Il 20 e 21 novembre per un evento speciale arriva nei cinema Penguin Highway, film tratto dall’omonimo romanzo pubblicato nel 2010 e che segna l’esordio alla regia di Hiroyasu Ishida. Il film vede protagonista il giovane Aoyama intento a risolvere un mistero che vede al centro di tutto la misteriosa apparizione di pinguini nella sua città.

Continua la stagione degli anime al cinema ad opera di Nexo Digital e Dynit Video. Dopo aver portato nei cinema italiani Mirai, ultimo lavoro di Mamoru Hosoda, arriva finalmente sul grande schermo Penguin Highway, uno degli anime campione di incassi di incassi della scorsa estate in Giappone. A dirigere il surreale, divertente e coinvolgente film troviamo Hiroyasu Ishida, qui al suo esordio alla regia in un lungometraggio animato.

Arriva nei cinema il surreale, divertente e coinvolgente Penguin Highway.

Aoyama è un bambino di 10, figlio di uno scienziato nonché studente serio e diligente. Intelligente e curioso, il ragazzo sa già quando diventerà adulto, avendo calcolato i giorni che lo separano dalla maggiore età, e sà che per allora avrà imparato molte cose, sarà invidiato dagli altri per la sua intelligenza e la sua cultura e che proprio per questo le donne faranno a gara per sposarsi con lui.

Ma lui ha già scelto la sua compagna di vita, ed essendo un (piccolo) uomo serio dovrà dire a tutte loro di no. La compagna scelta da Aoyama è la sua insegnante di scacchi, nonché assistente del suo dentista, per cui ha un’attrazione anche da un punto di vista scientifico, ritenendola un mistero da risolvere, a partire dal suo seno da cui è molto incuriosito.

Protagonista del film è Aoyama, studente modello di 10 che cerca di risolvere la misteriosa apparizione di pinguini nella sua città.

La vita di Aoyama scorre tranquilla e segue una routine quasi maniacale, almeno fino a quando un giorno mentre va a scuola assiste ad uno strano fenomeno: dei pinguini sono apparsi dal nulla in un campo.

Un mistero che catturerà in toto la sua attenzione e che inizierà a studiare con piglio scientifico, vagliando varie ipotesi e studiando il fenomeno da tutti i punti di vista possibile. Un mistero che lo porterà, insieme a due compagni di classe, a studiare un fenomeno molto particolare.

 

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Tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi scritto da Tomihiko Morimi, vincitore nel 2010 del Nihon SF Taisho Award, Penguin Highway porta sul grande schermo la particolare avventura di un piccolo diligente scienziato in erba, un bambino con assoluta fiducia nella razionalità delle cose, e dei suoi amici alla ricerca della verità.

Una storia tanto onirica, particolare e magica quanto divertente e calorosa, piena di spunti per parlare di temi più che attuali e che fa della razionalità le fondamenta su cui si poggia per portarci in un mondo incredibile.

Penguin Highway è una storia tanto onirica, particolare e magica quanto divertente e calorosa, in cui il razionale e l’inverosimile sono due le facce di una stessa medaglia.

Una realtà che ci mostra un mondo verosimile, trasportandoci tra la città e la campagna giapponese, mostrandoci la vita di tutti i giorni del protagonista tra la scuola (con tanto di scontro con i bulli della classe), gli scacchi e i suoi innumerevoli esperimenti.

Un universo in cui il razionale e l’inverosimile sono le due facce di una stessa medaglia, perché tutto ciò che rientra nel mondo dell’incredibile non è altro che il modo con cui il protagonista vede e considera tutto ciò che vede per la prima volta, facendo si che l’apparizione in qualche modo magica dei pinguini diviene “normale” sia per Aoyama che per lo spettatore.

Il film è una vera e propria indagine scientifica il cui scopo è risolvere la misteriosa scomparsa di pinguini in città.

Quella portata sullo schermo da Ishida è una vera e propria indagine scientifica, un viaggio alla scoperta di qualcosa di straordinario passando per l’ordinario, in cui nulla è ciò che sembra e dove anche gli elementi marginali sono tali solo sulla carta, poiché più importanti ed insiti nella vicenda più di quanto si pensi.

Ecco quindi che anche un tema serio ed importante come quello del bullismo diviene non solo una prova con cui il protagonista deve confrontarsi e superare per crescere, ma allo stesso tempo un mistero da risolvere .

 

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L’osservazione è la chiave di volta della storia. Seguiamo punto per punto il metodo scientifico.

Un film Penguin Highway che fa dell’osservazione la sua chiave di volta, in cui ogni cosa non è altro che un enigma da risolvere – a partire dalle donne – in cui seguiamo passo passo i punti del metodo scientifico per arrivare a decifrare tutte le incognite che ci si pongono davanti, non solo quindi il mistero che riguarda i pinguini e la loro provenienza ma quello del mondo stesso. Una ricerca che non è altro che un modo ed una via per riuscire a risolvere altri piccoli ma non meno importanti problemi, ovvero i rapporti umani.

Un mondo che per quanto magico, o meglio fuori dall’ordinario, rispecchia la razionalità di Aoyama e che risulta tanto vero quanto il mondo in cui la vicenda è ambientata. Perché è innegabile che le cose fuori dal normale facciano pienamente parte di questo mondo e se non le vediamo più tali è perché abbiamo perso la capacità di andare oltre il loro mero aspetto esteriore.

Un road movie particolare in cui le strade da seguire sono sia quella del pensiero razionale sia la Penguin Highway del titolo, metafora di un viaggio straordinario.

Un road movie particolare in cui le strade da seguire sono sia quella del pensiero razionale che quella seguita dai pinguini, la Penguin Highway del titolo, metafora di un viaggio straordinario lungo una via altrettanto inusuale capace di riuscire a portarci a vedere le cose da una prospettiva nuova e tutta particolare.

 

 

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Non mancano i cardini tipici degli anime, a partire dall’assenza genitoriale.

Un anime in cui non mancano i cardini tipici del genere, a partire da piccoli protagonisti che si comportano come degli adulti in miniatura – o almeno ci provano – scimmiottandone gli atteggiamenti e non chiedendo aiuto a nessuno, ma andando avanti a testa bassa per la loro strada. Allo stesso tempo si riscontra l’assenza genitoriale, che si limita a dare suggerimenti, e sostituita come spesso accade da mentori e aiutanti che spalleggiano il protagonista di turno.

Penguin Highway riesce, grazie ad una buona sceneggiatura, a catturare sin da subito l’attenzione dello spettatore e a trascinarlo in un mondo straordinario dove accade l’impensabile. Una realtà in cui siamo accompagnati per mano dalla regia di Hiroyasu Ishida, il quale ci porta lentamente ma inesorabilmente in una vicenda in cui siamo spettatori privilegiati e dove non potremo fare a meno di cercare di risolvere il mistero dei pinguini.

Penguin Highway è un viaggio di formazione e crescita tanto bello quanto surreale.

Un anime in cui i rapporti tra i personaggi rispecchiano in qualche modo la dualità della realtà in cui i personaggi si muovono e che sfuggono da ogni logica, perché in fondo il cuore segue la strada dell’irrazionalità senza un tragitto preciso.

Concetti ancora non del tutto chiari ad un bambino che sta crescendo e che li sta sperimentando per la prima volta ma che non tarderà a decodificare. Un film da gustare a pieno e dove la sospensione dell’incredulità deve essere assoluta.

Un viaggio di formazione e crescita tanto bello quanto surreale.

 

 

Penguin Highway sarà nei cinema solo il 20 e 21 novembre, la lista dei cinema la trovate su nexodigital.it