The Frankenstein Chronicles

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È disponibile su Netflix la prima stagione di The Frankenstein Chronicles, serie tv inglese ispirata al celebre romanzo gotico di Mary Shelly. Sei episodi che raccontano in maniera originale uno dei miti della letteratura mondiale.

Frankenstein è uno dei romanzi più noti ed importanti della letteratura gotica ed horror.

Scritto da Mary Shelley all’età di 19 anni tra il 1816 ed il 1817 Frankenstein, o il moderno Prometeo è uno dei romanzi più noti ed importanti della letteratura gotica ed horror. Pubblicato nel 1818, all’epoca la storia del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura fu stroncata dalla critica poiché ritenuto privo di un insegnamento morale e troppo confusionario. Ma nonostante ciò il romanzo divenne un best seller.

Considerato oggi uno dei grandi classici della letteratura europea e mondiale, l’idea per Frankenstein venne in mente alla scrittrice in seguito ad un incubo avuto nell’estate del 1816.

Quell’anno insieme al marito, il poeta Percy Bysshe Shelley, vennero invitati dalla sorellastra Claire Clairmont, amante di Lord Byron, a Ginevra dove a causa del costante maltempo trascorsero il tempo leggendo storie di fantasmi. Inoltre su invito dello stesso Byron, il gruppo di amici cimentò nella scrittura di storie di fantasmi.

 

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Rimasta impressionata dalle storie horror e dai discorsi sul galvanismo e la possibilità di assembleare una creatura ed infondere in essa la vita, Mary Shelly ebbe il sogno terribile che è alla base del romanzo.

La vicenda di uno studente di medicina che riesce a dare vita ad un corpo inanimato, ma che inorridito da quanto compiuto scappa lasciando la creatura al suo destino di solitudine e rifiuto.

Protagonista è Victor Frankenstein, studente di medicina che riesce a dare vita ad un corpo inanimato.
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Il mostro di Frankenstein è il simbolo delle paure umane, in particolare del progresso tecnologico dell’epoca.

Un racconto che sorprese Byron e i suoi ospiti per la grande immaginazione della Shelly e soprattutto per gli argomenti trattati. Il motivo del successo di Frankenstein lo si deve si alla possibilità di infondere la vita in un corpo che ne è privo, ma soprattutto alla figura del mostro.

La creatura di Frankenstein – spesso chiamata erroneamente con il nome del suo creatore – è il simbolo delle paure umane, in particolare di quella per il progredire della tecnologia dell’epoca. Inoltre il mostro è la quintessenza della paura per il diverso. Non a caso il sottotitolo il moderno prometeo richiama la presunzione degli scienziati dell’epoca di poter fare qualsiasi cosa.

Una fascinazione quella per il folle dottore e per la sua creatura che negli anni non ha perso di intensità. Oltre ad essere divenuto un classico della letteratura, dal giorno della sua pubblicazione il romanzo di Frankenstein ha influenzato la cultura popolare tanto da ispirare spettacoli teatrali, film, videogames, fumetti e molto altro.

Il romanzo ha influenzato la cultura popolare.

Senza dubbio è il cinema che ha attinto più di ogni altra arte dal romanzo della Shelly, facendo divenire il mostro un’icona del genere horror. Innumerevoli i film che hanno portato la storia di Frankenstein al cinema, a partire dal film del 1910. Una lunga lista di pellicole in cui non mancano parodie geniali come Frankenstein Junior di Mel Brooks o adattamenti completamente da dimenticare come Victor Frankenstein con James McAvoy e Daniel Radcliffe.

 

 

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Uno dei prodotti più interessanti ispirati all’opera è la serie The Frankenstein Chronicles.

Un mito quello ideato da Mary Shelly due secoli fa che ha conquistato anche la televisione con serie che hanno visto il mostro tra i protagonisti dei vari adattamenti. Uno dei più interessanti è senza dubbio The Frankenstein Cronachles, serie britannica creata da Benjamin Ross e Barry Langford ed andata in onda per la prima volta su ITV Encore nel novembre del 2015.

Protagonista dello show è il detective John Marlott, il quale indaga sul ritrovamento di un cadavere formato da parti del corpo appartenenti ad otto bambini diversi.

Lo show è liberamente ispirato al romanzo e vede protagonista l’ispettore John Marlott (Sean Bean), poliziotto della polizia fluviale che a seguito d’indagine ritrova sulla riva del fiume il cadavere di una bambina formato da parti del corpo appartenenti ad otto bambini scomparsi. Un ritrovamento tanto misterioso quanto raccapricciante alle soglie del voto per il disegno di legge sulla dissezione, il cui scopo è regolarizzare la professione di medico.

