Mothra, Rodan e King Ghidorah Vs. Godzilla

Sta per arrivare nei cinema Godzilla 2: King of the Monters, e il titolo dice tutto. Mostri, mazzate, la Terra devastata, e noi umani come piccole formichine impotenti. Sarà davvero così?

Nell’attesa di vedere il tanto atteso sequel di Godzilla del 2014, grande successo che però vedeva il solo lucertolone atomico come kaiju sulla scena, facciamo il punto di quello che ci aspetta.

Se la trama è cosa abbastanza nota, basta rivedersi qualche trailer e leggere gli articoli precedenti, meno note potrebbero essere le identità dell’affollato parco-kaiju che troveremo in questa pellicola.

Teniamoci pronti per qualcosa di mai visto, di più grosso, più cattivo e molto, molto devastante.

 

 

 

 

Gli “arcinemici” – virgolette d’obbligo e vedremo perché – con cui si dovrà scontrare Godzilla in questa nuova pellicola sono Rodan, Mothra e King Ghidorah.

Diciamo subito che uno degli elementi essenziali della mitologia di Godzilla è rispettato: questi tre kaiju sono sempre comparsi tutti nelle varie epoche e “universi” delle opere dedicate a Godzy.

La loro presenza in contemporanea nella stessa pellicola, adesso, non è certo casuale, ma si presenta come una “summa” dei loro incontri-scontri.

 

 

 

Volare, Oh Oh,
Spaccare Oh Oh Oh:
Rodan

Rodan, più che un nome, è un’etichetta: sotto questo titolo infatti si sono presentati un certo numero di kaiju diversi nel franchise di Godzilla.

 

 

Rodan sembra un enorme pterodattilo, una creatura che è stata sottoposta ad una mutazione attraverso un’alta dose di radiazioni.

Appare come un enorme pterodattilo, una creatura che è stata sottoposta ad una mutazione attraverso un’alta dose di radiazioni.

Rodan si può muovere agilmente su due zampe quando non è in volo, con una apertura alare che si attesta sui 200 metri e un’altezza tra i 50 e i 100 metri a seconda delle versioni.

A volte ha il corpo coperto da aculei, a volte da scaglie, ma praticamente tutte le versioni hanno delle piccole corna sulla testa. I Rodan sono spesso risvegliati o disturbati dal loro sonno millenario mentre si trovano ancora dentro le uova (che se non si sono schiuse per milioni di anni vorrà dire qualcosa, no?).

Radono al suolo le città perché, come sempre, la razza umana vandalizza la natura e il loro habitat oppure si dimostra priva di scrupoli e li vuole catturare.

Da notare che comunque ai Rodan non fa schifo difendere la terra: quando King Ghidorah arriva dallo spazio, solo l’alleanza tra Godzilla, Mothra e Rodan ha potuto respingere il mostro a tre teste.

Hanno viaggiato anche nello spazio, sempre per battaglie intergalattiche fra razze aliene e rispettivi kaiju, ed ha anche sacrificato a più riprese la propria vita nella saga cinematografica per difendere Godzilla e i suoi cuccioli, o per permettergli di trasformarsi in qualcosa di più potente affrontando al posto suo avversari temibili come diversivo.

 

 

 

 

Punti di Forza dei Rodan

Rodan ha una grande capacità, quella del volo supersonico: riesce a volare alla velocità del suono con grandissima padronanza di ogni movimento

In più, i Rodan possono produrre esplosioni dall’alto potenziale distruttivo semplicemente sbattendo le ali.

Questo per non parlare della bocca (i dentisti Rodan sono amanti del pericolo): un fascio di nucleare può essere scagliato d lì, anche se questa arma è stat utilizzata solo durante la loro prima apparizione.

Sorpresa della sorpresa, i Rodan si sono dimostrati in più di un’occasione immuni sia al respiro atomico di Godzilla che ai gravity beam di King Ghidorah (vedi sotto).

