In occasione dell’uscita della trasposizione cinematografica su Netflix, Bao Publishing pubblica la Titan Edition di I Kill Giants, il piccolo capolavoro di Joe Kelly e JM Ken Niimura, una storia di crescita e accettazione tra le più belle degli ultimi anni.
Quando certi gioielli vengono riproposti sul mercato, magari con un nuovo formato e nuovi contenuti extra, è sempre utile soffermarsi un momento a recuperare i motivi che li hanno resi tali.
Più che una recensione, in effetti, è utile un’analisi dell’opera che possa svelarne le caratteristiche e, se già la possediamo, possa farci tornare la voglia di rileggerla da capo, scoprendo qualche dettaglio che magari alla prima lettura ci era sfuggito.
I Kill Giants è un fumetto eccezionale. E’ stato scritto dappertutto e i premi che ha vinto o ai quali è stato nominato confermano questa affermazione.
Complice anche la realizzazione del film di Anders Walter, con Madison Wolfe e Zoe Saldana, disponibile su Netflix, la trama è ormai abbastanza conosciuta.
Barbara Thorson è una ragazzina che frequenta la quinta elementare della scuola di Oyster Bay, nello stato di New York; vive in una casa affacciata sull’oceano con il fratello Dave e la sorella Karen, quest’ultima impegnata nel difficile doppio ruolo di “aspirante donna in carriera” (senza riuscirci veramente) e “capofamiglia”. In effetti il padre di Barbara e Dave ha lasciato la famiglia da anni e della madre, almeno nella prima parte di questa miniserie, non si sa nulla.
Barbara è da tutti considerata “una stramba”, non solo per il suo modo eccentrico di vestire o per la sua passione quasi ossessiva per Dungeons & Dragons, ma proprio per il suo atteggiamento asociale, scostante, sempre perso in un vortice di fantasie difficilmente comprensibili per gli altri.
Barbara è convinta di essere la custode di Coveleski, il martello magico capace di abbattere i terribili esseri noti come i Giganti, portatori di caos e morte e nemici giurati dell’umanità. Ne è convinta al punto da passare le sue giornate tra studio delle creature, strani riti e la preparazione di trappole, il tutto appuntato minuziosamente in un diario. Non sente nemmeno la necessità di tenere segreta questa sua attività, suscitando l’ilarità e l’allontanamento dei compagni di scuola.
Per queste sue convinzioni la piccola Barb, oltre ad essere una sorta di emarginata sociale, dorme rintanata nello scantinato, all’interno del suo “Sancta Sanctorum”, ben a distanza dal primo piano della casa, dove secondo lei risiede un potere terribile che le impedisce di avvicinarsi e strettamente correlato con la presenza dei Giganti nel mondo.
Una situazione familiare davvero disastrata insomma, piena di incomprensioni e nella quale la spirale dei problemi sembra inarrestabile.
Nel corso della storia Barbara conoscerà la dolce Sophia, ragazzina inglese da poco trasferita nella scuola di Oyster Bay, che rimarrà subito affascinata dagli strani racconti della nuova amica e le si affezionerà presto, pur non comprendendola del tutto.
Ma Barbara sarà costretta a fare i conti anche con Taylor, la perfida bulla della scuola, con la quale verrà spesso alle mani, con la miope e pigra direzione scolastica ed infine si troverà di fronte alla comprensiva e gentile sig.ra Molle, la psicologa dell’istituto, che cercherà in tutti i modi di aiutare Barbara intuendo la sua situazione problematica.
Ma qual è il confine che separa la fantasia dalla realtà? I segni premonitori che si vedono nel cielo e nel mare sono veri o sono suggestioni indotte dalla paranoia?
Ci troveremo a condividere il punto di vista di Barbara e quindi a vedere tutto ciò che vede (o crede di vedere) lei.
Perché i Giganti stanno arrivando per davvero secondo Barbara, e portano la morte con sé. E questa affermazione non potrebbe essere più corretta. E quando si giungerà allo scontro finale con l’immenso Titano, Barbara sarà costretta a fare una scelta che la cambierà per sempre.