Con l’aiuto di Joseph Nightingale (Richie Campbell), Marlott inizierà le indagini per capire chi sia l’artefice del corpo ritrovato e le ragioni che lo hanno spinto a crearne uno composto da parti provenienti da altri cadaveri. Un’indagine che lo porterà a scoprire verità sconcertanti e inaspettate.

 

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La serie  è un what if che pone solo le basi nella storia del dottor Frankenstein e del suo mostro, unendo realtà e finzione.

Basandosi semplicemente sul titolo dell’opera ci si aspetti che The Frankenstein Chronicles sia l’ennesima trasposizione, più o meno fedele, al romanzo della Shelly. Fortunatamente bastano pochi minuti per essere smentiti. La serie inglese è sì ispirata al celebre romanzo gotico, ma ha il grande pregio di non narrare una storia fin troppo nota, ma di portare sul piccolo schermo un what if che pone solo le basi nella storia del dottor Frankenstein e del suo mostro.

 

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La serie ideata da Ross e Langford unisce realtà e finzione, mescolando personaggi letterari e reali, basandosi su una semplice ed affascinante ipotesi, ovvero che la storia del romanzo sia in qualche modo ispirati ad eventi a cui la stessa autrice ha assistito ed in cui è direttamente coinvolta. Un espediente non nuovo se si pensa a Penny Dredful, ma che riesce in pieno nel suo intento.

È il più classico dei gialli in costume, ambientato in una Londra cupa, decadente, sporca e fumosa.

The Franckenstein Chronicles è il più classico dei gialli in costume, ambientato in una Londra cupa, decadente, sporca e fumosa, dove nulla è quello che sembra e in cui la malattia e la morte sono in agguato dietro l’angolo. Una storia in cui il protagonista – tormentato dal suo passato – dovrà addentrarsi letteralmente all’inferno per scoprire la verità.

 

 

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Uno show che convince per l’atmosfera. Sicuramente la Londra di metà ‘800 è un ambientazione più che abusata al cinema e nella tv, ma la serie ci restituisce una città più cupa e pericolosa delle trasposizioni precedenti. Un luogo labirintico specchio dell’animo umano, pieno di pericoli dove è facile perdersi, sia fisicamente che spiritualmente.

The Frankenstein Chronicles convince per l’atmosfera.

Un clima che deve la sua riuscita all’ottima fotografia di Ian Moss, che riesce a restituire al meglio la claustrofobia di una città in cui si muovo personaggi ambigui, mostri, assassini, papponi, venditori di cadaveri e dove i giochi di potere sono all’ordine del giorno.

Ottimi fotografia, scenografia e costumi.

Una Londra resa ottimante anche dalla scenografia che ne riproduce i vari quartieri, dalle eleganti case ai decadenti sobborghi, e dai costumi che conferiscono ai vari personaggi l’aspetto adatto a seconda del ceto sociale cui appartengo e che sottolineano o che sono in contrasto con il loro stato d’animo.

 

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La serie ripropone gli argomenti presenti nel romanzo.

Per quanto The Frankenstein Chronicles si discosti dal libro da un punto vista narrativo, ne ripropone gli argomenti che hanno reso l’opera un best sellers. Nella serie ritroviamo così la fascinazione e al contempo la paura per le scoperte scientifiche, la superbia dell’uomo che vuole sostituirsi a Dio, la paura della morte e il sogno dell’immortalità.

Aspetti che vengono riportati nella serie con grande maestria grazie alla buona sceneggiatura capace di mettere in evidenza le paure di un’epoca di grandi scoperte scientifiche capaci di suscitare contemporaneamente orrore e meraviglia. Due facce di una stessa medaglia che vede contrapporsi coloro favorevoli al progresso ad ogni costo, e coloro invece che rimangono saldi ai principi che finora hanno guidato gli uomini di scienza.

La storia raccontata è intrigante ed avvincente, in cui i ritmi blandi servono ad approfondire i personaggi.

Una storia intrigante ed avvincente, in cui gli autori hanno deciso di puntare su una narrazione ed un ritmo sicuramente più blandi rispetto agli standard odierni ma dove non mancano di certo tensione e suspense.

Un andamento che rispecchia i tempi dilatati di un’epoca in cui le giornate scorrevano lente, centellinando i colpi di scena e il progredire delle indagini, riuscendo in questo modo ad approfondire i personaggi in scena e svelare man mano i loro oscuri segreti, sino a giungere al sorprendente plot twist finale. Una serie ben fatta capace di tenere alto il livello di angoscia per tutti i sei episodi, che ha il gran pregio di essere una trasposizione originale di una storia divenuta mito.

 

 

The Frankenstein Chronicles è disponibile su Netflix.

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