La serie di Machine Games arriva anche su Nintendo Switch con l’apprezzato secondo capitolo, scoprite come ci è sembrato nella nostra recensione!

Wolfenstein II: The New Colossus è stato uno dei titoli più apprezzati dello scorso anno, premiato dalla critica (di seguito, qualora ve la foste persa, trovate anche la recensione che abbiamo effettuato sulla versione PlayStation 4) per la qualità di gameplay e narrazione, in parte bocciato purtroppo per quanto riguarda le vendite; un destino comune a molti recenti titoli Bethesda (mi riferisco a Prey, per esempio).

 

 

A distanza di quasi un anno, se non l’avete già fatto, potrete dunque rimediare e recuperare la seconda iterazione delle avventure di B.J. Blazkowicz anche su Nintendo Switch, gestito, come nel caso dell’eccellente porting di Doom, dai talentuosi ragazzi di Panic Button.

Pronti a massacrare nazisti in portabilità?

 

 

America invasa

Per chi non conoscesse il titolo e la saga di cui fa parte cerchiamo di fare un veloce riepilogo. Wolfenstein è ambientato in un mondo distopico dove i tedeschi, grazie alla scoperta di manufatti molto avanzati, hanno vinto la seconda guerra mondiale e conquistato gran parte del mondo conosciuto, fino a spingersi addirittura alla colonizzazione del sistema solare.

Dopo avere combattuto l’invasione nazista in Europa e distrutto il complesso del famigerato Deathshead , il soldato americano Blazkowicz si sposta, ferito a morte, sul territorio americano, nel tentativo di sollevare una vera e propria rivoluzione contro la spietata Frau Engel.

 

 

Wolfenstein II ricorda quel misto di umorismo e dramma di Bastardi Senza Gloria

Fatta questa premessa, la narrativa si evolve in modo maturo e coerente, muovendosi vivacemente tra una prima metà a sfondo drammatico, volta a caratterizzare il nostro protagonista, e una seconda dove di contro follia e umorismo sopra le righe prendono il sopravvento, assorbendo molto del linguaggio visivo tarantiniano che abbiamo imparato a conoscere in Bastardi Senza Gloria. Un intreccio decisamente azzeccato viene in ogni caso supportato da un ottimo doppiaggio (rovinato in parte da un lip sync non perfetto) e da una regia delle cutscene dinamica e incisiva.

Per quanto riguarda invece il giocato, stiamo probabilmente parlando del gunplay migliore di sempre, con un feeling di shooting impressionante (questa volta con il sempreverde HD Rumble), coadiuvato da una quantità di animazioni sconcertante. Tale fluidità viene evidenziata per di più da rinnovati colpi melee, più cruenti e soddisfacenti grazie all’utilizzo dell’inedita accetta.  É inoltre disponibile un’opzione che permette l’uso degli imprecisi controlli di movimento, cosa che di sicuro aiuta a differenziare il pacchetto, nonostante comunque sia sconsigliato a qualunque giocatore voglia vivere l’esperienza al meglio.

 

 

Ci troveremo quindi a uccidere nazisti in diverse location, alcune più artisticamente ispirate di altre (Manhattan è una delle dimenticabili), ma tutte dotate di un level design abbastanza complesso e articolato, capace di fornire diverse prospettive di approccio al giocatore. Siamo tuttavia costretti ad ammettere che uno stile di gioco stealth risulta eccessivamente complesso e poco efficace, complice una intelligenza artificiale troppo responsiva ed imprevedibile, frustrante specie in un paio di livelli votati al trial & error.

Potrete intraprendere missioni secondarie anche dopo la fine della campagna

In seguito all’esplorazione di New York, Roswell, New Orleans, la roccaforte volante Asmurzer, New Orleans e un’altra location su cui glissiamo, insomma, una volta terminata l’ottima campagna principale, avrete la possibilità di affrontare un endgame. In questa dinamica potrete sfruttare i codici Enigma presi dai comandanti per eseguire missioni assassinio e intraprendere missioni secondarie, le quali vi daranno la possibilità di migliorare i congegni, tre speciali upgrade che vi semplificheranno la vita nell’esplorazione e in battaglia.

Concludiamo il paragrafo facendo notare l’assenza di ogni contenuto aggiuntivo – ne sono usciti tre – incluso nell’edizione Switch, una mancanza, ci sentiamo di dire, totalmente ingiustificata e insensata quando Wolfenstein II ha esordito sul mercato nell’ormai lontano mese di ottobre dello scorso anno.

 

 

 

 

Massacrare nazisti dove e quando vuoi

Non sappiamo che magia usino i ragazzi di Panic Button per realizzare porting così performanti su Switch, però è innegabile che il prodotto finale ha dell’incredibile. Certo, il trucco per far girare Wolfenstein a 30 FPS su un hardware del genere c’è e si vede.

Un onnipresente effetto di blur si diffonde persino in primo piano, le texture, i modelli sono molto meno definiti rispetto alle altre versioni, l’antialising mostra il fianco a qualche artefatto grafico (di tanto in tanto) e il frame rate zoppica quando si affronta un numero cospicuo di nemici o ci si confronta con situazioni particolarmente concitate.

 

 

La fisica rimane su altissimi livelli, dando vita a una sorprendente interazione ambientale ed eccezionali particellari, mentre i filmati di intermezzo (renderizzati con l’engine) soffrono talvolta di inspiegabili e fastidiosi scatti. Se tutto questo può risultare evidente in modalità TV, per giunta con una risoluzione fissa di circa 720p, vi possiamo assicurare che l’impatto grafico in handled è tutta un’altra cosa, rendendo il titolo in portabilità un piccolo miracolo di programmazione.

Giocare a Wolfenstein II in treno, aereo o in macchina era una situazione a cui non avremmo mai creduto al tempo della nostra prima recensione, Panic Button ci ha di nuovo smentito e non possiamo che fare i complimenti alle palesi doti del team texano.

 

82
Wolfenstein II The New Colossus: Switch Edition
Recensione di Simone Di Gregorio
ME GUSTA
  • Storia matura e ben diretta
  • Gunplay migliore in circolazione, con supporto ad HD Rumble
  • Conversione tecnica che ha dell'incredibile
  • Presenza di missioni secondarie affrontabili anche in endgame
FAIL
  • Assenza dei DLC
  • Alcune ambientazioni anonime e asettiche
  • Non adatto alla modalità TV
  • Intelligenza artificiale sbilanciata