Il 71° Festival di Cannes è ufficialmente aperto e arriva anche il film designato ad aprire la Competizione Ufficiale di quest’anno, ovvero Everybody Knows (Todos Lo Saben) di Asghar Farhadi con Penélope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darín.

Probabilmente uno dei film più attesi dell’anno apre questo Cannes 2018, ovvero Everybody Knows (Todos Lo Saben) di Asghar Farhadi, regista più volte candidato all’Oscar e vincitore del miglior film straniero nel 2012 con forse la sua opera migliore, Una Separazione.

Il regista iraniano questa volta si sposta nel cuore della Spagna, dirigendo un terzetto di attori straordinari, la coppia Penélope Cruz e Javier Bardem, e l’argentino Ricardo Darín, conosciuto soprattutto per il suo ruolo nel film vincitore dell’Oscar Il Segreto dei Suoi Occhi di Juan José Campanella.

Eppure, ancora una volta, il regista torna a parlare di legami, di famiglia, di sofferenza interiore e di segreti.

Racconta della fragilità dei sentimenti dell’animo umano attraverso un racconto che sa di quotidiano, di familiare, nel quale è semplice ritrovarsi.
Everybody Knows

 

Farhadi inizia la sua pellicola avvisando immediatamente lo spettatore dell’incrinatura che ben presto prenderà forma all’interno della pellicola.

Farhadi inizia la sua pellicola avvisando immediatamente lo spettatore dell’incrinatura che ben presto prenderà forma all’interno della pellicola. Lo spettatore è il primo fra tutti a sapere che la storia che stiamo per vedere non è una storia di famiglia, di ritrovo e di felicità, ma un racconto che costerà un enorme sacrificio a molti dei personaggi principali, portandoli faccia a faccia con una realtà che sradicherà il loro mondo e lo cambierà profondamente.

La pellicola si apre con l’anomalia, così come la chiamerebbero in criminologia. Due mani protette da guanti in lattice che tagliano con cura dei trafili di diversi giornali riguardanti il sequestro di una bambina. Un presagio inquietante, che mette sull’attenti lo spettatore. Lo avvisa, lo allarma con il fattore macabro e mistery, per poi confonderlo con sequenze di ben altro tono.

Dopo anni Laura (Penélope Cruz) e i suoi figli tornano nel suo Paese d’origine per il matrimonio di sua sorella più giovane. Un momento di festa che fa ritrovare amici, parenti, uniti, stretti in un giorno che porta con se la dolce malinconia del passato, di quando si è ragazzi e spensierati, ma anche la felicità di quei momenti in cui ogni problema sembra essere sospeso nel limbo.

Veloci attimi che Laura rivive anche nel vedere, dopo tanto tempo, Paco (Javier Bardem), ex amore di una vita che sembra non appartenerle più. Solo Alejandro (Ricardo Darín), il marito di Laura, non ha potuto raggiungerli a causa degli impegni su lavoro.

 

Everybody Knows

 

L’abilità di Farhadi di distrarre lo spettatore e colpirlo inaspettatamente è magistrale.

L’abilità di Farhadi di distrarre lo spettatore e colpirlo inaspettatamente è magistrale ed Everybody Knows non fa eccezione. Il momento di rottura arriva inesorabile, pronto ad affondare con ferocia dentro di noi, attraverso la frustrazione e lo sgomento dei personaggi principalmente coinvolti.

Prima fra tutti ad emergere è la meravigliosa Penélope Cruz, ancora una volta in un ruolo che non lascia spazio a dubbi sulla naturale bravura dell’attrice, da sempre caratterizzata da quel suo sguardo malinconico, agrodolce, perso nel tempo che registi come Pedro Almodóvar hanno saputo rappresentare al meglio.

Il dolore e la disperazione coinvolgono immediatamente lo spettatore, creando quel legame fondamentale, viscerale, indispensabile per l’immedesimazione in un contesto drammatico e al limite, e che porta una storia ad emozionare, andando oltre la sala.

Questo è sicuramente ciò che succede all’inizio, quando la pellicola arriva al suo massimo, portando sullo schermo una serie di contrasti emotivi che andranno a intrecciarsi con una serie di ulteriori situazioni.

Farhadi non mette in scena semplicemente la sofferenza, ma anche quelle tensioni inevitabili dell’essere umano, quei legami improvvisamente fragili e quelle rotture che rendono tutti potenziali sospettati, colpevoli, criminali.

 

Everybody Knows

 

Farhadi, nella parte più complessa del racconto, quella centrale, resta intrappolato, incastrato nei suoi stessi personaggi, nella sua stessa storia. Il film subisce un brusco rallentamento, risolvendo il fitto nodo di inganni, segreti e misteri con un svolgimento prevedibile, mai veramente sensazionale.

Si resta perennemente in attesa del vero colpo di grazia, di quell’elemento che ci farà ricordare il film per giorni e giorni, ma che è destinato a non arrivare mai.

Sembra mancare la volontà di andare veramente fino in fondo. O meglio di svoltare il racconto con qualcosa che sappia davvero colpire brutalmente, senza lasciare la possibilità di redenzione a nessuno.

 

Everybody Knows è un film che basa la sua forza più sul talento dei suoi interpreti che sulla storia in sé, partendo con una promessa che non verrà mai mantenuta. Il film non delude comunque completamente le aspettative e costituisce una buona apertura di un Concorso che, forse, non ha così tanta voglia di sorprendere.

 

#Cannes71 si terrà dal 8 al 19 Maggio. Seguite tutti gli aggiornamenti con noi sul nostro hub dedicato: leganerd.com/cannes71