Joe Kelly e Ken Niimura scelgono il mezzo di una favola moderna per raccontarci di crescita e di accettazione, di quel periodo incredibilmente difficile che è la preadolescenza, nel quale il passaggio da bambini a ragazzi non sempre è indolore.
Il successo di questo fumetto è dato dalla profonda caratterizzazione del personaggio di Barbara, che alla terribile oppressione della realtà contrappone un universo fantastico di dimensioni epiche.
I suoi Giganti sono enormi per davvero, proprio perché sono enormi i problemi che si trova davanti la ragazzina protagonista di questa storia. E la metafora in tal senso risulta tanto semplice quanto efficace.
Anche quando si manifesta una possibile ancora di salvezza, nelle persone di Sophia o della brava – ma purtroppo inutile – dott.ssa Molle, Barbara non sarà in grado di approfittarne veramente del tutto.
La guerra contro i suoi Giganti interiori è solo sua e solo lei con il suo fido Coveleski può porvi fine.
Se non è la perfetta descrizione della crescita questa, ditemi voi quale dovrebbe essere.
I Kill Giants non è solamente la storia di una intelligentissima nerd incapace di relazionarsi normalmente con il prossimo, è la descrizione di una fase della vita che purtroppo prima o poi tutti saremo chiamati ad affrontare. Se Barbara vince, vinciamo anche noi e questo rende la nostra piccola protagonista una nostra amica, quasi una sorellina per la quale tifare, emozionandosi, fino alla fine.
Questo libro si colloca nel settore cosiddetto “young adult”, vista l’età della protagonista, i temi trattati, lo stile di disegno a metà tra il manga e l’autoriale e l’ampio utilizzo della mitologia fantasy, tuttavia è una definizione che ritengo troppo ristretta, specie se andiamo ad analizzare i dialoghi e le battute.
Non ci sono molte opere young adult nelle quali leggerete frasi come: “ti farò cose che farebbero piangere Dio!”
La forza di Barbara è dirompente come lo sarà il suo coraggio nel momento in cui dovrà affrontare la verità sui Giganti e la verità sulla madre. E in questo i disegni di Ken Niimura sono a dir poco fondamentali.
Il suo stile è fresco, graffiante, essenziale, ma ricercato nel design, ricchissimo di neri e grigi che ben ci accompagnano attraverso gli stati d’animo di Barbara e degli altri personaggi.
Quando vi troverete di fronte ai Giganti proverete soggezione e gli scontri rappresentati sono dinamici al punto da sentire l’aria che si muove tra le pagine.
In questa Titan Edition troverete anche una nutrita sezione extra nella quale, ad esempio, viene raccontata la nascita dei personaggi e dei relativi design: scopriremo come mai Barbara indossa le orecchie da coniglio o le scelte precise che hanno portato i giganti ad avere quella forma particolarmente sgraziata e imponente.
Una combo perfetta quella tra i due artisti e in generale un fumetto esplosivo dal punto di vista grafico, mai veramente immobile nemmeno nelle scene più statiche.
La versione definitiva in volume cartonato di I Kill Giants è un must have per gli amanti del fumetto, un ottimo regalo per un giovane lettore e in generale uno splendido punto di riflessione sulle difficoltà della crescita.
E ha un pregio che condivide con poche altre opere: si rilegge volentieri, soprattutto grazie alla leggerezza del segno di Ken Niimura che non ha davvero età.
E fa bene rileggere I Kill Giants perché ci ricorda sempre una cosa che, una volta adulti, tendiamo a dimenticare: per un ragazzino crescere è un’impresa, al pari di andare a caccia di Giganti.
- Una splendida favola moderna, struggente ed epica che si rivela un romanzo di formazione
- I disegni di Niimura non stancano mai, dinamici e sottili
- La Titan Edition vanta una nutrita sezione di contenuti extra, decisamente piacevole
- Se già possedete la prima pubblicazione, potete fare a meno di prenderla.