Imprese, vittorie, sconfitte, abbracci, scazzi, rapporti tesi e interessi finanziari. Sembra di parlare di una grande famiglia, no? E infatti, sul concetto di “famiglia” questo franchise ha costruito un’intera ragion d’essere: mi riferisco a Fast & Furious.
Una saga iniziata come action movie di poche pretese si è trasformata in una macchina mostruosa lanciata a tutta velocità sulla highway del successo senza confini.
Un’autostrada che non accenna a presentare il suo casello d’uscita (e il conto) nonostante il panorama intorno sia mutato più volte, il rischio di incidenti si presenti di frequente, ma soprattutto i veicoli a percorrerla cambino carrozzeria spesso e volentieri.
Dal tuning al film d’avventura che 007 scansate, la saga ha cambiato pelle, ha cambiato attori, ha cambiato toni e registi ma è rimasta fondamentalmente uguale a se stessa: puro intrattenimento motorizzato, spaccone e tamarro, senza fronzoli e complicazioni.
Voglio dire, pure io che nel tempo libero mi sparo i film Tarkovskij i FnF me li sono visti tutti al cinema (ok, forse mi sono perso solo il 4 “solo pezzi originali”) e con gran godimento.
Super-popcorn, ultra-liquidogasatozuccheroso e via, con Dom Toretto e la compagnia rombante a colpi di cambio, one-liners, inverosimiglianze varie e sempre più iperboliche.
Fast & Furious non si ferma, con la vita degli attori che diventa curriculum dei personaggi e viceversa. Non in tutti i casi, chiaro.
Ma trovatemi un’altra saga cinematografica che abbia legato per così tanto tempo un nucleo più o meno preciso di attori a ruoli e mitologie che si sono sviluppate nel tempo.
Non ha potuto farci niente neppure la morte, che pure si sa, nel cinema di oggi a volta non ferma le produzioni. Il caso esemplare e “limite” di Paul Walker è stato un altro breaking point del franchise.
Ricreare un attore scomparso in circostanze tragiche non era certo una novità (Il corvo, 1994, insegna) eppure il suo volto ricreato sul corpo dei fratelli, operazione già di per sé “oltre”, commovente, memorabile, ha sancito una rinnovata unione della “famiglia” degli spettatori e degli autori-attori.
Una fine terrena, occhio, ma non cinematografica, quella di Paul Walker-Brian O’Conner, che continua a vivere dentro/fuori dallo schermo nonostante “il bivio” imboccato in direzione diversa dal suo fratello Vin Diesel – Dominic Toretto.
Così, a Fast & Furious 7 – che poteva concludersi, ma con i dollaroni non si scherza mai, finchè arrivano – è seguito il possente e inevitabile Fast & Furious 8, che in questi giorni arriva su Infinity TV.
Rivederlo mi ha fatto un certo effetto, perché è chiaramente un film che apre nuove strade.
Charlize Theron supercattiva alla James Bond (altro che SPECTRE!), The Rock sempre più sugli scudi ma soprattutto un Jason Statham con un carisma grande come un continente hanno dimostrato che la saga non solo non ha il fiato corto, ma soffia in direzioni che non sono solo quelle del nucleo principale della “corte di Dom”.
Non per niente, dopo il quasi scontato successo planetario, si è parlato i altri due seguiti che formeranno una sorta di “trilogia”.
Questo, prima dei casini che possono succedere all’interno delle migliori famiglie amorevoli…
Al momento la data di uscita di Fast & Furious 9 è fissata al 10 aprile 2020.
Questo significa che le riprese non inizieranno prima della metà del 2019 con al “volante” della macchina da presa il ritrovato Justin Lin, una garanzia dopo quattro capitoli diretti con mano salda.
La difficoltà in questi casi per un regista, oltre agli stunt, è anche e soprattutto quella di portare armonia e un buon clima in mezzo a un pollaio dove razzolano molti galli da combattimento. Lo vedremo…
Tornando al discorso “trilogia”, chissà se Fast & Furious 10 verrà girato in contemporanea. Questo non è dato saperlo… certo è che non tutti sono Il Signore degli Anelli e non sempre i film girati “a coppie” hanno portato bene alle opere in termini di incassi e apprezzamento (Matrix, anyone?).
Certo, risparmiare soldi nella produzione di un mammooth come un superblockbuster fa sempre comodo, e il margine sugli incassi non fa schifo a nessuno.
Va ricordato però che Fast & Furious si regge su semplici ma delicati equilibri, sia narrativi che di ego/presenza su schermo di attori/personaggi, per cui una adeguata pianificazione potrebbe far comodo.
