Fotoreportage della zona LEGO all’evento The Game Fortress

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Durante il weekend dal 30 giugno al primo luglio si è svolta a Palmanova la terza edizione del festival intitolato The Game Fortress organizzato dall’associazione Novaludica. Quest’anno abbiamo documentato per voi la zona LEGO chiamata The Brick Fortress.

Brick Fortress era gestita globalmente dai ragazzi del gruppo AFDL.it a cui hanno preso parte espositori provenienti da diversi gruppi, tra cui Orange Team LUG, Dolomites Bricks, Nordest Bricks, FVG Brick Team, ma anche tanti indipendenti che hanno esposto le loro opere tra i quali figuravo anche io.

 

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La zona era suddivisa su tre piani ed era ricca di MOC tutte di una certa qualità. Andiamo a vederle nel dettaglio divise per espositore o tema.

 

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Alien incontra i Brickheadz e Battlestar Galactica

Il primo tavolo che accoglieva i visitatori era, nemmeno farlo apposta, quello in cui esponevamo io (Simone) e Maicol Buda. Erano presenti i Brickheadz creati da Maicol raffiguranti alcuni tra i più famosi personaggi di cartoni animati e serie tv come Lupin, Lo Chiamavano Trinità, i Goonies. Dietro erano presenti Alien e il chestburster degli Arvo Brothers mentre al loro fianco erano parcheggiate le 3 astronavi di Battlestar Galactica (Viper MKII, Cylon Raider, Colonial Raptor) i cui progetti e istruzioni originali sono del francese David Duperron. Riguardo al Colonial Raptor possiamo dire che questa era l’anteprima mondiale del modello in quanto avevo terminato la costruzione la settimana prima dell’evento.

 

 

 

 

Il mito dei cartoni anni 80 di Luciano Brazzale

Nella parte interna del piano terra erano presenti i robottoni e le macchine anni 80 che sicuramente i non più giovani ricorderanno benissimo. Grazie anche alla sua conoscenza infinita di queste serie tv, Luciano ha riprodotto cartoni animati che avevamo perso nei meandri della memoria.

Provate a riconoscerli tutti se ce la fate.

 

 

 

 

Castle Viverna di Federica Sbrizzi

Al primo piano, appena entrati siamo stati accolti dall’immenso castello di Federica molto particolare specialmente per l’accostamento di colori che ci è piaciuto molto.

 

 

 

 

L’immancabile City di Mauro Palmieri e Vincenzo Cinquepalmi

Non la “solita City”. Qui infatti vediamo la battaglia fra il bene e il male sottoforma di personaggi Marvel.

 

 

 

 

Il nuovo capolavoro di Dario Minisini – Memories of Lecco

Si arrivava poi subito al picco di estasi grazie a questo capolavoro di Dario che abbiamo visto nelle scorse settimane fare il giro della rete.

Lo stile di Dario lo avevo visto per la prima volta a Lecco nel 2015 nel suo precedente diorama, Liberazione, e già da quello si capiva l’estro di Dario.

 

 

Memories of Lecco è un concentrato di innovazione e genialità per quel che mi riguarda. Ogni angolo della MOC nasconde un particolare. Prima di tutto i tetti delle case. Tutti differenti e tutti ricreati utilizzando pezzi LEGO totalmente anonimi nella loro funzione originale ma che lì prendono un altro aspetto. Abbiamo le pale da muratore, le palette della polizia, i ghiaccioli, le spazzole, i remi.

Andando avanti l’altro aspetto che mi ha colpito è la realizzazione del muro faccia a vista. Nonostante la sua apparente semplicità analizzandolo brick per brick ci si rende ben presto conto del lavoro e lo studio che c’è dietro la sua realizzazione.

 

 

Ultimo ma non ultimo particolare che definirei “assurdo” e che mi ha fatto notare Dario stesso è l’uso dei brick LEGO della serie Modulex. Non sapevo minimamente cosa fosse ma quando me lo ha spiegato e mi sono documentato un po’ sono rimasto totalmente di stucco. Per chi non la conoscesse, è una sorta di nanoblock creati da LEGO fra il 63 e il 65. Si avete letto bene. 1963. Non erano in scala con i LEGO attuali che utilizzano il LEGO System, che è appunto l’ecosistema creato da LEGO in cui tutto è perfettamente in scala. Questo non permetteva ai Modulex di incastrarsi con i normali brick ma Dario è riuscito nell’impresa integrandoli nella sua opera. Ma ora basta e guardiamo cosa si è inventato questa volta.

 

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La colonna di colore Tan è fatta totalmente di brick Modulex

 

 

 

Altro capolavoro di Luca Di Lazzaro

Restando in tema di capolavori subito dopo quello di Dario si trovavano 2 opere di Luca di Lazzaro, divenuto sicuramente conosciuto nell’ambiente per aver ricreato qualche anno fa Piazza San Giacomo di Udine in scala minifigure. Un diorama assolutamente esagerato!

 

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Qui a Palmanova lo ritrovo con un diorama decisamente più piccolo rispetto al suo predecessore ma non meno dettagliato e caratteristico.

Il borgo rappresentato deriva da una foto vista su internet dell’arco centrale presente nella MOC, che poi Luca ha pensato di espandere ulteriormente fino alla realizzazione finale che abbiamo visto a Palmanova.