Quanto alle debolezze, non ce ne sono di particolari: Rodan può essere considerato a tutti gli effetti uno pterodattilo gigante, senza particolari poteri difensivi, quindi può essere agevolmente mazzulato dai nemici a mani nude o con raggi di energia.

E spesso il Rodan ci rimette le penne (anche non ha, ma ci siamo capiti).

 

 

 

Libera e felice,
come una Farfalla:
Mothra

La prima apparizione di Mothra è nel film omonimo del 1961 diretto dal maestro Ishirō Honda. Mothra si presenta sotto la forma di una gigantesca larva che, successivamente, si trasforma in una gigantesca falena.

La sua principale caratteristica è quella di essere una divinità originaria della leggendaria Infant Island, ed è un kaiju dalle tendenze pacifiche.

 

Mothra non minaccia l’umanità, e se la prende con il genere umano solitamente quando le fatine che vivono con lei – le Shobijin, “piccole bellezze” – vengono rapite da qualche malintenzionato.

In quasi tutte le occasioni è stata un’alleata di Godzilla e si è ritrovata a combattere con lui solo quando il mitico lucertolone ha iniziato a prendersela con la Terra.

Una cosa curiosa è che Mothra è un personaggio letterario arrivato al cinema: la mega falena è infatti apparsa per la prima volta in un racconto intitolato “The Luminous Fairies and Mothra”, che è stato proprio adattato dalla Toho nel primo film a lei dedicato.

Mothra è, per acclamazione popolare, il kaiju più popolare subito dopo Godzilla, ed è anche la prima dei titani protagonisti di film indipendenti ad essere entrata nella serie di Godzilla.

E non è tutto: è anche l’unica ad essere “uscita” per un film in solitaria, come testimonia la pellicola “Rebirth of Mothra” del 1996.

 

 

 

Punti di Forza di Mothra

Essendo una falena gigante, sarebbe superfluo specificare che la sua abilità principale è il volo, ma lo faremo: Mothra può volare da mach 1 a 5 e può creare delle potenti raffiche di vento sbattendo velocemente le ali.

Ha inoltre a disposizione delle scaglie riflettenti sulle ali che possono deflettere gli attacchi dei nemici. Inoltre hanno anche un potere velenoso se entrano in contatto con gli avversari. Il problema è che una volta utilizzate sono fuori uso, quindi le abilità (anche nel volo) di Mothra ne risentono.

Può sparare raggi laser dalle antenne e sparare delle raffiche di pungiglioni velenosi dal torace.

Da notare che, essendo una divinità, Mothra a volte schiatta ma trova sempre il modo di tornare in vita, quasi fosse una fenice: ha sempre delle uova deposte in giro nelle quali letteralmente si reincarna.

 

 

Come si sconfigge una mega-falena?

Non con un semplice retino per le farfalle: ci vogliono attacchi con raggi energetici potenti per bruciare le sue ali, punto debole per eccellenza, o per causarle seri danni al corpo.

Quando è una larva può andare anche sott’acqua, ma una volta trasformata, Mothra non può respirare una volta immersa e quindi può essere annegata.

 

 

 

Three is megl’ che one:
King Ghidorah

Chiudiamo con quella che può essere considerata la nemesi vera e propria di Godzilla, uno degli avversari più tosti e leggendari del Re dei Mostri: King Ghidorah.

Non ha mai fatto un team-up con il nostro protagonista, assumendo il ruolo di nemico assoluto e a tutto tondo.

 

 

Le sue tre teste non lasciano spazio a dubbi: il nome “Ghidorah” arriva direttamente dalla pronuncia giapponese della parola idra, che suona letteralmente come “hidora”.

Il suo design, d’altro canto, è ispirato in modo chiaro all’Idra della mitologia greca, alle viverne del fantasy e alla mitologia giapponese scintoista con il suo Yamata No Orochi.

