Nel secondo giorno ufficiale del Festival di Cannes, dopo la proiezione in anteprima del film d’apertura Everybody Knows di Ashgar Farhadi, il regista assieme al cast incontra la stampa.
Un dramma familiare mascherato da thriller, una tragedia che porta a galla segreti provenienti dal passato mettendo a dura prova anche i legami più inossidabili. Everybody Knows è il film d’apertura del 71° Festival del Cinema di Cannes, diretto dall’iraniano Asghar Farhadi, alla sua seconda prova con un film europeo.
A comporre il cast della pellicola troviamo la coppia Penélope Cruz e Javier Bardem, assieme all’attore argentino Ricardo Darín, oggi a Cannes per la presentazione del film e l’incontro con la stampa.
Una pellicola che non spicca per la sua potenza narrativa, quanto per quella emotiva sprigionata dagli attore. Infatti, Farhadi sembra aver messo a dura prova il suo cast, mettendogli di fronte a una vera e propria sfida, come afferma la Cruz.
È stata una vera e propria sfida composta da più step. Durante le riprese Farhadi ci ha messo a dura prova, chiedendoci sempre qualcosa di più giorno dopo giorno.
Una storia che ha visto coinvolti gli attori in prima persona fin dalle origini, sebbene abbia preso vita nella testa di Farhadi cinque anni prima. Il regista, poi, propose l’idea a Javier Bardem, continuano comunque a coltivarla fino al momento in cui non si è trasferito in Spagna.
Asghar si è trasferito in Spagna due anni fa, deciso più che mai ad imparare tutto della cultura spagnola. Aveva un insegnante che lo seguiva costantemente, cercando di approfondire gli usi e costumi della Spagna. Incredibile con quanta velocità ha assorbito tutto quanto, facendo propri quegli insegnamenti per poter iniziare a pensare proprio come uno spagnolo.
Non solo, a quanto pare, il regista ogni notte imparava le battute dei dialoghi a memoria – pur non sapendo lo spagnolo – per seguire meglio gli attori.
Come detto prima, non è la prima volta che Farhadi si cimenta con una cultura e degli attori differenti dalle proprie origini, eppure ha sempre dimostrato di saper far valere la sua poetica che, anche in questo caso, affonda le radici nella natura umani, nei legami e sentimenti.
Probabilmente Everybody Knows è una delle sue pellicole più deboli, ben lontana dallo splendore di Una Separazione, eppure il regista sa esattamente come arrivare al cuore dello spettatore, grazie anche alla direzione del cast.
Attori spagnoli e attori iraniani non sono poi così diversi tra di loro. Certo, lavorare in un’altra lingua rappresenta una grossa sfida e ti mette di fronte a dei grossi ostacoli, eppure cerco sempre di focalizzarmi su quelli che sono gli aspetti comuni tra la mia terra e quella dove decido di ambientare un film.
Entrare così in contatto con la cultura spagnola mi ha aiutato, facendomi capire di avere un terreno comune. Spero di lavorare ancora all’estero anche nel futuro.
Principalmente un dramma familiare, attorno al quale si snoda un thriller che porta una grande famiglia a confrontarsi con degli enormi ostacoli, problemi, incomprensioni e segreti rimasti irrisolti. Una sorta di storia nella storia che si risolverà con un’altra storia ancora, ma che il regista ha deciso di lasciare aperta, lasciando allo spettatore il compito di continuarla nella sua mente.
Fin dall’inizio volevo fortemente che il film avesse un finale aperto, per mettere quella voglia allo spettatore di continuare, di restare insieme ai personaggi. È un qualcosa di naturale che ho sempre applicato all’interno dei miei film. Il passato, del resto, fa parte di noi.
Ad alimentare la mente degli spettatori è anche l’alchimia tra i personaggi, in particolar modo il trio composto dalla Cruz, ovvero Laura, Javier Bardem, nei panni di Paco, ex fiamma di Laura, e Ricardo Darín, nella veste di Alejandro, il marito argentino di Laura.
Per Penélope Cruz e Javier Bardem, coppia felicemente sposata e innamorata nella vita reale, non è la prima volta che si ritrovano a lavorare nella stessa pellicola. Proprio qualche settimana fa nelle sale è arrivata la pellicola presentata Fuori Concorso a Venezia, Escobar – Il Fascino del Male (Loving Pablo), dove Cruz e Bardem si sono trovati nei ruoli della giornalista Virginia Vallejo e nel famoso spacciatore Pablo Escobar.
Javier ed io abbiamo spesso lavorato insieme, eppure i personaggi interpretati non oltrepassano mai la soglia di casa. Da ragazza, sopratutto all’inizio della carriera, pensavo che più fossi rimasta nel personaggio, più avrei avuto una performance convincente.
Col tempo ho capito che questo metodo non aiutava ne il personaggio ma nemmeno la mia vita privata. Preferisco tenere molto separati la realtà dalla finzione, la vita privata dal lavoro. Mi piace lavorare con Javier, mi fido e mi sento sicura, ma non è necessario per noi fare almeno un film all’anno insieme.
Afferma Penélope Cruz, alla quale fa subito eco il marito Bardem:
Sappiamo esattamente come separare fantasia dalla realtà, anche perché se così non fosse sarebbe davvero impossibile poter lavorare insieme.
E se Bardem nella vita reale è il marito di Penélope Cruz, nella realtà di Everybody Knows questo privilegio spetta all’argentino Darín nel ruolo di Alejandro, padre di famiglia molto religioso, anche lui alle prese con un passato, e un presente, non particolarmente facili.
Per me è stato un vero onore poter lavorare con questi grandi attori e sviluppare assieme a loro storia e personaggi. Trovo il lavoro di Asghar perfetto. Lui ti aiuta moltissimo a comprendere il tuo personaggio e per me è stato fondamentale. Alejandro, al contrario mio, è molto credente.
Asghar mi ha aiutato a capire fino in fondo la mente di questo personaggio, del come si è sviluppata la sua fede, cosa l’abbia spinto ad abbracciarla. La situazione che vive è talmente drammatica da spingerlo a trovare qualcosa a cui appigliarsi, in questo caso è la fede.
A chiudere la conferenza spetta, giustamente, al regista, chiarendo la questione distribuzione della pellicola nel suo paese, in Iran.
Vorrei che tutti i miei film potessero essere proiettati in tutto l’Iran. Non sempre è possibile e non so se sarà possibile con questo film. Eppure l’apertura a Cannes potrà aiutare non poco a realizzare ciò.