Si conclude The Walking Dead: il commento di Robert Kirkman, Eric Stephenson e Andrea Ciccarelli

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È arrivata la notizia: l’albo #193 segna la fine di The Walking Dead, una delle serie a fumetti più importanti degli ultimi 20 anni. Dopo oltre 15 anni di pubblicazioni si concludono le vicende di Rick Grimes, Michonne, Carl, Negan e tutti gli altri personaggi sopravvissuti all’apocalisse zombie. Ecco un commento di Robert Kirkman, Eric Stephenson e dell’editore italiano Andrea Ciccarelli di SaldaPress.

Era nell’aria, soprattutto dopo il colpo di scena del precedente numero, ma resta comunque una notizia improvvisa visto che non era stato annunciato nulla, anzi erano stati diffusi, in maniera ovviamente da depistare tutti, i comunicati degli albi successivi che ovviamente non usciranno.

Tutti ci siamo chiesti almeno una volta “ma quando finirà The Walking Dead?”. La risposta è arrivata: il numero 193 è l’ultimo.
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La copertina del numero 193 di The Walking Dead, l’ultimo della serie

 

La bellissima storia di crescita umana di TWD finisce qui, finisce domani con l’uscita dell’albo americano. Una formula questa abbastanza inconsueta nel mondo del fumetto moderno, ma già a sorpresa Kirkman fece uscire il suo Die! Die! Die! senza alcun annuncio, approfittando dell’effetto boom del web.

Abbiamo già le dichiarazioni del suo creatore Robert Kirkman, di Eric Stephenson e del Direttore Editoriale di saldaPress, Andrea Ciccarelli, che da anni pubblica in Italia le avventure di Rick Grimes, Negan, Michonne & co.

Ecco le parole del suo creatore, Robert Kirkman:

Sono sconvolto. Credo che The Walking Dead mi mancherà come a tutti voi e anche di più probabilmente. Mi fa male dover concludere questa storia, ma è necessario andare avanti. Amo l’universo che è stato creato ma non posso rovinare la storia o snaturarla, forzandola a continuare.

Spero che possiate capire. Caro lettore, devi sapere quanto ti sono grato per ciò che hai fatto. La mia storia è stata esattamente come ho voluto per 193 numeri e finirà come ho voluto, senza fretta o pressioni esterne.

Non succede spesso, è raro che accada, e non sarebbe stato possibile senza il supporto dei lettori. Grazie infinite!

 

 

 

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La copertina del numero #192 di The Walking Dead, con uno dei colpi di scena più eclatanti della serie

 

 

Continua poi Eric Stephenson, publisher e Chief Creative Manager di Image Comics:

Per una serie mensile progredire, cambiare e rinnovarsi come è successo per The Walking Dead è qualcosa di assolutamente unico e la cosa impressionante è che questo sia stato fatto per tutti i 193 numeri della serie, senza rilanci, pause o reboot.

Robert Kirkman ha raccontato una storia o lo ha fatto per più di 15 anni, mentre la maggior parte dei comics ha dato l’illusione di cambiare, The Walking Dead è cambiato veramente, in tempo reale, i personaggi sono cresciuti, sono passati dall’essere ragazzi a diventare adulti, hanno perso arti, occhi e hanno perso membri della propria famiglia e amici, sono morti. Ma non “morti” come accaduto a Superman, Capitan America o Wolverine, morti nella maniera vera che potrebbe capitare nella realtà.

La serie si concluderà con lo stesso spirito e anche se per qualcuno potrà essere deludente, fa parte del gioco, è un risultato davvero ragguardevole per Robert Kirkman e i suoi collaborativi.

 

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Riportiamo anche le parole del direttore editoriale di saldaPress, Andrea Ciccarelli, che pubblica in Italia The Walking Dead (e tutto il catalogo Skybound) già dal 2005, per sentire dalle sue stesse parole come ha vissuto la notizia.

Sebbene Skybound ci avesse dato la possibilità di leggere in anteprima il #193 di The Walking Dead, le parole “THE END” alla fine dell’albo mi hanno lasciato comunque a bocca aperta.

Come immagino stia succedendo a chi, in queste ore, legge l’albo negli USA. Il primo pensiero è stato che è un finale perfetto che arriva alla fine di una bella, bellissima storia, piena di personaggi indimenticabili. E che conclude un romanzo a fumetti durato 16 anni, un lunghissimo periodo di tempo in cui The Walking Dead è stato capace di cambiare in tanti modi la vita di tante persone in tutto il mondo. Ed è bello pensare che tutto ciò sia stato reso possibile da una storia.

Quindi il sentimento principale che provo adesso è quello di gratitudine – come lettore e come editore – verso Robert Kirkman che, questa storia l’ha creata e l’ha scritta. E verso tutti coloro che, negli anni, ci hanno lavorato per portarla mensilmente ai lettori.

Tra questi, in primis, ovviamente Charlie Adlard e Tony Moore che l’hanno disegnata, insieme a Cliff Rathburn Stefano Gaudiano e Dave Stewart che hanno aggiunto toni di grigio, inchiostri e colori. E, in generale, verso Skybound, uno dei nostri principali partner editoriali che dal 2010 non ha mai smesso di affidarci grandissime storie da pubblicare qui in Italia.

E come dice anche il finale di The Walking Dead – tranquilli, nessuno spoiler – sono le storie il centro di tutto. E, in questo, Robert e la squadra Skybound restano imbattibili.

 

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Il numero 193 di The Walking Dead uscirà negli Stati Uniti il 3 luglio 2019.
Il numero finale italiano sarà il 70 per la versione albo, il volume 32 per l’edizione brossurata e il quarto e ultimo per l’edizione compendium.

Leggeremo la fine di The Walking Dead sul volume 32 dell’edizione brossurata, in uscita a dicembre, e siamo certi che saldaPress non ci farà attendere molto anche per le altre edizioni.

Il numero finale italiano sarà il #70 per la versione albo, il volume 16 per l’edizione cartonata e il quarto e ultimo per la versione compendium.

Tempismo perfetto quindi perchè a luglio uscirà in fumetteria, libreria ed e-shop la nuova edizione di The Walking Dead, chiamata The Walking Dead Raccolta Vol. 1, edizione economica contenente 544 pagine per volume, che a questo punto sarà completata in 8 uscite (che dovrebbero essere a cadenza trimestrale).

 

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Voglio pensare che il mondo di The Walking Dead non finisca veramente qui.

L’opera è diventata un fenomeno cross-mediale troppo grande per esaurirsi senza spin-off, serie parallele o altro materiale, non necessariamente sviluppato da Robert Kirkman in persona, ma che possa continuare ad alimentare il mito di una serie a fumetti che ha veramente saputo settare uno standard qualitativo elevatissimo, punto di riferimento per tanti nel settore.

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