 

 

Oltre a questo è anche presente un ritrovo di bikers con un tocco di America davvero particolare.

 

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Diorami a tema Indiana Jones di Daniele Savoldelli

Se pensavate che le meraviglie fossero finite vi sbagliate. Subito dopo l’opera di Luca ecco arrivare la scena finale di Indiana Jones e l’ultima Crociata ricreata interamente in LEGO da Daniele Savoldelli.

Partendo dall’entrata del tempio ad Alessandretta vediamo tutto il percorso che dovrà affrontare Indy per arrivare al Santo Graal.

Sempre di Daniele sono poi i diorami raffiguranti altre scene di tutti i film di Indiana Jones, compreso il quarto (per chi lo considera tale…).

 

 

 

 

 

I Goonies, il Baxter Building e il Vallo di Adriano

C’erano poi alcuni diorami particolari sia per dimensione che per scena rappresentata.

Prima di tutti il Vallo di Adriano davvero imponente e ben realizzato da Silvano Premoselli.

 

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Erano presenti poi varie MOC tra cui la scena finale dei Goonies. Non credo di sminuirla se dico che quella scena per i nerd è importante quasi più dell’aria stessa. Queste opere sono di Francesca Bader e Zuri Marco.

 

 

C’era il mastodontico Baxter Building ad opera di Damiano Baldini già visto ma che è sempre un piacere rivedere ogni volta.

 

 

 

 

Un mare pieno di pirati

Per concludere il primo piano c’era un’immensa MOC a cura di Fabrizio Gasparini e Annalisa Lasorsa che ci ha riportato al tempo dei pirati con un diorama davvero eccezionale. Personalmente lo ritengo uno dei più belli mai visti fino ad oggi.

Ultimamente abbiamo parlato spesso di tecniche utilizzate per la creazione del mare e qui vediamo dal vivo la stessa tecnica discussa in uno dei nostri ultimi articoli, quella in cui vengono impiegati plate round 1×1 di vari colori. E confermo che l’effetto visivo è spettacolare!

Specialmente se si utilizzano bene le differenti colorazioni dei plate come in questo caso.

 

 

 

 

MOC varie

Oltre alle MOC appena viste erano presenti altre opere di vario genere tra cui la stazione Centrale di Milano di Francesco Spreafico, i set di Jurassic World di Fabrizio Mazzetti e i mezzi LEGO Technic di Leonardo di Natale.

 

 

 

 

 

Le mega astronavi di Star Wars

Il secondo piano invece era dedicato interamente al mondo di Star Wars e dove siamo stati accolti immediatamente dalle due gigantesche astronavi, il Finalizer e l’Harrower-class dreadnought, che conosciamo bene di Margherita Cavalleri e famiglia.

Presente anche il Tie Fighter in versione carro armato di Alessandro Gnutti, figliol prodigo di Margherita.

 

 

 

 

Dalla Svizzera una partita di tennis tutta particolare

Arriva dalla Svizzera e si era particolarmente distinto già a Lucca 2017 con la mega scacchiera  a tema Star Wars. Parliamo di William Peretti che a Palmanova ha portato una MOC assolutamente splendida di una improbabile partita di tennis fra Darth Vaderer VS Yodal.

 

 

 

 

Il podracer di Sebulba rivisitato da Mirko Soppelsa

Finalmente abbiamo potuto vedere dal vivo l’ultima opera di Mirko Soppelsa, creatore (ed autore del libro istruzioni) dell’U-Wing UCS e del Tie Silencer di Kylo Ren UCS.

Il modello del “Sebulba” prende spunto dalla versione dell’artista LEGO francese Anio ma lo rivede totalmente. Nel modello originale di Anio infatti alcuni pezzi sono colorati a mano, pratica non sempre ben vista nel mondo degli appassionati. Mirko quindi ha dato sfogo al suo talento e lo ha riprogettato completamente da zero rendendolo unico nel suo genere.

 

 

 

 

Il diorama di Hoth della famiglia Favaro

Anche qui vediamo una, ormai, “vecchia gloria” sempre bella. Parliamo del diorama della base di Hoth creato da Samuele Favaro e suo figlio Tommy (sempre più sulla via del rocker ormai).

 

 

 

 

 

MOC varie sempre legate a Star Wars

Erano poi presenti varie MOC, anche semoventi, sempre a tema Star Wars, di varie dimensioni. Passiamo da splendide scenette in microscala alla scena madre del combattimento fra Obi-Wan e Anakin a Mustafar di Massimo Scarpati.

C’erano poi le 4 MOC di Piero Bianchi in cui abbiamo potuto addirittura vedere su 3 livelli il Grande pozzo di Carkoon con il sarlacc sul fondo e l’interno immaginato da Piero. Oppure la scena della partita a poker in cui Kylo, tanto per cambiare, distrugge la sedia con la spada.

 

 

 

La consegna dei mattoncini BRICKNAUTS

Abbiamo poi premiato i creatori di opere d’eccellenza LEGO con la consegna del mattoncino 1×8 marchiato BRICKNAUTS che, ricordiamo, non viene consegnato per la sola partecipazione ma è un vero e proprio premio.

Gli artisti premiati durante il weekend sono stati Luca di Lazzaro e Dario Minisini che di seguito vediamo col mattoncino in mano e sulla MOC.

 

 

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Come sempre ringrazio tutti quanti per la partecipazione e per l’accoglienza!

 

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