Oppure, semplicemente, meglio sfruttare il momento tranquillo che passa nei rapporti tra le primedonne (che sono, ça va sans dire, uomini). Ci arriviamo…
…Subito. Quando nella pacifica e tranquilla scalata alla montagna di dollari di un protagonista si inserisce qualcun altro, che il pubblico adora e acclama quasi come il “principale”, allora so’ cazzi.
E non possiamo proprio dire che il buon Dwayne Johnson, nei panni di Luke Hobbs, non risponda perfettamente a questa descrizione.
Cresciuto in apprezzamento e carattere nel corso delle ultime pellicole, il personaggio con la faccia di The Rock ha oltretutto trovato la “controparte” che l’imbronciato e ombroso Toretto non ha avuto mai.
Sto parlando di Jason Statham, il bastardo e sarcastico Deckard Shaw
Subito entrato come villain tra i beniamini dei fan e poi “redento” e inserito nel gruppo dei simpatici guasconi (poco male se ha ammazzato in maniera crudele uno di loro).
Mentre infatti Toretto-O’Conner era la coppia tipica del “criminale dal cuore d’oro VS buono disposto a compromettersi”, i contorni si sono fatti via via più sfumati e meno interessanti, mentre le scintille da nemici-amici tra Hobbs e Shaw sono risultate più eccitanti e “vere”.
Ed ecco dunque che F&F non è più solo il regno di Vin Diesel, ma si impongono con prepotenza due personaggi che arrivano addirittura allo spin-off: giusto non “sporcare” il fanchise principale, ma qualche piccola rosicata secondo me nel cast c’è stata.
La pellicola è prevista per il 26 luglio 2019, diretta da David Leitch (John Wick) e si prospetta un buddy-movie ad alto tasso di testosterone e battutine sottili quanto i bicipiti dei protagonisti.
Roba che avremmo sognato negli anni ’90, forse il più vero “revival” di un genere che non è stato mai davvero morto. Ma ora va in giro coi dollaroni!
Ma dicevamo delle tensioni nella “famiglia”, quella che viene sempre sbandierata dentro lo schermo ma che fuori, prima di darti un abbraccio, parla col suo agente e forse anche col suo avvocato.
The Rock, l’abbiamo capito, si è imposto come figura carismatica e colonna portante della saga: senza di lui, ormai, il fascino sarebbe dimezzato.
Ora si mette pure a usare il nome della band per il suo album solita (ok, con un ottimo sparring partner come Statham…)
Il primo a perdere la pazienza è stato, come prevedibile, il pilota principale della macchina da corsa: ovvero Vin Diesel.
È ormai leggendaria la storia del diverbio nella roulotte sul set tra Vin e Dwayne: vi immaginate trovarsi in mezzo a questi due che se le cantano a tutto volume sulle divergenze artistiche del film?
Le idee dei due, soprattutto per quanto riguarda il futuro del franchise, erano ovviamente distanti.
Diesel è anche produttore: pensa alla grana, certo, ma anche a non perdere centralità e “grip” sul pubblico, cosa che uno spin-off poteva significare.
Al tempo stesso, attendere troppo per nuove produzioni non è una buona cosa. Ecco quindi svelato il “mistero” delle date di uscita sopra esposte.
Alla fine della fiera, come è finita la storia? Che in Fast & Furious 8 Toretto e Hobbes non hanno MAI avuto una scena insieme. Nessuno dei due attori si è trovato sul set accanto all’altro. Letteralmente.
E The Rock su Instagram chiamava “chiappe mosce” una non meglio specificata co-star maschile del film…
Poi ci si è messo anche Tyrese Gibson, alias il sorridente e pasticcione Roman Pearce.
Forse si sentiva le chiappe mosce, chissà, o forse la lealtà a Vin Diesel è stata più forte della lingua che pure usa tanto – anche sui social – tanto è vero che attraverso il suo account IG non ha fatto mistero di rivolgersi a The Rock, accusandolo di essere un egocentrico e di aver costretto la saga a “rallentare” per colpa del suo spin-off.
Quello che sappiamo per ora del nuovo capitolo è che tornerà Jordana Brewster, dopo il “ferma un giro” nella pellicola precedente. Chissà cosa farà il suo personaggio ora che Paul Walker non c’è più?
Rimane comunque il rapporto con Dom, il suo adorato fratello, che potrebbe forse essere messo a rischio o cambiare per qualche trovata della trama.
Nel frattempo, mentre i fratelli di Walker tentano di far tornare sullo schermo il fratello Paul auto-candidandosi per un’apparizione (posso dirlo io? No, grazie), Michelle Rodriguez, dal caratterino battagliero, si incazza perché le donne non hanno lo stesso spazio dei colleghi masculi nell’economia della storia e necessitano valorizzazione.
Fast 9 sarà quello della svolta “rosa”?
Oppure proseguirà per la sua bella autostrada senza deviazioni, derapate, inversioni a U?
Lo scopriremo solo tra qualche anno…