaniche come l’accumulo di segnalini rumore (si generano quando il nostro personaggio si muove e se se ne accumulano due nello stesso corridoio verremo attaccati da un Intruso) o le stanze che vanno via via esaurendo le risorse più le esploriamo prendono l’esperienza “dungeon crawling” e la ribaltano, trasformandoci da avventurieri senza paura a prede in trappola con nemici molto più forti di noi.
Componentistica eccellente (i problemi che c’erano stati con delle carte errate sono stati prontamente risolti da Cranio con la fornitura di carte sostitutive), tanta rigiocablità, meccaniche innovative in un genere che su certe cose si è abbastanza fossilizzato rendono Nemesis l’esperienza survival must buy di quest’anno. Possibile che non ci siano dei difetti?
Equipaggio sacrificabile
I difetti di Nemesis ci sono, inutile indorare la pillola. Innanzitutto l’eliminazione dei giocatori. Se Awaken Realms ha avuto la trovata di far giocare al primo eliminato il ruolo degli Intrusi (cosa molto positiva) non ha trovato invece una soluzione per equilibrare i tempi di gioco per tutti gli altri giocatori. Giocando in 5 il rischio concreto è che dopo un’ora di gioco il primo giocatore venga eliminato e prenda il ruolo degli Intrusi. Fin qui tutto bene.
Quando un giocatore interpreta in nostri xenomorfici amici, tuttavia, la difficoltà diventa esponenzialmente più alta e generalmente un secondo malcapitato finisce per diventare ragù di astronauta. A quel punto quel giocatore potrebbe trovarsi a dover aspettare il resto della partita (che può durare ancora una mezz’ora se non un’ora) senza nulla da fare se non riflettere su quali circostanze lo abbiano portato ad essere amico di qualcuno disposto a lanciargli in faccia la Regina Madre quando fino al turno prima gli aveva dato una mano. Non parliamo poi di chi porta via una vittoria veloce lanciandosi con una navetta di salvataggio: generalmente è solo nel golf dove giocare meno possibile significa vincere.
La soluzione sinceramente è limitare il numero di giocatori; con tre giocatori il gioco funziona molto bene ed i tempi morti (ahahah) sono molti meno; quattro giocatori vanno ancora bene mentre a cinque giocatori bisogna essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda e giocare più per godersi l’esperienza che per puntare a vincere.
Altra pecca che ho trovato è il manuale, in certi punti davvero poco chiaro e con un paio di refusi che ci hanno costretto a fermarci a riflettere su cosa volesse dire il manuale originale (un esempio è la spiegazione iniziale di come funziona la meccanica del rumore). Questi due difetti non pregiudicano la godibilità del gioco ma di sicuro impongono di prestare particolare attenzione le prime partite per non incappare in facili errori.
[amazon_textlink asin=’B07VW7P37F’ text=’Nemesis’ template=’ProductAd-right’ store=’lnwow-21′ marketplace=’IT’ link_id=’8a925d5b-d051-4f21-a23a-a21f13073cdd’] Nemesis è, senza mezzi termini, un gioiellino. L’atmosfera è eccezionale, la rigiocabilità ottima ed anche se sopra una certa soglia di giocatori c’è il rischio di ritrovarsi con le mani in mano è davvero coinvolgente ed appassionante.
Non è un titolo per tutti, data la durata ed il prezzo non esattamente economico (anche se si sa che le miniature fanno sempre lievitare il valore di un gioco), tuttavia a chi volesse rivivere la sensazione di un certo filone della fantascienza è impossibile non consigliarlo. Davvero uno dei titoli meglio riusciti di questo 2019, un gioco che è senza dubbio spaziale!
- Esperienza coinvolgente e tematica
- Materiali ottimi
- Ottima rigiocabilità data dagli obiettivi e la mappa modulare
- Eliminazione dei giocatori brutale in un gioco così lungo
- Manuale non molto chiaro e con refusi che ne complicano la comprensione