Doveva avere otto teste, ma alla fine tre furono ritenute più che sufficienti. Il creatore Eiji Tsuburaya (mitico curatore degli effetti speciali della Toho e dell’epoca d’oro di Godzilla) lo descrisse alla nascita con queste parole: “Ha tre teste, due code e una voce come una campana”.

Ghidorah compare per la prima volta in film dove è assoluto protagonista: nel 1964 arriva infatti nelle sale nipponiche “Ghidorah, il mostro a tre teste”.

Se ti stai chiedendo se sia più alto di Godzilla, la risposta è sì: questo kaiju è quasi sempre stato in ogni film più massiccio del nostro lucertolone preferito, andando da un’altezza di 100-150 metri, con altrettanta apertura alare, ad un peso che passa dalle 20 alle 70 mila tonnellate.

King Ghidorah è, nella sua introduzione degli anni ‘60, il corrispettivo di Thanos, ma ancora più cattivo: un mostro spaziale che dove passa non lascia traccia di vita, un vero e proprio distruttore di pianeti.

 

Negli anni ‘90 invece viene reintrodotto come aberrazione originata in un’esplosione nucleare dalla fusione di tre creature geneticamente modificate del futuro, i Dorat.

Nel 2001, con il venticinquesimo film nipponico della saga godzilliana, King Ghidorah ha un’origine mitologica, che si ricollega proprio allo Yamata No Orochi scintoista: incazzato probabilmente perchè non è riuscito a sviluppare le sue otto teste, fermandosi a tre.

Adesso vedremo quale origine gli sarà affibbiata nel nuovo film Godzilla: King of the Monsters.

 

 

I principali punti di forza di King Ghidorah

Il più famoso è certamente quello con i Gravity Beams [aka Raggi Gravitazionali]: il nostro kaiju può sputare dei potenti fasci di energia dalle sue tre teste, arrivando a intaccare la pelle di Godzilla (e naturalmente, radere al suolo intere parti di città).

Questi stessi raggi, se scaricati attraverso i denti mentre morde qualcuno, generano scariche elettriche tremende.

Può volare a velocità mach 3 quando si trova sulla Terra e creare degli uragani con il battito delle ali, talmente potenti da far volare via altri kaiju, oltre a scagliare fulmini dalle ali stesse.

Da notare inoltre che le sue scaglie dorate sono particolarmente resistenti: oltre a ridere delle armi convenzionali, Ghidorah se la ride (quasi) anche del respiro atomico di Godzilla, che non riesce a penetrare nel suo corpo, ma solo a bruciarle esternamente.

Quanto alla difesa, può creare una barriera di energia per proteggersi e addirittura una cupola dentro la quale riesce ad attirare tutto quello che gli sta intorno, succhiandone la forza vitale per avere ancora più energia da spendere negli attacchi.

Insomma, un vero e proprio panzer capace di dare del filo da torcere al nostro bestione preferito…

 

 

Come si sconfigge uno così?

Beh, sarà pure potente ma non è invulnerabile… ovviamente, se no Godzilla lo potevamo salutare tempo fa: intanto, le sue belle scaglie si interrompono prima dei colli, quindi con un colpo ben assestato o un raggio d’energia/atomico le teste di Ghidorah possono fare ciao ciao.

In più, si dimostra facilmente manipolabile a livello mentale. Non sono rari i casi in cui qualcuno ne prende il controllo e lo fa agire come un suo burattino.

Oltretutto, il nostro testolone si è dimostrato più volte nella saga come uno che se messo in difficoltà non riesce a improvvisare e va in confusione: sia quando si ritrova bloccato o spiazzato, sia quando non riceve ordini da chi di volta in volta ne assume il comando, presta il fianco agli avversari.

Attendiamo in gloria il nuovo film e teniamoci pronti a uno scontro che si annuncia leggendario.

 

 

Godzilla II: King of the Monters arriva nei cinema italiani il 30 maggio.

 

 

 

Immagine di testa © Nikolay Mochkin

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